Capitolo XXIII

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Quando arrivarono davanti a quella casa piuttosto modesta tre figure li aspettava in piedi sul portico. L'unica figura femminile scese le scale di corsa correndo verso Thomas e abbracciandolo
"Oh figlio mio, ci ha fatto preoccupare dove sei stato?" chiese la donna ancora con le lacrime agli occhi
"Madre, sono stato aggredito da un animale nel bosco mentre passeggiavo, per fortuna questa ragazza mi ha salvato da morte certa" spiegò il ragazzo, la madre posò gli occhi su Jennifer curiosa e la esaminò attentamente prima di abbracciarla
"Milady, lei ha riportato il mio caro Thomas a casa, come possiamo sdebitarci?" la mora sorrise benevola
"Vi prego signora chiamatemi Jennifer" disse lei prima di essere interrotta da Thomas
"Possiamo far rimanere Jennifer per la notte, non mi sembra il caso di lasciarla sola dopo quello che mi è successo" la donna annuì convinta
"Ma certo, ma certo! Sarete nostra ospite per tutto il tempo che vorrete! Bill per favore accogli i nostri ospiti come si deve mentre io vado a preparare un letto confortevole per la cara Jennifer" un uomo somigliante molto a Thomas si avvicinò a loro mentre la donna si allontanava rientrando in casa
"Molto piacere signora, sono Bill Danbury il padre di Thomas" si presentò "Mentre il ragazzo è Simon, nostro figlio minore" il ragazzo che non aveva più di sedici anni la salutò con la mano
"Signorina signor Danbury, non sono sposata" lo corresse arrossendo leggermente "Mentre mi sfugge il nome di vostra moglie, non penso me lo abbia detto"
"Perdonate il mio errore milady, non intendevo offenderla" Jennifer sorrise scuotendo appena il capo "Mia moglie ha sempre troppi pensieri per la testa, il suo nome è Linda" come se fosse stata chiamata la signora uscì dalla porta raggiungendoci
"La vostra camera è pronta Jennifer, vi ho lasciato anche un vestito per cambiarvi, è un po' vecchio forse ma sicuramente starete meglio che con quello che indossate adesso" la ragazza ringraziò e venne accompagnata nella piccola camera che le era stata data. Ovviamente dopo che il padrone di casa l'aveva invitata ad entrare.

Dopo che Linda le aveva portato dell'acqua calda per lavarsi aveva indossato il vecchio vestito che le aveva lasciato sul letto sentendosi rinata.
Scese le scale trovando tutta la famiglia in cucina intorno al focolare, Thomas le sorrise prima di raggiungerla
"Come vi sentite?" lei gli sorrise
"Molto, molto meglio grazie" anche il ragazzo sorrise "Però dovrei chiedervi un favore" continuò
"Tutto quello che desiderate milady"
"Avrei bisogno di una strega" lo sguardo del ragazzo si fece cupo e incuriosito
"Non ci sono streghe qui" l'avvisò poco convinto
"Se c'è una cosa che mi hanno insegnato è che le streghe sono ovunque, ce ne sarà sicuramente una anche qui, magari una vecchia pazza che tende a stare lontano da tutti" lui si irrigidì facendo capire a Jennifer che aveva in mente qualcuno
"Forse so di chi state parlando, ma non è per niente vecchia" spiegò
"Fatemi strada allora" uscirono di casa con la scusa di visitare i dintorni.
La casa della strega era un po' distante da loro ma la raggiunsero a piedi senza fatica, Thomas bussò un po' incerto ma la porta venne aperta da una giovane ragazza con la pelle scura
"Thomas che ci fai qui?" chiese guardandolo e poi posando gli occhi su Jennifer, la studiò a fondo e poi sorrise appena
"Vivianne siamo qui perché ci serve una mano" spiegò lui
"E lei sarebbe?" controbattè la ragazza dai lunghi capelli neri e dal vestito stravagante
"Jennifer Davon, è lei che ha bisogno di aiuto"
"Io non aiuto le persone come lei Thomas" Jennifer a disagio premette le labbra tra loro continuando a guardare in basso ma poi si intromise nella conversazione
"Senti Vivianne, io non so chi tu sia o cosa tu faccia come tu non sai niente di me. Voglio solo tornare a casa dalla mia famiglia, non voglio altro da te, poi ti lascerò in pace" la sua voce era ferma e seria, non aveva tempo per perdersi in chiacchiere, doveva tornare a casa
"Mi ha salvato la vita Vivianne, ti prego" aggiunse poi il ragazzo acconto a lei, la strega sospirò e scrollò le spalle
"Eh va bene, entrate" si allontanò dalla porta lasciandoli passare.
Una volta entrati dalla porta un odore forte di erbe e fiori si liberò nell'aria
"Comunque Jennifer, lei è Vivianne Bennet una mia cara amica" lei sorrise appena, sapeva di non piacere alla strega
"Cosa volete da me?" chiese cercando di arrivare al punto
"Voglio sapere se il mio incantesimo di occultamento è sempre attivo" lei annuì prendendole la mano e chiudendo gli occhi, disse una serie di parole in una lingua a lei sconosciuta poi rimanendo in silenzio diversi secondi
"E' sempre attivo ma è molto debole, posso rafforzarlo" spiegò e Jennifer acconsentì annuendo così la strega lanciò l'incantesimo.

Jennifer Davon || The OriginalsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora