Capitolo VIII

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"Non credevo di essere così spaventoso" Klaus si materializzò davanti ai suoi occhi ridacchiando
"Siete completamente impazzito? Mi avete spaventato a morte" sbraitò lei ripresasi dallo shock, la risata del ragazzo si fece più sonora "Non c'è niente da ridere e poi per quale motivo eravate nel cuore del bosco?" continuò lei cercando di mantenere il controllo e regolarizzando il respiro
"Va bene avete ragione, vi chiedo scusa" disse alla fine lui trattenendo l'ultima risata poi guardandola negli occhi "Come posso farmi perdonare?" continuò sorridendo maliziosamente, Jennifer sentì le guance prendere fuoco e abbasso lo sguardo per poi rialzarlo con gli occhi illuminati
"Potreste aiutarmi con lui" disse indicando il cerbiatto ai suoi piedi, Klaus la guardò alzando le sopracciglia ma poi abbassò le spalle sconfitto
"D'accordo, ma ho degli impegni più tardi quindi facciamo veloce" lei annuì e gli fece posto, il ragazzo si accasciò ed esaminò il piccolo "Probabilmente è stato un orso, è fortunato ad essere vivo, portiamolo nelle stalle così starà al riparo il tempo sta peggiorando" annuì di nuovo, lo prese tra le braccia e fece strada per le stalle.
Arrivati dopo un viaggio non troppo lungo lo posò su un cumulo di fieno
"Vado a recuperare qualche benda e un unguento speciale che Ginny usa sempre sulle ferite, non so se sugli animali funzionerà ma tanto vale provare" fu Klaus in questi caso ad annuire
"Io intanto cerco di far stare il nostro amico un po' più comodo" avvicinò una mano al cerbiatto che si strusciò alla ricerca d'affetto e conforto, entrambi i ragazzi sorrisero inteneriti.
Una volta che Jennifer ebbe recuperato tutto il necessario Klaus si mise all'opera per steccargli la zampa ferita e spalmargli con cura l'unguento sull'enorme morso
"Potreste reggere le stecche mentre io cerco di stringere il più possibile la benda?" chiese guardando la ragazza che senza fiatare si mise in ginocchio e lo aiutò. Le sembrava che Klaus sapesse benissimo cosa fare, lo guardò incantata ad ogni movimento che faceva sorridendo, per un attimo pensò che non fosse poi così sgradevole come immaginava. Una volta finito il bendaggio Jennifer guardò il cerbiatto preoccupata, sentì qualcosa toccarle la mano e una volta spostato lo sguardo vide Klaus che la stringeva tra le sue
"Andrà tutto bene, dobbiamo solo aspettare che la zampa si assesti e tornerà come nuovo. Chiederò allo stalliere di occuparsene ogni giorno, vedrete che non gli mancherà nulla" le sorrise incoraggiante e lei rispose al sorriso per poi far ricadere lo sguardo sulle loro mani
"Non avevate degli impegni?" chiese lei, lui serrò le labbra incapace di rispondere e si alzò interrompendo il contatto tra le loro mani.
Improvvisamente sentì un tuono e iniziò a piovere molto forte, un secondo tuono cadde dopo pochi minuti e i cavalli iniziarono a irritarsi impauriti dal forte rumore
"Andiamocene prima che..." la frase di Klaus venne interrota da un terzo tuono che cadde molto vicino, dallo spavento una cavallo con un calcio sfondò la porta del box ed uscì imbizzarrito.
Jennifer dal terrore si era immobilizzata, vide tutto come se fosse a rallentatore, prima che il cavallo impazzito la investisse Klaus la afferrò di peso e la avvicinò al suo corpo vicino al muro in modo che l'animale scappasse lasciandoli incolumi. I due ragazzi si ritrovarono l'uno davanti all'altra molto più vicini del consentito lui che la stringeva talmente forte che aveva paura di romperla e lei appoggiata al suo petto con gli occhi chiusi che tremava, una volta che il nitrito del cavallo fu lontano li aprì molto lentamente allontanandosi dal petto di Klaus ma senza che lui mollasse la presa
"S-state b-bene?" sentì che il suo viso stava andando a fuoco quando incontrò il suo sguardo, le sembrava quasi che fosse preoccupato, lui annuì solamente
"Voi come vi sentite? Siete ferita?" Klaus spostò una mano dalla sua schiena al suo viso per controllare, in realtà non riusciva neanche a capire il perchè fosse così preoccupato per lei
"N-no, sto bene" era ancora molto imbarazzata, ma il contatto della mano di lui con il suo viso la fece sussultare appena.
Nessuno dei due era contrario alla poca distanza tra i loro corpi, rimasero in quella posizione per minuti interminabili
"Sembra la tempesta si sia calmata" disse lei interrompendo il silenzio religioso che si era creato ed anche il contatto tra loro allontanandosi e avvicinandosi alla porta aperta
"Ci bagneremo sicuramente se torniamo adesso" commentò raggiungendola alla porta e guardando fuori.
Lei si girò di scatto, Klaus la guardò quasi spaventato, capì che l'idea che aveva avuto era pessima... Gli prese la mano e lo trascinò fuori
"Sapete cosa c'è di bello nella pioggia Niklaus?" disse lei sorridendo e avvicinandosi al centro del giardino "Ballarci sotto" ormai l'acqua li aveva bagnati quasi completamente, Klaus sorrise pensando che fosse la donna più pazza che avesse mai conosciuto e questo purtroppo era un grosso punto a favore
"Mi concedete questo ballo milady?" disse porgendogli la mano, lei l'accettò inchinandosi
"Con estremo piacere milord"
I due iniziarono a ballare, nessun tipo di ballo in particolare ognuno assecondava le mosse dell'altro... Klaus non si era mai sentito più libero: di ballare, di ridere, di essere se stesso senza nessun velo meschino e ironico che solitamente lo contraddistingueva.
Di colpo però Jennifer perse l'appoggio di un piede cadendo rovinosamente sul suo compango di ballo, si ritrovarono entrambi stesi in terra si guardarono e si persero in una fragorosa risata
"Non mi piace essere chiamato Niklaus" disse lui guardandola serio per un attimo, lei lo guardò interrogativa "Mi chiamano tutti Klaus"
"Se vi chiamano tutti così allora non mi piace" gli sorrise
"Allora Nik" lei annuì
"Va bene allora, vi chiamerò Nik" tentò di alzarsi ma si incastrò nei vari strati del vestito ricadendo nuovamente a terra ma stavolta atterrò sul petto del ragazzo accanto a lei
"Vi ho fatto male?" chiese allarmata
"Ci vuole più di questo per farmi male Jennifer" gli sorrise divertita
"Jenny.." spostò una ciocca di capelli dal viso prima di riniziare a parlare "Potete chiamarmi Jenny."
Klaus si incantò nel guardare come l'acqua le scorresse sul viso, i suoi occhi verdi erano più scuri ma erano comunque luminosi come il Sole, per non parlare del suo sorriso avrebbe illuminato il mondo intero. Le goccioline le percorrevano le guance ormai rosse dal freddo fino ad incontrare le sue labbra non troppo carnose ma piene ed estremamente baciabili, i capelli ormai avevano perso l'acconciatura originale ma le cadevano perfettamente sulle spalle ormai zuppi. Lui era sempre stato un tipo istintivo, lo avrebbe fatto senza rimpianti, senza pensarci troppo le sue mani le presero il viso e si avvicinò poggiando le labbra sulle sue in modo quasi prepotente, sentì il corpo di lei irrigidirsi al suo tocco per poi rilassarsi dopo qualche secondo assecondandolo. Lei sentì una scossa percorrergli la schiena e provò una delle sensazioni più strane della sua vita, per la prima volta capì che voleva molto di più da quel bacio così casto così quasi d'impulso schiuse le labbra permettendo alla lingua dell'altro di insinuarsi, seguendo i movimenti di lui il bacio divenne più appassionato.
Fu Klaus ad allontanarsi capendo che sarebbe potuto andare anche alla fase successiva ma era chiaro che non era né il momento né il luogo giusto, e soprattutto lui non era la persona giusta
"State tremando, rientriamo" lei annuì silenziosamente facendosi aiutare per alzarsi, rientrarono in casa in silenzio entrambi pensando a ciò che era appena successo
Jennifer fu svegliata dai suoi pensieri quando Klaus le posò una coperta sulle spalle
"Vi ringrazio, dovreste metterne una anche voi rischiate di prendere l'influenza" Klaus sorrise
"Non mi ammalo facilmente, non vi preoccupate" sorrise anche lei annuendo "Vi accompagno in camera" sentenziò.
"Ginny mi ucciderà appena vedrà come ho conciato questo vestito" entrambi risero, Klaus si avvicinò al suo orecchio sussurrando
"Se me lo permetterete ve ne farò confezionare un altro, infondo quella sul vestito è la terra del mio giardino" risero di nuovo
"E' molto gentile da parte vostra Niklaus" lui la guardò seria e prima che parlasse lei si corresse "Nik" facendolo sorridere.
Arrivarono davanti alla porta delle sue stanze, lei prese la maniglia ed entrò, appena sulla soglia si girò
"Grazie di tutto Nik, a più tardi" lui la guardò dritta negli occhi, il cuore di Jennifer accelerò talmente tanto che pensò che non avrebbe potuto resistere ad un altro bacio, non avrebbe potuto reggere ad una tale potenza... Per fortuna lui non si mosse, si limitò a sorridere e mettere le mani dietro la schiena per poi fare una riverenza
"Grazie a voi Jenny, a più tardi" sorrise anche lei e chiuse la porta alle sue spalle.

Una volta tornato in camera Klaus fece chiamare Margaret, quella che doveva essere l'aiuto cuoca ma era più la sua "dama da compagnia". La ragazza entrò in camera sorridente
"Avete chiesto di me milord?" lui non rispose, l'afferrò di forza e la stese sul letto e con mosse esperte la spogliò, le sue labbra baciarono ogni centimetro del suo collo scendendo sempre più in basso.
Ma in tutto questo i pensieri del ragazzo erano da tutt'altra parte, nella sua testa si immaginava Jennifer nella sua camera intenta a spogliarsi per asciugarsi dalla pioggia, immaginava il suo corpo nudo che si riscaldava al camino, immagiava di poterla toccare e baciare in qualsiasi punto, immaginava le sue mani che toccavano la sua pelle calda volendo sempre di più
"Oh Jennifer.." si fece scappare un gemito, il corpo della ragazza sotto di lui si irrigidì
"Chi è Jennifer?" la domanda lo risvegliò dal suo sogno ad occhi aperti e si allontanò da lei con la testa tra le mani "Milord?" lo richiamò lei
"Vattene" disse lui deciso, lei lo guardò confusa "Devo ripetere? Vattene! Esci dalla mia camera!" sbraitò lui, lei impaurista dalla sua reazione si rivestì velocemente e uscì. Klaus fece qualche passo verso il letto e ci si buttò, aveva la testa che gli scoppiava non capiva quello che gli stava succedendo, quello che lei gli faceva ci era già passato ma questa volta era diverso perchè non era amore (o comunque non ancora) ma la desiderava, la desiderava profondamente con tutto se stesso. Si addormentò così, con i vestiti bagnati e la testa piena di pensieri.

SPAZIO AUTRICE
Buona Pasqua a tutti!!
Ci sono riuscita a finirlo tra un pranzo, una cena e un altro pranzo ahah
Mi sono divertita a scriverlo ad essere sincera, ho un debole per Klaus e qui si vede benissimo.
Spero vi piaccia quanto piace a me!

Sara

Jennifer Davon || The OriginalsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora