Capitolo 14.

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La figura si butta sul letto.
Alterno attimi di freddo che mi procurano brividi lungo tutto il corpo con momenti in cui il caldo mi costringe a sfilarmi dalle coperte.
Tutto gira mentre lui fa arrivare le sue mani gelide alla parte inferiore della mia pancia.
La sua risata malvagia riempe la mia mente offuscata:
-"sei fattissima Abigail" una voce lontana si unisce alla risata facendomi perdere il poco controllo.
la voce è metallica come quella di un robot, come quella della stazione, come quella... 
sta accadendo solo nella mia mente?

***

Qualcosa preme sulla mia fronte, qualcosa di caldo, qualcosa che mi fa stare bene 
-"Buongiorno" le labbra di Louis si spostano ora dalla fronte ai capelli.
Apro gli occhi: non ho idea di come io sia finita in questa posizione; mi porto le mani alle tempie massaggiandole.
-"Mal di testa?" annuisco, e lui abbassa lo sguardo sorridendo 
-"Ho la colazione, ti va?" a quella domanda mi porto le mani allo stomaco sotto sopra, devastato dalla sera prima e un conato di vomito si fa sentire. Scuoto la testa.
Louis apre il sacchetto e inizia a mangiare una brioches mentre nell'altra mano tiene un caffè fumante.
-"Ti avevo preso un te.." afferma con la bocca piena mentre scrolla le spalle 
-"Un te?" domando sorpresa, finalmente mi guarda negli occhi 
-"So che odi il caffè e metti tre cucchiaini di zucchero alla mattina nel te e qualche volta metti anche.."
-"Il latte" concludiamo insieme mentre lo guardo esterrefatta mentre lui sorride
-"Non pensavo potessi accorgerti di queste cose"
-"Ci sono un sacco di cose che sottovaluti in me Abs"
Mi metto a sedere sul letto stringendomi nel maglione che indossavo la sera prima, appoggiata alla spalla di Louis, il quale poco dopo gira il viso verso il mio appoggiato alla sua spalla e mi bacia con tutta la forza che ha, la testa inizia a girarmi un'altra volta facendomi capire che non avevo ancora smaltito la droga e l'alcol della sera precedente.
-"Io faccio una doccia" dico lasciando le sue labbra e dirigendomi in bagno dove in pochi secondi mi trovo sotto il forte getto di acqua calda.
Tengo gli occhi semichiusi guardando le goccioline correre lungo il mio corpo, sento lo sportello della doccia aprirsi.
Louis.
Sorride quando vede che io faccio lo stesso.
Sorride premendo quanto più forte può contro le mie labbra.
Sorride mentre le mie mani accarezzano i suoi capelli umidi e poi scendono lungo il suo petto. 
Il rumore dell'acqua è lontano e tutto gira mentre prendo a sfiorare con le labbra le sue spalle 
Lui mi immobilizza contro la parete fredda e preme sulla mia pancia mentre lascia qua e la segni rossi sul mio collo.
-"E questo perché?"
-"Pensi davvero che ci sia una risposta a tutto?"
-"A domanda non si risponde con altra domanda"
-"Mi hai detto cosi anche ieri sera Ab" dice sussurando, mentre mi sposta i capelli.
Ho un flashback ma il dolore che provo mentre lui inizia a fare di me ciò che vuole mi distoglie quel ricordo dalla mia mente. 
Fottuti falsh-back
Poco dopo mi trovo avvolta in un accappatoio bianco stesa sul letto con il peso di Louis sopra, il suo respiro sul collo e le sue mani che scendono lungo la mia pancia nuda, le mie gambe sono presto sulle sue spalle. Mi guarda chiedendomi qualcosa con lo sgaurdo, annuisco rassegnata sotto il suo sorriso malizioso 
Entra in me, una, due, tre, quattro volte, prima lentamente poi sempre più forte fino a costringermi a bloccare il suo petto con le mani, graffiandolo, digrignando i denti dal dolore, fino a quando Louis non si stende sulla sua metà di letto ansimando mentre io recupero il mia biancheria intima e la infilo 
Indosso dei jeans pesanti e una maglietta larga sedendomi a cavalcioni su Louis, sfilo dalla sua tasca due pasticche, piccole e bianche, come quelle dell'aereoporto, ne porto una alle sue labbra e lui una alle mie, le quali si uniscono mescolandole per poi mandarle giù.

Non so dire per quanto tempo rimaniamo li, non so dire come finiamo sdraiati uno accanto all'altro in un parco enorme a guardare il cielo azzurro e sentire l'aria gelida penetrarmi nelle ossa.
Ho una vaga idea di dove sono e perché, so per certo che alla mia destra c'è Louis.
E ora sorride, quindi non mi preoccupo.
-"Ci stanno cercando in tutta l'Inghilterra"annuncia con la semplicità di un bambino che chiede una caramella
-"Ah, wow" credo di aver risposto questo alla sua affermazione 
-"Dobbiamo andare un'altra volta"
-"Va bene" non distinguo bene la figura di Louis, è di nuovo doppio, ma mi sta facendo ombra.
Mi stampa un bacio sulle labbra 
-"Riprenditi Ab, cazzo!" mi dice scuotendomi
Perché cazzo mi scuote, cazzo.
Sposto violentemente le sue braccia dalle mie spalle, guardandolo furibonda.
-"Non mi toccare, non mi toccare!" urlo isterica, tirandomi i capelli e chiudendo la testa tra le gambe 
Mi lascia calmare, mi permette di smaltire la droga, mi fa respirare come solo lui sa fare, rimane con me come mai nessuno ha fatto e questo mi porta a chiedermi un'altra volta "perché".
Quel perchè che Louis tanto detesta. 
Louis così sicuro.Eccoperché odia le domande, perché nemmeno lui sa dare delle risposte. E non sopporta di non potersi spiegare qualcosa.
E ora che siamo giovani va bene, ma possiamo fare questa vita per sempre? 
-"Niente è per sempre" dico appoggiando la testa al suo torace e lui inizia a toccarmi i capelli
-"A cosa pensavi Ab?"
-"A me e a te
-"A noi
-"Una specie di 'noi'"
-"Dammi tempo per renderti felice"
Ma io sono felice. Vorrei dirgli che da quando l'ho visto la prima volta il suo sorriso ha scavato un solco nel mio cuore congelato da troppo tempo. Da lì ho deciso che la mia vita avebbe avuto senso solo se fossi stata io il motivo per cui i suoi occhi brillano, il motivo per cui ha voglia di alzarsi e vivere ogni mattina.
Ma non sarò mai capace di mettere in ordine i pensieri e dirgli una cosa del genere. 
-"Perché una ragazza come te, nelle tue condizioni, ha cercato una scappatoia fino ad arrivare a questo?"
E ora devo delle spiegazioni, a lui, ma soprattutto a me stessa.
Ed è la prima volta che Louis mi fa una domanda.
Perché ho cercato una scappatoia? Perché ho lasciato una vita "perfetta" per questo? Perché tutto è iniziato? Perché sono andata in quel parco? Perché il mio blu ha incontrato il suo azzurro? 
Chiudo gli occhi.

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