Capitolo XXI

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Quando si svegliò quella mattina si rotolò nel letto sbattendo contro qualcosa, poi si ricordò che Klaus aveva passato la notte con lei e sorrise. Erano già passate due settimane da quando si erano ufficialmente trasferiti nella casa nuova e le cose stavano iniziando a sistemarsi: Kol finalmente riusciva a stare con loro due in una stanza più di due minuti e si stavano anche integrando tra la popolazione della piccola città.
Klaus mugolò prima di girarsi e aprire gli occhi
"Buongiorno tesoro" disse sorridendo
"Buongiorno anche a te" rispose quando lui le baciò la fronte "Dormito bene?" aggiunse
"Sì, molto tu?" rispose con un "anche io" mentre si avvicinava al suo petto.

Dopo essersi alzati e sistemati si diressero verso le stanze di Elijah, avevano appuntamento con la famiglia per una piccola riunione.
Entrarono nella stanza notando che mancavano solo loro
"Ce l'avete fatta, perfetto possiamo iniziare" commentò il ragazzo dietro la scrivania, nel frattempo Kol si era alzato per far sedere Jennifer su una delle due poltrone davanti al tavolo
"Grazie mille" disse lei sorridendo accomodandosi "Allora ci sono novità?" continuò
"Le mie fonti dicono che Mikael non sia molto lontano da qui però ancora non ci ha rintracciato, ho contattato una strega e l'ho pagata per farci un incantesimo occultatore, così sarà ancora più difficile per lui" annuirono tutti "In ogni caso dobbiamo escogitare un nuovo piano di fuga in caso riesca a trovarci, Niklaus dopo rimani qui così nel parliamo per bene" il biondo annuì di nuovo
"Quindi dovremo andarcene? Questa casa mi piace" borbottò Rebekah, scocciava anche a Jennifer ripartire ma restò in silenzio.
Parlarono del più e del meno per quasi un'ora quando ad un certo punto Rebekah si alzò dalla poltrona
"Fratelli cari, io e Jennifer adesso dobbiamo lasciarvi abbiamo appuntamento nelle stalle per una passeggiata a cavallo" la mora sorrise alzandosi, posò lo sguardo su Klaus
"Ci vediamo dopo?" chiese, lui annuì convinto
"Certo, sai dove trovarmi" rispose riferendosi a camera sua, passava molto tempo lì a disegnare.
Così le ragazze si congedarono e uscirono.
Arrivate a destinazione lo stalliere aveva gia preparto e sellato i cavalli
"Grazie infinite Vincent, adesso ci pensiamo noi" disse Rebekah all'uomo davanti a lei prima che sparisse tornando al suo lavoro
"Sei pronta?" chiese Jennifer ridendo mentre saliva sul suo destriero dal manto candido
"Sono nata pronta" rispose la bionda salendo anche lei sul suo cavallo, al contrario il uo aveva il manto di un marrone molto scuro "Riuscirai a starmi dietro?" la prese in giro
"Ti stupirò" Jennifer rise di nuovo e iniziarono la loro passeggiata.

Stavano trottando tranquillamente parlando e scherzando quando un rumore insolito che proveniva da un gruppo di cespugli non molto lontani da loro le fece sobbalzare
"Probabilmente un piccolo animale, stiamo attente" commentò Jennifer e l'altra annuì.
Ancora lo stesso rumore, ma loro si stavano avvicinando
"Forse è meglio se torniamo indietro" suggerì la bionda trovando l'amica d'accordo.
Sentirono poi un fruscio, guardarono entrambe il punto da dove proveniva
"Vado a controllare" Jennifer si fece coraggio facendo muovere il cavallo lentamente
"Fa' attenzione" si raccomandò Rebekah vedendola incerta.
Fece qualche metro in silenzio, il frusciò c'era ancora era come se qualcosa si stesse muovendo velocemente tra gli arbusti.
Poi un urlo, Jennifer fu costretta ad aggrapparsi forte alle briglie per non cadere a terra dopo che il cavallo si era imbizzarrito, iniziò a correre talemente veloce che ad un certo punto dovette lasciarsi cadere in corsa perché si stava allontanando troppo.
Una stupida biscia aveva fatto impaurire il cavallo, dopo questa esperienza decise di chiudere con quegli animali. Troppa sfortuna.
"Dannati cavalli" sbraitò esasperata rendendosi conto che non sapeva dove andare, si guardò intorno per qualche secondo spaesata, poi sentì dei passi dietro di lei "Rebekah?" chiese speranzosa che la sua amica l'avesse trovata ma non era lei.
La figura di un uomo si materializzò davanti a lei: era molto alto e slanciato, aveva i capelli biondo scuro con qualche capello bianco in qua e in là e due occhi piccoli e azzurri, le sorrideva benevolo e lei rispose al sorriso ma aveva la sensazione di averlo già visto da qualche parte
"Avete bisogno di aiuto?" le chiese rimanendo comunque a una certa distanza
"In realtà sì, il mio cavallo si è imbizzarrito e mi sono persa" quell'uomo la faceva sentire a disagio ma lì per lì non ci fece molto caso "Non abito molto lontano da qui però non conosco bene il bosco" l'uomo annuì
"Se posso permettermi milady, posso sapere il vostro nome?"
"Jennifer Davon milord, posso sapere anche io con chi sto parlando?" gli angoli della sua bocca si inarcarono leggermente prima di parlare cambiando espressione totalmente
"Mikael Mikaelson" il corpo di Jennifer si irrigidì rimanendo senza fiato, tentò di scappare ma l'uomo con velocità da vampiro la prese per il collo facendola sbattere contro un albero
"Lasciatemi!" si lamentò cercando di liberarsi dalla sua presa senza risultato
"Adesso piccola vampira tu verrai con me, sarai la mia arma di scambio con i miei figli" la soggiogò per farsi seguire, in quel momento maledì il giorno in cui aveva smesso di darsi il suo profumo alla verbena perchè le faceva bruciare la pelle.
Le strappò un lato della gonna del vestito lasciandolo a terra e attaccò un foglietto all'albero, Jennifer riuscì a leggere le parole scritte sopra prima che venisse trascinata via, "Sempre e per sempre".

Quando Rebekah tornò a casa correndo come un'ossessa era spaventata e aveva le lacrime agli occhi
"Nik! Kol! Elijah!" iniziò a sbraitare nell'ingresso, i tre fratelli fecero capolino nel giro di pochi secondi, Klaus notò subito l'assenza di Jennifer
"Dov'è Jennifer?" chiese serio portando le mani al petto agitato
"Non lo so, il suo cavallo si è imbizzarrito ed è sparita nel bosco, ho tentato di seguirla ma non sono riuscita a trovarla" Elijah si avvicinò alla sorella
"Non ti preoccupare, la ritroveremo" l'abbracciò e tutti insieme uscirono diretti nel bosco.
La testa di Klaus stava per esplodere, avrebbe voluto urlare alla sorella che era un'incosciente per averla lasciata sola specialmente in questo momento ma non voleva esagerare.
La cercarono in lungo e in largo senza risultati, si ritrovarono in una piccola radura all'entrata del bosco, Kol fu l'ultimo ad arrivare e aveva delle cose in mano. Gli altri tre fratelli si avvicinarono, il suo sguardo carico di paura e di dolore fece preoccupare tutti
"Cosa sono?" chiese Elijah prendendo coraggio, Kol senza dire una parola passò tutto a Elijah che li esaminò
"Che c'è scritto nel biglietto?" Klaus aveva un brutto presentimento confermato dal maggiore due secondi dopo
"E' da papà, c'è scritto Sempre e per sempre" il biondo ringhiò e per la rabbia tirò un pugno ad un albero ammaccando il tronco, probabilmente se non avesse avuto un tronco così grande lo avrebbe abbattuto.
"Giuro che se prova anche solo a torcerle un capello lo uccido con le mie mani, fosse l'ultima cosa che faccio" l'oscurità che aveva respinto nelle ultime settimane rifece capolino nei suoi occhi, tornò ad essere il mostro che tutti credevano che fosse. L'avrebbe trovata e salvata anche a costo di setacciare l'intero continente.

Jennifer Davon || The OriginalsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora