Capitolo XIX

432 15 4
                                    

Dopo i primi problemi iniziali il viaggio fu abbastanza tranquillo.
Erano già passate due settimane dalla partenza e mancavano solo pochi giorni per arrivare a destinazione. Avevano deciso di attraccare in un altro porto adesso che sapevano che Mikael li stava aspettando in modo da avere un po' di vantaggio nei suoi confronti. Avevano anche valutato l'idea di tornare indietro ma il capitano aveva delle consegne e non voleva perdere i soldi del viaggio.
Quella mattina Jennifer, come faceva ormai da qualche giorno, si svegliò nella camera di Klaus.
Quando aprì gli occhi lo vide seduto al solito tavolino che disegnava, la sentì muoversi così alzò gli occhi dal foglio sorridendo. Posò il blocco e si avvicinò al letto
"Buongiorno splendore" la ragazza sorrise lasciando che lui le baciasse la fronte
"Buongiorno anche a te" gli accarezzò il viso tirandosi su con il busto facendo perno con il gomito
"Non ti muovere" disse Klaus correndo a prendere il blocco dal tavolino e iniziando a disegnare su una pagina bianca
"Ma che fai? Mi disegni?" chiese divertita
"Ma certo, voglio intrappolare questo momento per sempre" lei si morse il labbro sorridendo
"Posso almeno mettermi qualcosa addosso?" chiese ricordandosi che oltre al lenzuolo non aveva niente che la copriva, il biondo scosse il capo
"Assolutamente no, sei perfetta" lei rise arrendendosi al suo volere, lui le lasciò un bacio leggero sulle labbra prima di riposizionarsi alla sua postazione.

Stette in quella posizione per molto tempo
"Nik posso muovermi adesso?" chiese sfinita
"Potevi muoverti anche prima, ma mi piaceva guardarti quindi non ho detto niente" lo guardò scioccata per poi mettersi a ridere. Klaus adorava vederla ridere, specilamente se era lui la causa della sua risata.
"Sei pessimo Niklaus Mikaelson" disse alzandosi dal letto mentre lui sghignazzava divertito, si coprì con la sua camicia da notte e si avvicinò a lui "Fa vedere il capolavoro" chiese cuoriosa mettendosi alle sue spalle
"No!" chiuse il quaderno prima che lei potesse vedere lasciandola confusa
"Perché no?"
"Perché è solo uno schizzo, quando sarà finito te lo farò vedere" si alzò circondandola con le braccia dopo aver posato i suoi utensili sul tavolino "Anche se so già che non ti renderà giustizia, non sarà mai bella come l'originale" le accarezzò il viso
"Da quando siete divenatato così sdolcinato signor Mikealson?" era stupita dal comportamento del ragazzo di fronte a lei
"Avete ragione, sarà meglio che inizi a trattenermi, non vorrei che le persone pensino che abbia un cuore" lei rise di nuovo per poi avvicinarsi al suo petto
"Ma tu un cuore ce l'hai, non devi nasconderlo" sussurrò accarezzandogli il petto
"Jenny, nel mio mondo il cuore va nascosto sennò lo userebbero come arma contro di me" la sua voce era ferma mentre la guardava "Specialmente con me" aggiunse
"Andrà tutto bene, nessuno mi potrà mai usare contro di te" disse lei mentre lui sorrideva lasciandole un bacio tra i capelli.

Quando la nave attraccò al porto il sole era già sorto da diverse ore.
Quando misero piede sulla terra ferma ai ragazzi sembrava che continuassero ad ondeggiare nonostante avessero i piedi saldi a terra .
"Casa dolce casa" esordì Elijah ridendo, contagiando anche il resto della famiglia
"E' stato un piacere viaggiare con voi" il capitano attirò la loro attenzione
"Il piacere è stato nostro" rispose il maggiore stringendogli la mano, poi fece lo stesso con Kol e Klaus, poi passò a salutare le ragazze con un baciamano
"Buona fortuna per tutto Lawrence" gli disse sorridendo, lui ricambiò
"Anche a voi Jennifer" fece una riverenza e si allontanò.

Trasportati da diverse carrozze arrivarono ad una locanda, si sarebbero appoggiati lì finché non avessero trovato una casa sostitutiva. Elijah aveva degli amici nelle colonie inglesi quindi lo avrebbero aiutato.
Sarebbero dovuti stare lì almeno una settimana quindi quando misero gli occhi sull'edificio rimasero stupiti, stava cadendo a pezzi.
"Non è che possiamo chiedere al Capitano Jones se possiamo tornare sulla sua nave?" chiese Rebekah scatenando la risata di Jennifer
"Dai sorellina non fare la schizzinosa, magari puoi fare amicizia con qualche topo" Rebekah sbiancò all'affermazione di Klaus.
Entrarono accolti dalla propietaria
"Benvenuti signori, cosa posso fare per voi?"
"Avremo bisogno di cinque camere per almeno una settimana" disse Elijah, la donna portò gli occhi sul quaderno delle prenotazioni
"Mi dispiace informarvi che ho solo tre camere singole e una doppia disponibili"
"Non fa niente, le ragazze divideranno la camera doppia" Rebekah sorrise all'amica e annuì.
Se dal di fuori la locanda sembrava decadente l'interno era anche peggio
"Ringrazio che sono immortale, sennò ero già morta di almeno una decina di malattie e infezioni" commentò schifata la bionda
"Dobbiamo seriamente dormire qui?" chiese l'amica guardando quello che sembrava un letto, ma in realtà era solo una struttura in legno marcio con un materasso rovinato e sudicio, entrambe rabbrividirono al pensiero di dover poggiare la testa lì
"Spero solo che Elijah riesca a trovare una casa a breve" sbuffò Rebekah
"Che ne dici di uscire da qui?" la bionda annuì ed insieme uscirono dalla camera avviandosi nella sala da pranzo.
Era una stanza molto grande, sul lato destro c'era una bancone con degli sgabelli e dei piccoli tavoli dove erano seduti degli uomini abbastanza inquietanti mentre sul lato sinistro c'erano una serie di tavoli più grandi, probabilmente adibiti ai pasti sovrastati da un grande camino acceso
"Perchè due signorine per bene come voi si trovano qui?" una uomo seduto ad una dei tavolini attirò la loro attenzione, si mosse in malo modo sulla sedia ammiccando
"Lasciale stare Carl!" urlò la locandiera all'uomo che ringhiò prima di andarsene
"Come vi chiamate bocconcini?" un altro di loro si alzò andando nella loro direzione
"Dirvi il mio nome è l'ultimo dei miei desideri" disse sprezzante Rebekah
"Una donna con le unghie, mi piace, e tu dolcezza sei insolente come la tua amica?" disse avvicinandosi a Jennifer
"Provate ad avvicinarvi anche solo un altro passo e ve ne pentirete" l'avvisò la mora facendolo ridere, una risata terrificante
"Sennò che farete milady?" Jennifer stava per rispondere a tono ma fu interrotta, le figure di Klaus e Kol entrarono nella sala, entrambe ringraziarono il Cielo per il loro arrivo
"Qualche problema tesoro?" disse il maggiore avvicinandosi alla mora poggiandole la mano sulla schiena
"Vi stava infastidendo?" chiese Kol successivamente
"Oh no, volevo solo fare due chiacchiere niente di più" si giustificò l'uomo intimidito
"Sta alla larga se non vuoi fare una brutta fine, ci siamo capiti?" disse Klaus con tono minaccioso facendo indietreggiare l'altro che non rispose e se ne andò.
"Tutto bene?" chiese poi il minore
"Sì, sono già stanca di questo posto" Rebekah fece una smorfia schifata pronunciando queste parole
"Grazie ragazzi" disse Jennifer sorridendo stringendo poi la mano a Klaus che ricambiò la stretta
"Che ne dite di sederci lì?" suggerì quest'ultimo indicando un tavolo nell'angolo, tutti acconsentirono.
Tutti erano convinti che sarebbe stata una lunga settimana.

Per fortuna dopo una paio di giorni Elijah comunicò che aveva trovato una sistemazione a casa di un amico, gli avrebbe prestato una magione di famiglia che non usavano da una decina d'anni. L'avrebbero raggiunta in un paio di giorni di viaggio, lasciarono la locanda pagando tutta la settimana con la promessa che avrebbero usato i soldi in più per sistemarla.

Quando raggiunsero la nuova casa furono accolti dalla servitù che nel frattempo aveva preparato le camere.
La casa era un blocco unico ma molto più grande di quella che avevano nel Vecchio Continente, era un po' spoglia dato che nessuno ci viveva da tanto tempo ma era incantevole.
"Qui sì che mi sento a casa" commentò Rebekah.
La serva che era stata assegnata a Jennifer si chiamava Margareth ma le aveva suggerito di chiamarla Maggy. Era una ragazza di appena vent'anni, molto carina sia fisicamente che nei modi di fare.
"Sono sicura che andremo molto d'accordo" le disse Jennifer contenta facendola sorridere
"Sicuramente milady, adesso vado a sistemare i vostri bagagli" si congedò prima di uscire dalla stanza per recuperare i bauli.
Approfittò dell'assenza della ragazza per uscire e andare ad esplorare la casa.

Stava camminando tranquillamente per i corridoi diretta al giardino sul retro quando fu richiamata da una presenza dietro di lei
"Vedo che abbiamo avuto la stessa idea" disse sorridendo Kol
"A quanto pare si" sorrise anche lei un po' a disagio, non erano mai stati veramente da soli da quando avevano avuto quella piccola conversazione su Klaus sulla nave
"Ti dispiace se ti faccio compagnia?" chiese lui sorprendendola
"Ma certo" rispose non molto sicura ma lui l'affiancò accompagnandola fino all'entrata del giardino.

Jennifer Davon || The OriginalsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora