capitolo 6.

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-"Louis stiamo camminando da un quarto d'ora, si può almeno sapere dove stiamo andando?"
Ho la voce stanca di chi ha paura di ciò che lo attende
Il ragazzo sbuffa, aumentando il passo
-"Abbie ma tu non stai mai zitta?"
Mi fermo, rimango immbobile, senza muovere un passo incrociando le braccia al petto
-"Sai com'è non so niente, ne dove sono, ne con chi, ne perché.. Non ho più niente"
-"Oh, asciugatevi gli occhi principessa" dice lui roteando gli occhi al cielo, per poi avvicinarsi a me e accendere una canna
Lo guardo con la fronte aggrottata, come può trattarmi così, pensavo mi aiutasse
-"Finiscila con questo piagnisteo, hai deciso tu tutto quanto, vai avanti e riprenditi la tua vita Abbie!"
Il suo tono deciso mi fa capire quanto abbia effettivamente ragione
-"Ah, fanculo" mi trovo a dire, avrei voluto ringraziarlo, ma non stava nelle mie doti
-"Ovvio, e dire fanculo risolve la situazione?" fa un lungo tiro e il fumo mi finisce dritto in faccia
Scuoto la testa e abbasso lo sguardo
-"Avanti Abbie, andiamo" mi porge la mano e io mi trovo a sorridere, sicura di ciò che stavo facendo
-"Ecco, questa è casa mia" dice Louis aggiustandosi il ciuffo e aprendo la porta di casa
-"Vivo da solo, non è una bella zona, non verranno mai a cercarti qui.. Solo per questa notte poi noi ce ne andiamo" dice buttandosi sul divano, incrociando le gambe e mettendo le braccia dietro la testa Io mi siedo accanto a lui, mettendo lo zaino alla mia destra
-"Noi?" domando io incredula
Quel ragazzo ha davvero intenzione di abbandonare la sua vecchia vita insieme a me? 
-"Certo, noi.. perché? Se ti lascio andare da sola ti troveranno entro due ore e non potrei più vederti"
Così dicendo chiude la cartina della seconda canna leccandola, come se tutto quello che fosse appena successo fosse una cosa che accade tutti i gironi e che gli pare quasi noiosa da quanto monotona sia 
-"So benissimo cavarmela da sola ragazzo cosa credi?" dico alzandomi dal divano, lui mi tira un calcio da dietro che prontamente schivo, mi giro alzo un sopracciglio e sorrido
-"Ecco, vedi.. Cosa ti avevo detto?"
Lui ride e poi mi prende per un braccio facendomi sdraiare sopra di lui, per poi fumare e passarmi il fumo baciandomi, i nostri corpi non sapevano più cos'era la distanza, e non avevo paura del futuro, se lui mi era vicino
-"La notte prima del matrimonio non si trascorre mai con il fidanzato" dice louis prendendomi in braccio, causandomi una risata
-"Scemo, dove mi porti?" gli chiedo io
-"Sei stanca Abbie hai bisogno di dormire.." e detto questo arriviamo in una camera con un letto matrimoniale, tutto li aveva il profumo di Louis
-"Voglio che rimani" lui annuisce, sistemandosi sotto le coperte
Io mi sfilo i vestiti per rimanere in sole mutande e reggiseno, raggiungo Louis che mi stringe forte a lui, coprendomi con le coperte, mi da un bacio forte sulla fronte.
Nessuna buonanotte o frase sdolcinata, grazie a Dio in questo eravamo acidi uguali.
-
Sento una mancanza nel mio letto,
stringo forte l'altro cuscino, ancora caldo, al mio corpo,
poi tocco l'altra parte del materasso.. vuoto

Mi tiro su ma lui non c'è
Mi alzo e raccolgo da terra una maglietta.
Dev'essere di Louis, ha il suo profumo, la indosso
Mi copre fino a metà coscia, mi strofino gli occhi per "svegliarmi" un po' di più.
Apro la porta e arrivo in salotto, dove c'è un borsone ancora aperto, nel quale intrvaedo diverse felpe
Mi siedo su una poltrona allungando le gambe sul tavolino, sfilando una sigaretta dal pacchetto quasi finito, una mano mi passa un accendino
-"Mmh" rispondo senza farci caso, poi ho un sussulto mi giro e c'è Louis che sorride, con la mano ancora tesa che mostra un tatuaggio sul polso
-"Ciao" gli dico, è ancora tutto buio e ora che ci faccio caso le strade fuori sono ancora illuminate dai lampioni, mi alzo in piedi appoggiandomi a louis, un po' di cenere cade per terra, lui china lo sguardo ad osservarla, con un dito gli alzo il volto e lo bacio per avere la conferma che sia mio, lui me lo permette ma quasi subito si stacca e mi prende i fianchi tra le mani, mi guarda negli occhi e poi mi da un bacio sul collo che mi provoca dei brividi lungo tutta la schiena, mi lascia un morso, e continua, fa male e allo stesso tempo mi fa sentire bene, poi si stacca
-"Buongiorno" dice lui sorridendo, sfilandomi la sigaretta dalla mano destra e facendomi sedere in braccio a lui
-"Stronzo" rispondo, incrociando le gambe
-"Che ore sono?" chiedo io sbadigliando e affondando la faccia all'altezza della sua clavicola
-"Le quattro e mezza"
Sbarro gli occhi
-"Ora che lo so ho ancora più sonno"
-"Non c'è tempo di dormire per chi vuole scappare da una vita da sogno e immergersi nella triste realtà"
Certe volte non so prorpio come a Louis possano venire fuori certe frasi.
Lo osservo spegnere la sigaretta nel posacenere
-"Se questa è la realtà devo trascorrerla con te allora a me va benissimo non dormire" dico io facendogli l'occhiolino
-"Dai basta, sei da diabete Abbie"
-"Hai ragione scusa"
Mi alzo facendo l'offesa e camminando verso la finestra per poi sedermi sul davanzale
-"Carino il vestito Ab" dice ironico ossevando la lunghezza della sua maglietta indossata su di me
-"Fa schifo" e rido, e lui si unisce a me
-"Be ad ogni modo ti consiglio di non mettere i tuoi soliti vestiti da brava ragazza elegante per scappare o ti riconoscerà chiunque"
-"Sono rimasti a casa di Niall quelli.." dico con non curanza
-"Ma i tuoi vestiti ti faranno comunque riconoscere.."
-"E allora cosa metto?"
-"Seguimi.." dice lui scappando nella camera dove abbiamo dormito, se cosi si può dire .
Tira fuori dall'armadio quello che deve essere un suo maglione, color verdone, e un capellino di lana, io dal mio zaino prendo un paio di pantaloncini corti, calzamagalie, scaldamuscoli e stivali.
Sembro irriconoscibile conciata cosi
Louis mi guarda facendo dei cenni soddisfatti con la testa, mentre io continuo ad alzare le braccia per vedere le maniche troppo lunghe di quel maglione coprirmi anche le mani
-"Ottimo lavoro LouLou ti assumerò come personal dress-stylist" dico scoppiando a ridere e scompigliando i suoi capelli
-"Sembri quasi bella senza quei tuoi soliti vestiti da anni cinquanta Ab"
-"Ohoh, lo prendo come un complimento"
-"Dai ora andiamocene di qui"
Io e lui infiliamo i nostri cappotti e prendiamo i bagagli, che poi consistono in un borsone e uno zaino
​-"Sei sicuro che questa roba basti per passare una vita da vagabondi?" dico io preoccupata dalla piccole dimensioni delle valigie
Lui rotea gli occhi al cielo
-"Al mio fianco sei sicura Ab" io faccio spallucce
-"Se lo dici te" lui apre il bagagliaio della macchina ripone il borsone e sale al posto di giuda e poi partiamo
-"La macchina è tua Lou?"
-"Certo che non è mia"
Spalanco gli occhi, ma ormai non mi sorprendo piu
-"Come inizio non è male"
Spero solo di non passare il resto della mia vita in carcere.
Non so nemmeno dove stiamo andando ma so che questa domanda a Louis non si può porre

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