Capitolo 11.

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C’è molta, troppa tensione tra me e Louis
E noto il suo nervosismo dai suoi muscoli tesi, l’espressione dura in viso, le mani che continuavano a tremare mentre tenta di chiudere con scarsi risultati la sua sigaretta.
Tiro un sospiro nervosa e stanca di vedere Louis così poco collaborativo, mi avvicino a lui e gli sfilo il suo prezioso operato dalle mani, portandolo a termine.
-“to, tieni.. fuma” gli dico scontrosa lanciando la sigaretta nella sua direzione
Louis la prende tra le due dita, rigirandola più volte tra di esse per poi infilarla in bocca, continuandoci a giocare incurante delle mie occhiate
Sono agitata, e lo sguardo di Louis, che continua a rincorrermi mentre cammino avanti e indietro per la stanza, non mi calma per niente diversamente da come era solito a fare..

Quegli occhi non sono sinceri e questo aumenta la mia ira

Decido di sedermi sulla poltrona battendo le dita sulle ginocchia, mordendomi un labbro, sempre più tesa. Inizio a farmi una vaga idea di ciò che è successo la sera prima
Ogni volta che un piccolo indizio cerca di venirmi in soccorso, la parte di me che preferisce non sapere lo scaccia via, come a voler rifiutare quell’idea

Io esco”— urliamo all’unisono io e Tomlinson dopo ore di silenzio..

Sbuffo infastidita

Quando si dice “il tempismo”

-“Vai allora
-“Grazie per il permesso, non avrei osato uscire da questa stanza se no, sai?”— sputo acida
Tiro un calcio alla bottiglia di vetro a terra che rotola lungo il pavimento
Una bottiglia di vodka.
Un altro flash-back..
-“Abigail, senti.. datti una calmat..
Sbatto la porta alle mie spalle, forse con un po’ troppa enfasi
Questa maledetta storia mi sta facendo letteralmente impazzire
L'idea di aver perso il controllo e aver agito senza riflettere ieri sera mi fa odiare me stessa.
Un freddo gelido e qualche fiocco di neve si impadronisce di me appena fuori di casa
Inizio a camminare senza una meta precisa lasciandomi combattere da una lotta interna
Louis sa, sa tutto e tace.
Ma in questa landa deserta non c’è proprio niente? Niente di niente?
Abigail.. ti chiami così giusto?” mi sento chiamare
Ehm si.. E tu saresti?
T-thomas.. il figlio di Philip
Eh?!
Sai no?! Quello da cui ora vivi..
Ah si, scusa.. Thomas.. Ero immersa nei miei pensieri
Non preoccuparti.. Hai da fare?
Forse si, forse no.. Devo pensare non fare
Io.. No, in realtà no sorrido
Oh, ehm wow.. ti va di sederci a prendere qualcosa di caldo?
Mi guardo intorno e lui intuisce la mia preoccupazione, infatti si affretta ad aggiungere
C’è un bar poco distante da qui, se ti va..
Si, si con piacere
Mi stringo nel mio cappotto incrociando le braccia al petto tentando di tenermi al caldo.
Poco dopo arriviamo al pub descritto qualche istante prima da Thomas e ci sediamo ad uno dei pochi tavoli liberi di legno al fianco di un camino
Quanto parla..
È logorroico decisamente
Penso di aver ascoltato solo le prime cinque parole di un discorso che si preannuncia interminabile
Continuare a sentirlo parlare accresce la mia ansia
Mi accorgo che mi sto mangiando le unghie e subito smetto di farlo 
Finalmente arriva il cameriere a prendere le ordinazioni, io chiedo un the caldo
Mi vengono proposte cinque miliardi di assurdità strane, che vengono descritti come tipi di The
Del the normale no eh? No, figuriamoci
Ehm, normale.. Grazie
Il mio qui presente compagno di avventure ordina una cioccolata calda con panna cacao sopra e minchiate varie dentro
Vuoi metterci anche qualcos’altro lì dentro? 
Allora Abigail, dicevo?
La domanda mi manda in crisi e cerco di fare qualcosa per distrarlo
Fortunatamente non devo reggere a lungo il suo vuoto di memoria 
-“Ah si ti dicevo di quando finalmente mio padre lasciò mia madre e andammo così a vivere a Bristol, vecchia Bristol.. Bella città, ma grigia.. troppo grigia.. e
Le sue parole diventavano sempre più lontane e confuse, mi ero incantata su un punto qualsiasi del muro.
Così terribilmente confusa, giro il cucchiaino nella tazza di the, distratta
Vari ricordi si collegano tra di loro.. Il puzzle sta venendo fuori, forse..
Voglio ignorare questa realtà, se potessi, se volessi

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