Capitolo 16.

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capitolo 16 

vi prego di ascoltarla con: http://www.youtube.com/watch?v=Bd7d25NYG-0


Non abbiamo visto molto di Bismarck in realtà, so solo che è immensa e che non mi piace particolarmente.
In realtà non vedo l'ora di partire di qua.
Fa freddo. Così tanto freddo che non si riesce a respirare, così tanto freddo da sembrare che il gelo si impadronisica della razionalità passo dopo passo e io e Louis non sappiamo dove andare.
Stiamo vagando da diverse ore su diverse linee di autobus per spostarci dal centro della città, posso facilmente intuire che Louis è agitato, non parla molto e continua a fumare, a mangiarsi le unghie e a guardare la sua cartina.   
Sono quasi le sette di sera quando arriviamo in una specie di.. non saprei come definirlo, ad ogni modo una donna ci apre e ci accoglie calorosamente offrendoci il secondo piano di quella villetta completamente fuori città. Mi siedo sul letto nell'invano tentativo  di riacquistare un po' di calore.
Louis si fruga freneticamente nelle tasche e inizia ad agitarsi.
-"Merda, merda, merda Abigail!" dice tirandosi i capelli, è nel mezzo di una crisi che non riesco a spiegarmi, mi alzo subito e gli vado incontro preoccupata.
-"Lou, calmati, cosa c'è? Hai perso qualcosa?"
-"Non ho piu droga, niente nemmeno mezzo grammo di fumo"
Il panico mi travolge per un attimo  ma provo a tornare in me per dargli un po' di sicurezza.
-"Stai tranquillo Lou, ne venderanno anche qua, ne sono sicura" e abbozzo un sorriso ma credo che lui abbia percepito il disappunto nei miei occhi.
Conta rapidamente tutti i soldi che rimangono che sono.. molto, molto pochi. Lo vedo fare veloci calcoli mentre il viso gli inizia a luccicare a causa del sudore e la preoccupazione.
-"Mi aspetti se vado Ab?" aggrotto le sopracciglia 
-"Di cosa hai paura?"
-"Di non trovarti piu quando torno"
-"Dopo tutto quello che abbiamo passato?"
-"Torno subito" dice ancora agitato mentre mi da un bacio frettoloso sulla fronte.
Lo guardo dalla finestra mente si avvia con passo deciso verso la città.
Come lo occupo il tempo ora? Sono stati rari i momenti passati da sola da quando sono scappata con lui.
Accendo una sigaretta e lascio che il fumo denso riempia la camera senza nemmeno curarmi di aprire la finestra. Potrei sistemare i vestiti nell'armadio in mogano- penso, mentre non riesco a smettere di girare in tondo per la stanza a braccia incrociate.
Prendo con tutta la forza che ho lo zaino di Louis e lo metto sul letto, tiro fuori i primi maglioni, uno nero, uno verde, una felpa rossa, il suo profumo mi fa sentire bene, mi ricorda che non sono sola.
Tiro fuori una tuta e la sua biancheria intima.
Perché c'è un paio dei miei slip tra la sua biancheria? Sorrido pensando allo stato in cui era Louis mentre preparava le valigie e le prendo per riporle tra le mie cose.
Solo che c'è un problema e me ne accorgo solo ora, questi slip non sono miei, io non ho mai indossato un perizoma con il pizzo nero a fiori.
Il cuore inizia a battermi e le labbra a tremare.
Deve esserci un errore.
No, deve essere per forza.
Tutto quello che sto pensando non è possibile. Vero?
Qualcuno mi dica di si. Per favore.
Mi metto una mano sul cuore nel tentativo di farlo calmare perché potrebbe esplodere da un momento all'altro e con esso potrei fare la stessa fine perché anche la mia testa sembra una mina. Ma il problema non è tanto il cuore, non sono le gambe che tremano, è lo stomaco che mi si ribalta, è la delusione che sarebbe arrivata, prima o poi, e avrei dovuto aspettarmelo. 
Finisco a terra inspiegabilmente con ancora quelle stupide cose in mano.
Sono sue, sono sue e ne sono sicura.
Sono di Darcey. 
Ma com'è possibile? Perché? È sempre stato con me. Louis non mi ha mai lasciata sola.. A meno che, a meno che.. No, non è possibile.
Louis mi vuole bene, Louis non lo avrebbe mai fatto.
Ma devo ricredermi. Mi alzo ed entro in bagno il mio respiro aumenta mentre mi faccio forza con le braccia attaccate al lavandino per non cadere nuovamente. 
Abigail non piangere, non voglio assolutamente piangere perché tanto non risolve un cazzo, non risolve una fottuta minchia di niente.
Vorrei urlare, vorrei solo urlare e rompere tutto, inizio a prendere a calci qualsiasi cosa facendo cadere svariati oggetti fino a ritrovarmi seduta nella doccia con l'acqua fredda che mi cade addosso, mentre io completamente vestita non so reagire.
Louis non tornerà, lui non tornerà.
Mi abbandona qui, cosi, ora. Louis è il più grande bugiardo della storia. E sono distrutta, completamente.
Voglio tornare a casa, voglio aprire gli occhi e capire che era solo un brutto incubo che nonostante tutto mi devo ancora sposare con Niall, che mi ama.
Voglio tornare da Niall.
Ho paura, sono sola.
Sola come non mai.
Esco dalla doccia e mi infilo un accappatoio e mi tolgo i vestiti. Ho tutto il trucco sbavato, che pensino pure che abbia pianto che cazzo me ne frega tanto? Potrebbero uccidermi adesso che nessuno di quelli che amo lo saprebbe. Ma io non amo nessuno. Assolutamente nessuno. E mai lo farò, e nessuno mai amerà me.
Mi siedo sulla sedia accanto al letto mentre delle gocce d'acqua scendono ancora dal miei capelli bagnati e dalla mia tasca del giubbotto prendo l'ultimo grammo e mezzo di marijuana lo giro nella cartina senza nemmeno mettere il tabacco. Inizio a fumare abbandonandomi a me stessa, è cosi che ci si sente quando hai il vuoto dentro o sono solo fatta? No, il dolore c'è ancora e anche la saliva. Quindi non sono fatta. Nemmeno la droga ha effetto sul dolore. Anche se questo Louis ha mentito. 
Sento le chiavi nella serratura, magari è la proprietaria della casa che sente puzza di fumo, magari mi farà arrestare, o magari mi uccide, mi taglia la testa con un coltello. Sono decisamente fatta. 
Ma dalla porta non entra nessuno che mi vuole uccidere entra qualcuno che mi ha già uccisa. E io? E io rido. E tossisco e faccio oscillare la testa e vedo di nuovo triplo. Già non saprei affrontare Louis Tomlinson da solo, figuriamoci tre lui. Tre Louis che si scopano la troia dai capelli rossi mentre io sono al bar con Thomas.
-"Abs ma cosa cazzo hai combinato"
-"Oh devo proprio essere in uno stato pietoso, vero?" e rido ancora, con gli occhi ridotti a fessure perché non riesco a tenerli aperti, e tengo in mano le mutandine della sua amica.
-"Doveva tenerci molto a te, ti dissi, e poi tu mi risposi: 'Abigail ti fidi di me?' e io sai cosa ti risposi io? Risposi di si, e il giorno dopo abbiamo scopato un'altra volta e poi mi hai raccontato di come la vita ti avesse deluso e di quanto tu tenga a me.. E poi i tuoi bei paroloni vengono rovinate da queste, puf.. Tutti i paroloni volano via, peccato" e faccio un'altro tiro lasciando che il fumo gli arrivi in faccia.
-"Abigail ti posso giurare che non è come sembra, so che non mi crederai mai ma.. Abigail sai che non lo farei mai se fossi stato in me..
E credo che stia andando avanti a parlare ma non lo sento, ho annientato la sua voce. Come ho sempre annientato tutto ciò che mi faceva troppo male.
Mi sto vestendo e di questo sono sicura, me ne voglio andare.
Torno da Niall, lo trovo il modo per tornare da lui. Anche a nuoto.
Mi odierà, forse mi tirerà anche lui uno schiaffo ma poi sarà costretto a sposarmi ad avere un figlio con me, anche se mi disprezza.
Ed esco dalla casa senza nemmeno permettere alla mano di Louis di raggiungere il mio braccio, non sento nemmeno le sue parole. 
Una cabina telefonica, forse è la mia salvezza.
Chiudo gli occhi e cerco di ricordare il mio numero di casa quando lo focalizzo inserisco qualche moneta e inizio a digitare il numero.
Uno squillo, due squilli, tre squilli..
Ora metto giù..
Quattro squilli.
-"pronto chi parla?" provo a muovere le labbra ma è inutile, è Trudi.
-"pronto?" ripete di nuovo 
-"passami Niall" non mi ha riconosciuta.
-"Si ma chi parla?
-"Passamelo ho detto, cazzo" forse spaventata, forse indifferente la sento chiamare Niall e sento i suoi passi arrivare fino al telefono fisso.
-"Pronto?" risponde, ora metto giu, lo faccio, giuro
-"N-Niall.." trovo la forza per dire
-"Abigail" e posso giurare che una lacrima sta scendendo lungo il suo volto
-"Abigail dove sei?" e a questo punto metto giù, e vorrei tirarmi un pugno per aver chiamato. E me ne vado lontano, cammino veloce tra gli sguardi indifferenti della gente.
Chiedo a qualcuno l'ora e mi risponde che sono le dieci. Louis potrebbe già essere su un altro aereo ma qualcosa mi dice che non lo ha fatto, è più probabile che si suicidi. Mi maledico per aver anche solo pensato una cosa del genere che mi provoca una fitta allo stomaco. Perché non lo odio? Perché lo sto cercando? Perché ammettiamolo io tra tutte queste facce sto cercando i suoi occhi azzurri, altrimenti avrei già detto a Niall di venire a prendermi.
Perché ho bisogno della persona sbagliata? Perché ho bisogno della sua voce e non di quella di Niall? Perché ho bisogno della droga e non del matrimonio?
È troppo tardi ormai per tutte queste domande. 
Una gran massa di ragazzi che attende in fila disordinata attira la mia attenzione, dev'essere una discoteca e allora decido di entrare anch'io, magari l'alcol, il sesso e la droga non mi faranno pensare. E poi scapperò con qualcuno che trovo qui o mi faccio pagare un biglietto per Londra e torno a casa. 
La musica è già alta nonostante sia appena iniziata la serata, sono riuscita a entrare gratis e ho dei braccialetti per dei drink, me li ha regalati il buttafuori, dovevo proprio fargli pena.
Mi avvicino al bancone e ordino un bicchierino di qualcosa che butto giu, e poi ne prendo un altro e vado in mezzo alla pista trovo una ragazza che mi offre da bere e beviamo per un sacco di tempo, beviamo qualsiasi cosa, dopo un'ora lei si è vomitata addosso e l'hanno sbattuta fuori mentre prendeva a calci quello che mi ha fatta entrare gratis, la chiamava per nome, magari tutti la conoscono qui.
Ora viene da vomitare anche a me e mi avvio ai bagni dove la gente fa le peggiori porcherie e questo aumenta la mia nausea, sto per rimettere quando nel riflesso dello specchio vedo che occhi azzurri, un viso incavato, occhiaie marcate, no non può essere lui.
Sono solo ubriaca, ma poi ride e la sua risata la riconoscerei tra mille. Mi giro di scatto e Louis mi guarda fisso, non l'ho mai visto in condizioni peggiori. Ma cos'ha fatto? E perché mi interessa?
-"Principessa" mi avvicino a lui rendendomi conto di non reggermi molto in piedi, ha qualcosa di bianco sui baffi corti, la stessa cosa che ha sotto il naso anche se cerca di nasconderlo inspirando profondamente.
Entro nel bagno dal quale è uscito poco prima e la vedo. 
E ho la prova di tutto ciò che non volevo proprio spaere. Louis lo ha appena fatto.
-"Louis cosa stai facendo?" mi metto a urlare mentre cerco di appoggiarmi per non cadere.
-"Perché? Perché? Perché?" continuo a urlare.
-"Non dovevi lasciarmi solo."
-"No, no hai ragione ma.." mi faccio prendere dal panico e inizio a urlare cose senza senso mentre l'alcol circola nel mio sangue.
Prendo la busta che ha ancora dentro la cocaina e la butto nel wc tirando l'acqua.
-"No, perché, perché cazzo lo hai fatto Abigail?" mi sta per tirare uno schiaffo e poi invece prende i miei capelli e li accarezza. Deve stare malissimo. E mi fa paura.
-"Mi hai tradita Louis, ma non ce l'ho fatta ad andarmene"
-"Ma avresti dovuto, tu devi starmi lontana" e si stacca da me. 

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