Capitolo XVII

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"Cosa?" sbraitò Klaus stringendo i pugni lungo i fianchi e serrando la mascella "Dimmi chi erano, giuro che li ucciderò uno ad uno" i suoi occhi si fecero più scuri e i denti crebbero fino a spuntare dalle labbra, Jennifer gli prese le mani per calmarlo
"Non farai proprio niente invece, domani prima ne parliamo con gli altri e poi forse parlaremo con il Capitano Jones e troveremo una soluzione" mantenne la voce ferma per trasmettere sicurezza, il ragazzo sembrò calmarsi ma durò poco
"Il Capitano Jones? E se fosse proprio lui ad averci venduto?" era irritato anche dal solo pensiero che lei volesse avvicinarsi a quell'uomo
"Lui non sa niente Nik, erano spaventati dal pensiero che lui lo scoprisse. Lo rispettano e lo ascolteranno, dobbiamo solo convincerlo che non ci sbagliamo, si fida dei suoi uomini" spiegò la mora sempre più seria
"E chi lo convincerebbe? Tu?" lei annuì convinta "Ti ascolterà solo perché sei una bella donna, ma non si fiderà di te"
"Pensi davvero che le persone credano che io sia solo una bella donna Nik?"
"Non tutti, ma lui è attratto da te" alzò il tono
"E con questo?" portò le mani ai fianchi aspettando una risposta, dalla bocca di Klaus uscì un ringhio di rabbia e si passò le mani tra i capelli frustrato "Sei geloso vero?" chiese lei analizzando la situazione
"Non dire sciocchezze" rispose lui prontamente dandole le spalle facendola sorridere
"Se pensi che possa in qualche modo cambiare quello che sento per te ti sbagli Nik" la sua voce era dolce e rassicurante, Klaus sorrise leggermente tornando a guardarla
"Jenny non sono geloso" disse avvicinandosi a lei per poi accarezzarle il volto
"Bene, allora domani dopo aver parlato con gli altri andrò da sola a parlare con Lawrence, è deciso"
"Lawrence?" chiese lui inclinando la testa e assottigliando lo sguardo, lei rise leggermente avvicinandosi al suo viso fino ad arrivare ad un centimetro dal suo naso
"Vedi che sei geloso?" disse lei sorridendo, Klaus non rispose ma serrò le sue mani sui suoi fianchi annullando la distanza tra loro. Un brivido percorse tutta la schiena di Jennifer mentre lui approfondiva il bacio riuscendo ad intrufolare la lingua nella sua bocca. Le braccia di Klaus la spinsero verso la parete mentre spostava le labbra sul suo collo torturandolo con baci e piccoli morsi facendola gemere di piacere, lei portò una mano tra i suoi capelli biondi spingendo per pregarlo di non fermarsi, sentì le sue labbra abbozzare un sorriso contro la sua pelle che ormai bruciava
"Se vuoi che mi fermi dimmelo ora" le sussurrò in un orecchio per poi mordicchiarle il lobo facendola tremare sotto il suo tocco
"L'ultima cosa che vorrei è che ti fermassi" ammise ancora senza fiato, non riusciva a capire come ogni cosa di lui le scatenasse delle sensazioni così forti e da quando era diventata vampiro la situazione era anche peggiorata, chiuse gli occhi e riprese a parlare "Ma..."
"Immaginavo ci fosse un ma" disse lui divertito interrompendola, lei arrossì vistosamente
"Ma forse è meglio se ci fermiamo qui" gli lasciò un bacio leggero sulle labbra dopo aver finito di parlare "Mi dispiace"
"Tu mi farai impazzire Miss Davon" entrambi sorrisero e il ragazzo si allontanò provocando un enorme vuoto in Jennifer che si morse il labbro nello sforzo di non riavvicinarsi a lui per colmare la mancanza. Lei lo voleva, con tutta se stessa ma sapeva che se si fosse lasciata andare avrebbe solo peggiorato la situazione in cui si trovava. Non voleva ferire nessuno, e per nessuno intendeva Kol.
Posò una mano sulla schiena di Klaus che nel frattempo le aveva dato le spalle per versarsi un po' di vino, si girò di scatto appena sentì il suo tocco sulla pelle
"Torno nella mia camera, cercherò di dormire, ci vediamo domani mattina" lui annuì portandosi il bicchiere alla bocca
"Se non riesci a dormire puoi sempre tornare da me" percepì malizia nel suo tono e lo guardò sorridendo
"Ci penserò" rispose prima di uscire e avergli dato la buonanotte.

Il mattino successivo si sveglio un po' stralunata ma riprese presto il controllo dei suoi pensieri
Mikael. Parlare con gli altri. Parlare con il capitano. pensò facendo mente locale delle sue idee e scendeva dal letto per vestirsi.

Qualche ora più tardi era già in direzione della stanza del capitano, i Mikaelson avevano acconsentito che lei ci parlasse nonostante le obiezioni di Klaus.
Quando bussò alla porta lui le aprì mostrandosi in tutta la sua bellezza. Notò che anche quella mattina aveva indossato un paio di calzoni neri, però aveva la camicia bianca ancora mezza sbottonata che lasciava intravedere tutto il petto, segno che doveva ancora finire di sistemarsi
"Lady Davon, che sorpresa" esclamò incontrando il suo sguardo fuori dalla porta "Perdonatemi ma non sono ancora vestito del tutto, datemi cinque minuti e sono da voi" lei annuì incapace di dire qualsiasi cosa.
Si sarebbe aspettata tutto tranne di trovarlo mezzo nudo davanti a sé, si maledisse per non averlo previsto.
Dopo una manciata di minuti, come le aveva detto, il capitano riaprì la porta
"Perdonate l'attesa milady, entrate pure" le fece posto ed entrò nella stanza. Entrambi si misero a sedere alla scrivania sul lato destro della stanza, era piena di carte geografiche e marittime
"Posso offrirvi qualcosa Lady Davon?" lei scosse il capo
"No, vi ringrazio" lui sorrise e si versò un bicchiere di vino "in realtà sono qui per parlarvi di una questione importante" aprì lei il discorso attirando l'attenzione delll'uomo dall'altra parte del tavolo
"E' successo qualcosa?" chiese preoccupato poggiando il bicchiere su una delle carte non curante che avrebbe potuto rovinarla
"Ancora no, ma potrebbe succedere" un'espessione a metà tra il curioso e l'accigliato si formò sul suo volto muovendo la mano per suggerirle di continuare, così Jennifer gli spiegò la situazione fin nei minimi dettagli.

Jennifer Davon || The OriginalsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora