Capitolo XVIII

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Klaus e Elijah entrarono nella stanza scaraventando i due uomini a terra ai piedi del capitano
"Si può sapere che diavolo succede?" chiese esasperato, Klaus era furioso avrebbe voluto staccargli la testa dal collo e fare lo stesso con il resto della ciurma, non si fidava di nessuno.
"Questi due vermi hanno tentato di aggredire Jennifer" spiegò il biondo afferrando uno dei due per la giacca facendolo mettere in piedi "Avanti, dì al tuo capitano quello che avete fatto" lo esortò a parlare. L'uomo era terrorizzato, aprì la bocca ma non uscì nessun suono
"Parla!" sbraitò di nuovo scuotendolo con forza
"S-si, è vero. Siamo entrati nella sua camera e l'abbiamo aggredita" confessò
"Perché?" chiese il capitano Jones incredulo
"Perché aveva parlato con voi, Capitano, dei nostri piani" abbassò lo sguardo colpevole
"Sai cosa dovrei farvi adesso Hawk?" l'altro annuì, mise la mano sull'elsa della spada che portava ai fianchi e ringhiò per la frustrazione.
Posò lo sguardo di ghiaccio sui due fratelli in piedi davanti alla porta
"Mi dispiace per l'accaduto, punirò questi due a dovere. Scusatevi molto anche con Lady Davon, più tardi ci parlerò di persona" Klaus non rispose, era ancora troppo scosso per ragionare lucidamente. Elijah al contrario annuì
"Bene. Più tardi tornerò per discutere della faccenda del tradimento, mi sembra scontato che Jennifer vesse ragione anche su quello" la sua voce era calma e rilassata, ma solo all'apparenza.
La testa corvina acconsentì congedandoli.

Quando tornarono sotto coperta ritrovarono il resto della famiglia ancora nella camera di Jennifer, appena entrarono nella stanza attirarono l'attenzione di tutti
"Allora?" chiese Rebekah, Klaus scrollò le spalle
"Ha detto che ci pensava lui, io avrei risolto le cose in modo diverso" confessò avvicinandosi di nuovo a Jennifer che era sdraiata sul letto
"Ragazzi mi dispiace avervi fatto scomodare per una cosa così, so che avrei potuto risolvere tutto da sola ma.." il ringhio del biondo che intanto l'aveva raggiunta la interruppe
"Ehi non ci pensare neanche" la brontolò, lei sorrise timidamente lasciando che la circondasse con un braccio
"Perché non hai voluto utilizzare i tuoi poteri?" chiese l'amica dando voce alla domanda che tutti si ponevano
"Perché nonostante Kol mi abbia dato una mano a controllarmi io non voglio far del male alle persone. So che può sembrare stupido ma non riesco a superarlo" si portò le mani al viso e sbuffò
"Non è per niente stupido" si intromise Elijah "Però il fatto di avere qualcosa di speciale, non vuol dire che non puoi usarlo per fare del bene" lei rimase un attimo in silenzio
"Ma non c'è niente di buono in quello che siamo, beviamo sangue umano per sopravvivere!" i quattro fratelli rimasero ammutoliti non potendo controbattere, aveva ragione e loro lo sapevano.

Dopo una mezz'ora i due maggiori decidettero di raggiungere il capitano per parlare dell'ultimo problema rimasto irrisolto
"Reb ci lasceresti un attimo soli?" chiese Kol gentilmente appena i due ebbero lasciato la stanza, la sorella annuì e uscì subito dopo.
"Kol non ho voglia di riprendere quel discorso adesso" disse lei cercando di mettere le mani avanti
"In realtà voglio solo raccontarti una storia, posso?" lei annuì lasciandolo sedere davanti a lei sul letto
"Va bene" era curiosa di sapere di cosa volesse parlarle
"Sai prima che iniziassimo la nostra vita da vampiri eravamo una famiglia molto unita, più di quanto lo siamo adesso" iniziò a parlare fissando un punto nel vuoto ricordando i vecchi tempi "Eravamo felici e cosa più importante andavamo molto d'accordo" continuò. Sul viso di Jennifer si formò un'espessione confusa
"Non capisco dove vuoi arrivare" confessò ma Kol la ignorò continaundo il suo racconto
"Devo ammetterlo, a quei tempi Klaus era molto diverso. Era solo un ragazzo innocente che amava incodizionatamente la sua famiglia." fece una pausa per poi riprendere il discorso "Tutto questo per dirti che ho notato il modo in cui ti guarda e come si comporta con te, mi sembra di rivedere il fratello che è stato. Il fratello che amavo." continuò ad ascoltarlo
"E' una cosa positiva no?" chiese
"Certo che lo è, lo rendi più umano. Per questo volevo dirti che non devi pensare a me. Io starò bene, non reprimere quello che senti solo per paura di farmi stare male, tanto io starò male comunque ma mi passerà. Non posso credere che sto per dirlo, ma nonostante abbia fatto del male a tante persone forse tu sei l'unica che può ancora salvarlo dall'oscurità prima che sia troppo tardi" lei sorrise mettendo una mano sulle sue
"Cercherò di fare del mio meglio, te lo prometto" sorrise anche Kol abbassando lo sguardo "E grazie Kol, so quanto ti sia costato dirmi queste cose"
"Non fa niente, adesso però devo andare" si allontanò e uscì dalla stanza senza salutare.

Jennifer Davon || The OriginalsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora