Capitolo II

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Jennifer era davanti alla carrozza pronta per partire, erano passati già 3 giorni e i nuovi vicini avevano accettato la richiesta del padre e avevano richiesto la loro presenza a casa loro per poter decidere gli ultimi dettagli
"L'unica condizione cambiata è che non sappiamo chi di loro sposerai, sono 3 fratelli, saranno loro a decidere chi ti prenderà in moglie.. Non preoccuparti sono tutti ragazzi in forma, giovani e di bella presenza" la rassicurò il padre
Sai quanto può importare a me che siano belli e in forma quelli mi uccideranno! pensò facendo un sorriso di cortesia all'uomo davanti a lei.
In quei tre giorni aveva cambiato idea una ventina di volte, aveva pensato anche all'idea di scappare molto lontano ma le cose si sarebbero solo complicate, avrebbero potuto rifarsela con il loro piccolo villaggio e lei teneva troppo a quelle persone per abbandonarle in quel modo.
La carrozza partì appena salirono, il viaggio sembrò infinito. Quando la carrozza si fermò il cuore di Jennifer perse un battito, il padre si alzò appena il cocchiere aprì lo sportellino e poi si girò verso di lei e le porse la mano
"Ci stanno aspettando" disse l'uomo, lei annuì e prese la sua mano scendendo i pochi scalini che la separavano dal suolo. Davanti a lei si ereggeva una grande magione composta da tre blocchi principali divisi in due piani e dal bordo superiore merlato: il piano terra aveva grandi vetrate con archi decorate mentre il primo piano aveva finestre più piccole ma molto grandi rispetto allo standard. La porta d'ingresso era coperta da un grande portico con tre archi che sorreggeva un'enorme terrazza, mentre il giardino anteriore era molto curato con grandi alberi che facevano ombra ai lati del portico. Quattro figure erano in piedi davanti alla porta d'ingresso, valutando i vestiti Jennifer riconobbe tre uomini e una donna, che si stavano avvicinando alla carozza con calma il corpo della ragazza si irrigidì e un brivido le percorse la schiena sentiva che qualcosa non andava in quelle quattro persone ma non riusciva a capire cosa, guardò la sua serva preoccupata e lei le sorrise incoraggiante
"Vi diamo il benvenuto a Mikaelson Maison, é un piacere avervi qui con noi Lord Davon" disse il ragazzo sulla sinistra, sembrava il più grande tra i quattro ma non di tanti anni, era molto posato e il suo viso trasmetteva quasi tranquillità "vale anche per voi ovviamente milady" riferendosi a lei e baciandole la mano, le sue labbra erano particolarmente fredde al contatto con la mano ma Jennifer sorrrise nonostante il disagio
"Grazie a voi che ci avete dato udienza nonostante il poco preavviso" disse mio padre in modo amichevole, l'altro uomo abbozzò un sorriso
"Vi presento il resto della famiglia: i miei due fratelli Niklaus e Kol e mia sorella Rebekah" li presentò agli ospiti con un movimento del braccio "mentre io sono Elijah" continuò, dopo i vari convenevoli entrarono in casa.
Varcata la porta d'ingresso la sensazione era la stessa: nonostante fosse veramente molto illuminata e decorata il disagio e il senso di inadeguatezza persisteva, nella sua testa c'era qualcosa di sbagliato e sembrava che i padroni di casa avessero percepito il suo malessere perchè continuavano a guardala insistentemente da quando aveva messo piede in quella casa.

Dopo diverse ore di chiacchiere, cibo e buon vino Lord Davon tornò al suo villaggio lasciando Jennifer lì come da accordi: lei sarebbe rimasta con loro fin da subito e poi avrebbero deciso come sistemare la questione del matrimonio. Jennifer era quasi contenta della decisione per diverse ragioni: il matrimonio sarebbe stato rimandato a data da destinarsi quindi avrebbe avuto più tempo per escogitare un piano per sistemare le cose al meglio e  inoltre non avrebbe più dovuto rivedere la faccia di Johanna per il resto della sua vita, essendo la sua amante non l'avrebbe mai portata ad un evento ufficiale come il matrimonio della figlia.
"Miss Davon i vostri bauli sono stati portati tutti nelle vostre stanze" l'avvisò Elijah, Jennifer sorrise e annuì appena
"Vi ringrazio, con il vostro permesso Lord Mikaelson mi ritirererei e andrei a darmi una rinfrescata prima della notte, il viaggio è stato molto faticoso" disse bloccandosi spesso mentre parlava
"Vi prego chiamatemi Elijah, in questa casa non c'è nessun Lord, siamo tutti uguali" affermò
"D'accordo, e voi chiamatemi Jennifer allora" lui annuì accennando un sorriso, in quel millesimo di secondo le era quasi sembrato di essere al sicuro.
Dirigendosi verso le sue stanze, accompagnata da uno dei servi, notò la figura di uno dei fratelli di Elijah appoggiato allo stipite della porta che la guardava, appena il ragazzo si accorse di essere stato scoperto sussultò e guardò da un'altra parte, Jennifer rise debolmente divertita e gli passò accanto uscendo dalla stanza.

Quella notte non riusciva a dormire, si girava e rigirava nel letto senza riuscire a chiudere occhio
"Ginny" chiamò ma nessuno rispose, probabilmente stava dormendo, si alzò sfinita e uscì dalla stanza silenziosamente per paura di svegliare la sua serva, voleva esplorare la casa senza che nessuno la disturbasse e quale migliore occasione di quella?
Staranno dormendo tutti sicuramente pensò percorrendo il corridoio a piedi nudi. La casa nel buio la faceva sentire ancora più a disagio che di giorno, sentiva scriccolii in ogni angolo e qualche spiffero le faceva venire i brividi su tutto il corpo, passando davanti a una porta in fondo al corridoio sentì dei rumori molto lievi, si appoggiò alla porta per sentire meglio ma l'anta si mosse aprendo uno spiraglio. Il fascio di luce proveniente da un candeliere accesso mostrò a Jennifer la figura di un ragazzo girato di spalle seduto su una poltroncina, appena la ragazza si rese conto di quello che stava succedendo cerco di allontanarsi ma la figura si girò...

SPAZIO AUTRICE
I capitoli continuano ad essere corti, lo so, ma non ho molto tempo a disposizione purtroppo.. Spero che i prossimi riuscirò a farli più lunghi ma ho un sacco di idee in mente e se metto tutto insieme vengono fuori capitoli chilometrici quindi sto cercando di dividerli al megio che posso senza creare troppi casini.
Comunque ripropongo la mia richiesta di commenti, sia belli che brutti non mi interessa perchè tanto un complimento fa sempre piacere e una critica può solo che migiorare quello che stai facendo.
Ciao a tutti,

Sara

Jennifer Davon || The OriginalsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora