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Aprii pigramente gli occhi, ero a scuola e la professoressa mi stava rimproverando. Normalmente avrei chiesto scusa, anzi normalmente non mi addormenterei mai durante la lezione. In quel momento però sentivo un senso di vuoto, un peso sul petto.
Ignorai per un attimo la prof.

Mi guardai intorno, gli occhi di tutti erano puntati su di me. Abbassai la testa, quasi per abitudine e chiesi scusa anche se ne avrei fatto a meno. La professoressa mi squadrò, feci una faccia mortificata e lei sembrava essere soddisfatta.

Tornò a spiegare. Sospirai e provai a fare finta di niente.

'Non ce la faccio' mi alzai senza badare a nulla, ignorai tutti i presenti nella stanza e uscii a prendere aria.

"Hey..." mi voltai, era Marco.
"Hey" abbozzai un sorriso stanco "Cosa è successo, stai bene?" strabuzzai gli occhi.

'Potrei farti la stessa domanda, da quand'è che sai della mia esistenza?' Marco era un bel ragazzo, aveva un non so ché di misterioso. Era due anni più grande di me, mi guardò negli occhi aspettando una risposta.

'Non guardarmi così'
"Non dovresti essere a lezione?"
"Anche tu dovresti, eppure..." disse con un sorriso smagliante.

Passai tutta la mattina con lui, ci divertimmo e scoprii che avevamo diversi interessi in comune. Quel senso di vuoto sembrò svanire e quasi mi dimenticai dell'esistenza delle creepypasta. Mi sentivo normale.

Mi raccompagnò a casa.
"Grazie mille, sono stata molto bene"
"Anche io mi sono divertito" abbassai lo sguardo, stavo arrossendo.

"Questa può essere la tua normalità" disse lui con una strana espressione "In che senso?" ero confusa.

"Sai, se te ne andrai da qui e ignorerai tutti noi..." mi guardò con uno sguardo amichevole, quasi imbarazzato
"... Potresti essere normale".

"In che senso tutti noi?" non mi fece finire e ignorò la mia domanda "Quel senso di vuoto che senti, stando insieme a me è scomparso vero?".

"Cosa?" continuavo a non capire 'Come fa a sapere tutto questo? Chi è? Coscienza, hai qualche idea?' non ebbi risposta.

"Non serve che mi rispondi, lo so che è così" 'Mi stai facendo irritare, che cosa vuoi?'.
"Sappi che non ti ho indotto a provare niente, hai fatto tutto tu, non ti ho costretto a nulla"
"Marco spiegati per favore... Non sto capendo... Se è uno scherzo finiscila, non fa ridere!" sorrise "Ricordati le mie parole, puoi avere la vita che desideri con persone normali e io non interverrò".

"Marco finiscila! Spiegati per favore!" sbuffò scocciato e mi guardò con uno strano ghigno "Sapevo che non eri molto sveglia, dopotutto ti sei intrappolata da sola entrando nella creepyhouse" 'Non può essere... È per forza lui, chi è che può manipolare i tuoi sogni?' "Slenderman".

"È la tua unica possibilità, non te ne darò altre... Conduci una vita normale e ti lascerò in pace".

Mi alzai di scatto, il cuore mi batteva all'impazzata, mi guardai in torno, era una camera abbastanza piccola, aveva una sola finestra, era stretta e in alto.

"È viva" disse una voce femminile e a quel punto notai che nella stanza non c'eravamo solo io e Toby.
"T/n, tutto ok?" disse il ragazzo correndo subito al mio fianco.
"Così ti chiami T/n?" disse la ragazza "Litz, grazie dell'aiuto, ma non iniziare" disse lui innervosito.

Litz era una ragazza non molto alta, con dei capelli molto corti e bianchi, aveva gli occhi di colore grigio, con qualche leggera sfumatura di celeste.
Guardai Toby con sguardo interrogativo "Sì, lo so che stai per chiedere e la risposta è: non sono una creepypasta, sono solo un'inserviente" disse scocciata.

"Un'inserviente?" ripetei io 'Un attimo, cosa?!... Sono sconvolta anche io, ma una cosa alla volta' avevo così tante domande e sapevo che Toby non poteva rispondere a tutte.

"È una lunga storia, ma credo che sia il caso di uscire visto che il tuo ragazzo mi sta fulminando con lo sguardo, a dopo" disse con un sorrisetto.

Accennai un saluto e poi guardai Toby
"Come stai?" disse lui.
"Non lo so" sentii una lacrima rigarmi la guancia e a quel punto mi accorsi di quanto le cose non andassero bene.
"Toby, io ho sempre accettato tutto, tutto, ma non ce la faccio più. Ho bisogno di una pausa, ma non cambierebbe comunque nulla. A volte vorrei solo non averti conosciuto, e per favore non fraintendere, tu mi fai stare bene... È tutto il resto che è sbagliato"

Scoppiai a piangere e mi appoggiai a lui. Era sorpreso, ma dopo un attimo mi abbracciò. Non disse niente, semplicemente mi abbracciò fino a che non smisi di piangere.

"Scusa, ora gli altri pensano che sei tu ad aver pianto" dissi mentre mi asciugavo la guancia.

"Tranquilla, le stanze sono insonorizzate" 'Bhe, mica male come casa, non gli manca niente... Sì c'è tutto, dalle stanze insonorizzate a quelle per la tortura e l'isolamento'.
"Io sono dovuto stare fuori per un paio di ore, sai per cacciare, e Litz mi ha detto che parlavi nel sonno, sembravi agitata..."
"No io... Io sto bene, non ho sognato niente" mi guardò scettico "Non sei affatto brava a mentire".

'Bhe ha ragione... Dai coscienza, non aiuti, anzi non aiuti mai... Cosa?! Sei tu che ci hai fatto cacciare in questo guaio'.
"Che pensi?... A volte sembra che tu sia in un mondo tutto tuo"
'No, tranquillo, è solo che sento delle voci nella testa e ogni tanto ci litigo'.

"Stavo solo... Pensando"
"Bhe ci ero arrivato" disse ridacchiando. Mi guardò e mi sistemò i capelli dietro l'orecchio. Arrossì, di nuovo, mi accarezzò lentamente la guancia "So dell'offerta che ti ha fatto Slenderman".

"Ah"
"Perché non me lo hai detto?"
"Come fai a saperlo?"
"Non si risponde ad una domanda con una domanda"
"Hey piccioncini EJ è tornato" disse Litz entrando.

Toby si alzò e Litz lo guardò male "No, voi due dovete stare a debita distanza, ci penso io a controllare che tutto vada bene".
"È fuori discussione, prima faccio due chiacchiere con Jack e poi la riporterà a casa" Litz gli sbarrò la strada e gli scoccò un'occhiataccia.

"Puoi stare tranquillo, non le farò del male, per ora e poi potremo chiacchierare, ma credo sia meglio portarla fuori di qui prima" disse Jack affacciandosi alla porta.
Toby era infuriato e combattuto, ma alla fine si arrese, sapeva che EJ aveva ragione.

Fece entrare tutti e chiuse la porta a chiave "T/n, sei pronta?" disse poi.
'Ho forse alternative?' "Sì". Jack avanzò verso di me, Toby lo prese per il braccio "Niente scherzi intesi?", lui indossava la maschera, perciò non so se stava alzando gli occhi al cielo 'Non ha nemmeno gli occhi se è per questo... Giusta osservazione coscienza'.

Jack si avvicinò e mi abbracciò "È necessario, o non riesco a teletrasportarla" disse rivolto a Toby, che non era contento della cosa.

Poi mi ritrovai nel bosco, apparte qualche giramento di testa e il fatto che mi sentivo spaesata stavo bene.

"Un attimo, è notte?!" Jack fece una risatina "Sì, hai dormito per un bel po'. Ora corri in quella direzione e non fermarti, siamo al confine del bosco, perciò dovresti raggiungere casa tua in fretta"
"Perché mi stai aiutando?"
"Muoviti e basta prima che cambi idea" disse sprezzante, ma con poca convinzione e poi si teletrasportò da qualche altra parte.

"Bene, finalmente sono fuori da quella stupida casa" dissi prima di iniziare a correre.

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Angolo autrice

Onestamente non ho ancora pensato a come continuare la storia, perciò potrei metterci un po' a pubblicare il prossimo capitolo.

Comunque non preoccupatevi, farò del mio meglio ^-^

Dove Sono I Waffles? (Ticci Toby x reader) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora