Capitolo V

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Jennifer rientrò in camera sua dopo qualche minuto, si fece medicare dalla sua serva continuando ad essere ancora confusa riguardo a quello che era successo, perchè Kol era scappato così?
"Siete pensierosa mia signora, posso aiutarvi in qualche modo?" chiese la ragazza sorridendo, Ginny era sempre stata la sua confidente già dalla tenera età
"Magari si.." le raccontò l'accarduto mentre la serva l'ascoltava concentrata.
Finito il racconto abbastanza incasinato la serva prese uno sgabello lo mise davanti a lei e si sedette
"Parlando con i servi ho scoperto che girano delle voci strane su questa famiglia, non voglio sembrare in nessun modo irrispettosa ma molte persone che lavorano qui mi hanno raccontato episodi poco chiari: come camicie grondanti di sangue, strane ferite sul collo e vuoti di memoria" Jennifer la guardò incuriositam,cfxs,.
"Che cosa pensi che succeda?" le chiese
"Non ne ho idea mia signora ma niente di buono probabilmente.." disse preoccupata "Avevate ragione quando avevate dubbi sul venire qui, è pericoloso" ammise successivamente
"Non posso credere che Kol possa rientrare in tutto questo, è un tipo un po' strano ma è anche molto educato e gentile... No, non posso e non voglio crederci, non abbiamo condiviso molto ma so per certo che non mi farebbe mai del male" si alzò dalla sedia e iniziò a vagare in su e in giù per la stanza
"Dobbiamo sapere qualcosa in più" arrivò alla soluzione fermandosi vicino al letto e girandosi verso Ginny che era ancora seduta "Cercherò di parlare con lui e capire cosa sta succedendo in questa casa"
"State attenta a non farvi notare mentre lo fate mia signora, non voglio che vi capiti niente di male" la mise in guardia Ginny, lei sorrise e si avvicinò prendendo le mani di lei e tenendole fra le sue
"Non mi accadrà niente, te lo prometto" si sedette di nuovo "Ora avrei proprio bisogno di un bel bagno rilassante" disse e la guardò, la serva si alzò immediatamente e annuì uscendo dalla stanza senza dire niente.

Il giorno dopo Jennifer si svegliò riposata ma con la testa completamente da un'altra parte
Devo parlare con Kol pensò è l'unico che può dare una risposta alle mie domande.
Si alzò e chiamò Ginny che spalancò le tende per far entrare un po' di luce nella stanza
"Buongiorno mia signora" le sorrise appena prima di appoggiare la colazione sul tavolino, Jennifer percepì qualcosa di strano
"Tutto bene Ginny?" chiese preoccupata, lei annuì senza rispondere avviandosi verso la porta
"Aspetta!" disse prima che la serva aprisse la porta e si avvicinò a lei notando qualcosa che non andava nel suo sguardo "Che ti succede?" chiese seria, la ragazza scosse la testa
"Niente mia signora, s-sto bene" abbassò gli occhi e vide le sue mani tremare e tornò a guardarla in viso preoccupata
"Non stai per niente bene" le prese la mano e la portò fino al letto "Siediti per favore e dimmi che è successo" la ragazza titubò un po'
"Non è successo niente mia signora, non mi sento molto bene stamattina, vi prego voglio solo tornare al mio lavoro" disse con tono poco convincente abbassando lo sguardo e iniziando a giocare con la punta delle dita, Jennifer vedendo il suo compoprtamento si inginocchiò davanti a lei e le prese le mani capendo che in quel momento Ginny aveva bisogno di un'amica più che della sua signora
"E' da quando eravamo bambine che ti dico che non sei capace di mentire... Non a me almeno, Ginny ti prego dimmi cosa c'è che non va, non obbligarmi a scoprirlo da sola" la ragazza spostò lo sguardo dalle sue mani alla donna che le stava davanti, appena incontrò i suoi occhi sentì i propri bruciare come l'Inferno e le lacrime calde scivolare lungo le guance, si arrese e raccontò l'accaduto.

Entrò nella stanza senza dare il tempo al servo di annunciarla, spalancò la porta infuriata e trovò tutti i membri della famiglia Mikaelson al suo interno
"Elijah pretendo delle spiegazioni! E ne voglio di convincenti prima che prenda le mie cose e esca da questa casa!" sbraitò verso il capofamiglia, lo sguardo di tutti cadde su di lei che si trovava nel centro della stanza
"E' successo qualcosa?" chiese lui confuso dal suo comportamento
"Chiedete a vostro fratello cosa ha fatto ieri sera e scoprirete cosa è successo" mentre parlava puntò lo sguardo verso Klaus che era appoggiato con la schiena ad un mobile, quest'ultimo rimase interdetto
"Di cosa sta parlando Nik?" chiese Kol da dietro di lei, lui fece spallucce non capendo
"La mia serva è scoppiata in lacrime nelle mie stanze raccontandomi come voi..." indicando quasi minacciosamente il petto di Klaus "...vi siete approfittato di lei ieri notte, oltretutto obbligandola a tenere il segreto!" il silenziò calò in quella sala, Jennifer avrebbe voluto tirare un pugno ben piazzato su quel viso troppo perfetto per essere il volto di una persona tanto sgradevole, nel mentre Kol spuntò da dietro le sue spalle prendendole la mano
"Jennifer vi prego di calmarvi, ci sarà sicuramente una spiegazione, magari la vostra serva si è sbagliata" lei strattonò il braccio liberando la sua mano da quella del ragazzo e si girò verso di lui ancora più sconvolta dalla situazione
"Ginny è una delle persone più oneste e benevole che abbia conosciuto in vita mia, non potrebbe mai inventarsi una cosa del genere, mi fido ciecamente di lei" riportò il suo guardo su Klaus e appoggiò le mani sui fianchi "Allora? Sto ancora aspettando una spiegazione" sapeva perfettamente che stava infrangendo ogni tipo di regola del bon-ton ad accusare in quel modo un uomo ma Ginny era l'unica persona al mondo che le era rimasta e l'avrebbe protetta in qualsiasi modo.
"Non sembrava così contrariata dopo che è uscita dalle mie stanze ieri sera" commentò il ragazzo dagli occhi azzurri con un sorrisso malizioso sulle labbra, dopo che quelle parole arrivarono alle sue orecchie la faccia di Jennifer diventò di un rosso fuoco, le sue mani erano strette a pugno lungo il suo corpo per trattenere la rabbia
"Siete l'essere più spregevole che abbia mai incontrato in vita mia" disse lei tramutando la sua rabbia in disgusto
"Jennifer.." iniziò a parlare Elijah da dietro di lei, si girò di scatto
"Miss Davon per favore" disse lei interrompendolo lasciando Elijah per un attimo perplesso ma si riprese subito
"Miss Davon, vi prego di scusare mio fratello, le buone maniere non sono proprio nelle sue corde"
"Non sa proprio cosa significhino quelle parole..." commentò lei
"Sicuramente mio fratello ha sbagliato, sono profondamente dispiaciuto per quello che è successo, lo sono davvero..." si avvicinò a lei guardandola negli occhi "Perchè non vi calmate e cerchiamo di trovare una soluzione?" continuò a guardarla negli occhi, la ragazza notò le pupille di lui ingrandirsi e rimpicciolirsi e non capì il perchè
"Non c'è soluzione" disse lei schietta, Elijah guardò attonito i suoi fratelli che avevano lo stesso sguardo come se qualcosa non tornasse, e in effetti era così perchè aveva tentato di soggiogarla senza nessun risultato.
"Magari possiamo trovarla una soluzione, Miss Davon perchè non andate a fare una passeggiata? Noi intanto parliamo con nostro fratello e cerchiamo un modo per sistemare questa incresciosa situazione, appena troveremo un accordo abbastanza vantaggioso per voi e la vostra serva vi avviseremo" intervenne Rebekah vedendo i suoi fratelli in enorme difficoltà, le due ragazze si guardarono per un secondo che sembrò eterno, lei annuì non troppo convinta
"Aspetterò con ansia vostre notizie" si incamminò verso la porta lasciando un ultimo sguardo a Klaus che era ancora appoggiato al mobile e si godeva la scena.
Appena lei chiuse la porta Rebekah si girò verso il fratello minore
"Va' da lei Kol, cerca di calmarla prima che butti giù questa casa mattone dopo mattone per l'amor del Cielo" lui annuì e la seguì poi la bionda passò al secondo fratello
"Si può sapere che cosa ti è saltato in mente Nik?" il ragazzo alzò le spalle non curante della posizione in cui aveva messo la famiglia
"Ero convinto di averla soggiogata in modo che non ricordasse, di solito funziona ma a quanto pare con quelle due non è così semplice" disse lui con l'accenno di un sorriso sulle labbra.
I tre continuarono a discutere animatamente nella sala per quasi dieci minuti senza trovare una soluzione.

Intanto Kol aveva raggiunto Jennifer nel corridoio
"Jennifer aspettate per favore" lei continuò a camminare a passi ampi non preoccupandosi del ragazzo dietro di lei che però la raggiunse facendo leva sui suoi poteri sovrannaturali, le afferò il braccio e la girò verso di sé
"Jennifer sono veramente dispiaciuto per quello che è successo, non ne sapevo niente" la guardò negli occhi, le sembava sincero ma non sarebbe cascata nella sua trappola
"Vi credo Kol ma questa sicuramente non è la prima volota che fa una cosa del genere... Per voi uomini può anche non significare nulla andare a letto con una donna o con un'altra magari anche nella stessa notte ma per noi è molto diverso" disse lei con gli occhi lucidi quasi urlando "Per lei d'ora in poi non sarà semplice, e se rimanesse incinta? Non voglio neanche pensarci!" si portò le mani al viso, lui avvolse i suoi polsi con le mani e li abbassò poi alzò il suo mento con un dito facendo incontrare i loro sguardi
"Mio fratello è un villano, lo è sempre stato e purtroppo sempre lo sarà, mi dispiace che abbia fatto del male alla vostra serva.." strise le sue mani e asciugò la lacrima che le stava rigando il viso, sentì lo stomaco contrarsi, non le piaceva vederla in quel modo e non avrebbe più voluto farlo o almeno non per colpa di quel cavernicolo di Klaus.
Lei sorrise appena al contatto della sua mano con la sua guancia
"Vi ringrazio" mormorò a bassa voce, liberò una delle mani dalla stretta del ragazzo e si avvicinò alla finestra seguita da lui, credeva che a quel punto sarebbe stato lui stesso a mettere fine al contatto tra le loro mani ma così non fu anzi Kol la strinse ancora un po'.
Appoggiata alla finestra e illuminata dalla luce del sole per Kol quella ragazza era una visione: i capelli castani raccolti in uno chinion lasciavano libere alcune ciocche che arricciolate le cadevano sul collo in contrasto con la sua pelle chiara, gli occhi ancora lucidi rendevano il verde delle iridi ancora più luminoso, avrebbe voluto percorrere ogni singolo centimetro del suo corpo e sentirne l'odore fino a stancarsi ma sapeva benissimo che non si sarebbe mai stancato abbastanza.
Fu lei a risvegliarlo dal suo sogno ad occhi aperti
"State bene Kol?" chiese preoccupata dal fatto che la stava fissando da ormai cinque minuti senza dire una parola
"Si scusatemi mi ero incantato" disse lui scuotendo leggermente la testa
"Guardandomi?" chiese lei ingenuamente e poi arrossendo, Kol si sentì avvampare per un secondo e annuì sorridendo imbarazzato grattandosi la nuca.
"Vi accompagno nelle vostre stanze" ruppe poi il silenzio, lei annuì e si avviarono verso l'altra ala della magione. Arrivati davanti alla porta della sua camera Jennifer spinse il portone e si girò verso di lui
"Vi ringrazio, davvero" disse sorridendo e interrompendo il contatto tra le loro mani. In tutto questo Kol rimase in piedi davanti a lei senza fare niente ma appena lei gli diede le spalle come spinto da un insinto primordiale si avvicinò
"Jennifer" disse attirando la sua attenzione, la ragazza si girò rendendosi conto che era molto più vicino a lei di quanto credesse ma non le dispiaceva, provò a dire qualcosa ma non uscivano parole dalla sua bocca. I loro occhi erano incatenati come da un'incantesimo, i loro nasi quasi si sfioravano, i loro respiri erano sempre più affannosi e vicini. Sentì la mano di Kol appoggiarsi al suo fianco e spostarsi sulla schiena spingendola leggermente verso di lui mentre per non sbilanciarsi lei poggiò la sua sul suo petto, entrambi sorrisero. Immerso nel color smeraldo degli occhi di lei Kol sentì la necessità di colmare il poco spazio che li divideva e così fece, appena le loro labbra si sfiorarono entrambi chiusero gli occhi concedendosi un momento di debolezza. Si diedero un bacio tenero e casto, stettero in quella posizione per un periodo che sembrava infinito, le farfalle nello stomaco di lei facevano a gara con i brividi lungo la schiena di lui.
Fu lei ad allontanarsi dolcemente ed a spezzare quel momento magico ma se ne pentì quasi subito, si ricompose allontanandosi ancora un po', gli sorrise e con gli occhi languidi si spostò all'interno della stanza mentre il ragazzo indietreggiava a sua volta
"A più tardi allora" disse lei mantenendo il contatto visivo
"Non vedo l'ora" rispose lui, rispose al sorriso e lei chiuse la porta appoggiandosi immediatamente per il terrore di cadere, le tremavano ancora le gambe.
Kol rimase fuori ad ascoltare il suo battito cardiaco accelerato nell'altra stanza sorridendo come un idiota, finchè non la sentì allontanarsi così se ne andò anche lui.

SPAZIO AUTRICE
Ciaoooo belliiii!!
Stavolta mi sono lasciata un po' prendere la mano e ho scritto per due giorni... Non potevo dividere a metà questo capitolo ahahh
In ogni caso per adesso vi ringrazio perchè anche se non ho raggiunto un numero abnorme di visualizzazioni sicuramente ho superato le mie stesse aspettative anche se erano molto molto basse.
Ci risentiamo presto,
Sarax

Jennifer Davon || The OriginalsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora