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Spensi il computer stiracchiandomi "Per sta sera basta guardare anime T/n" dissi tra me e me. Mi alzai dalla sedia sbadigliando e mi buttai sul letto, le palpebre si fecero pesanti e caddi tra le braccia di Morfeo (dio greco del sonno).
..
..

"Ma che ca-" chiesi con la voce impastata dal sonno mettendomi a sedere e si sentii un altro tonfo al piano inferiore. Mi stropicciai gli occhi nonostante fossi già alquanto sveglia.
"Te lo sarai immaginato" dissi affondando la testa nel cuscino. 'Ma se mi sbagliassi? Cosa ti costa andare a controllare? Non avrai mica paura, hai 18 anni dopotutto' mi rimproverò fastidiosamente il mio subconscio.

Sbuffai e mi alzai senza voglia dal letto soltanto per farlo tacere. Arrivai in corridoio, svoltai l'angolo per andare verso le scale ma qualcosa mi fece arrestare sul posto. 'Oh cazzo' la luce in cucina era accesa 'l' avrai lasciata accesa' mi dissi tranquillizzandomi.

"Non ci sono dei waffles in questa casa?!" sentii dire a qualcuno che si sforzava di tenere bassa la voce.

Io non ho coinquilini.

'OK, ho capito: è solo un sogno, ora torni in camera e ti rimetti a letto' feci per andare verso la porta della mia stanza, ma non riuscii a togliermi l'ansia di dosso.

'No. Non puoi ignorare il fatto che ci sia uno sconosciuto in casa tua, ora vai lì e... Ti inventi qualcosa'.

Non ero molto convinta ma scesi comunque le scale stando attenta a non fare alcun tipo di rumore. Trattenni il respiro e mi affacciai. Nella mia cucina c'era un ragazzo che era in piedi davanti al frigo. "Ma sul serio non ci sono i waffles?" disse lui alzando la voce.

Panico.

"E ora? " pensai ad alta voce, appena me ne accorsi mi tappai la bocca. 'Ma PORCOCRICETO INCASTRATO IN UN COMODINO NON CE LA FAI A STARE ZITTA?!'

"Ti sei svegliata?" disse il ragazzo avvicinandosi con passi lenti a me. 'Scappa! Ma dove? La porta sta vicino alla cucina' non avevo tempo dovevo fare qualcosa.

'OK, ho deciso'

Il tipo era quasi affianco a me, così presi la rincorsa e mi buttai addosso a lui." Ma cosa diamine?!" disse poco prima di perdere l'equilibrio.

Mi ritrovai a terra sopra di lui, chiusi gli occhi e iniziai a tirare pugni a caso sperando di colpirlo.

Mi fermò i polsi con le mani e non so con quale fisica riuscì in qualche modo a rotolare e a mettersi sopra di me. Mi dimenai cercando di liberarmi dalla sua stretta ma mi aveva completamente immobilizzata.
"Calmati" disse con tono autoritario "Calmarmi? Sei tu ad essere entrato in casa mia!"
"Ho detto calmati" ripeté alzando di nuovo la voce. Mi zittii ma continuai a guardarlo con sguardo sprezzante.
"Ho fame" disse, mi guardò con i suoi occhi color nocciola e continuò "voglio i waffles" disse lui in tono di comando.

Non riuscii a prenderlo sul serio e mi scappò una risata. Strabbuzzò gli occhi e mi guardò, mi ammutolii 'Bene ora mi ammazza'.

"Magari non sono proprio credibile ma così esageri" sorrise, mi lasciò i polsi e si alzò.

Io rimasi lì a terra mentre elaboravo ciò che era appena successo.

"Non ti farò del male... Ho solo fame" disse tendendomi una mano per aiutare ad alzarmi. Questo mi risvegliò dai miei pensieri, mi alzai ignorando la sua mano.

Lui se la mise in tasca imbarazzato. Lo squadrai, aveva un aspetto familiare. Aveva dei pantaloni neri, una felpa grigiastra e una maglia bianca. Indossava degli occhiali spessi con delle lenti gialli e una specie di maschera di tessuto che gli copriva naso e bocca.

"Ci sei?" disse schioccando le dita davanti al mio viso.
"Vattene o chiamo la polizia"
"Sempre la stessa storia" e alzò gli occhi al cielo 'Ma sta bene questo?!' "Senti, mi sgranocchio qualcosa e poi me ne vado" annunciò tornando in cucina.

Rimasi a bocca aperta a guardarlo mentre rovistava nel frigo.

'Questo è pazzo'.

Andai in camera e cercai il telefono, non c'era. Cercai in salotto ma non lo trovai.

"Cerchi questo?" disse quello psicopatico affamato tenendo in mano il mio cellulare.
"Ridammelo o giuro che-"
"Che fai?" mi avvicinai a lui e lo fulminai con lo sguardo. Feci per prendere il telefono ma lui alzò la mano.
"Non ci provare" disse mettendolo in una tasca. Provai di nuovo a riprenderlo ma mi prese il polso.

"Scordatelo" disse lasciando la presa e voltandomi le spalle.

"Ci sono dei waffles?" mi chiese come se stesse parlando con un'amica. 'Ora lo picchio'. Gli tirai un pugno sulla schiena con tutta la forza che avevo in corpo.

Non si mosse.

"Ma che?!"

"Mi dispiace ragazzina non sento il dolore" disse prendendo della pizza surgelata e mettendola nel forno a microonde.

A quel punto capii.




"Tu sei Ticci Toby!"

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Angolo autrice:

Hey salve, non so se qualcuno lo leggerà mai :/

Però se dovesse accadere dimmi se ti piace :)))

Dove Sono I Waffles? (Ticci Toby x reader) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora