capitolo 8.

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Louis si addormenta poco dopo.
Rimango lì a guardarlo..è stupendo.
Con le braccia incrociate gli occhi chiusi, il respiro leggero, il battito regolare che riesco a sentire tenendo una mano sul suo petto, stringo i suoi capelli e riesco a sentire il profumo del gel.. è la persona migliore che mi sia mai capitata di incontrare
Da quando l'ho visto la prima volta ho capito che era la svolta della mia vita Louis..
Quando si sveglia dovrò chiedergli qual è il suo cognome
Continuo a guardare fuori dal finestrino, dev'essere mattina ormai a Londra.
Il paesaggio da qui è meraviglioso sembra tutto cosi piccolo e lontano, siamo immersi in una nuvola grigia che non mi fa pensare a niente di buono
-"TURBOLENZA" esclama la hostess tranquillizzando i passeggeri, ma a me non tranquillizza affatto, anzi un lampo mi fa sussultare e stringere in me stessa, stringendomi le braccia attorno alle gambe
Poco dopo passa la stessa hostess, le domando se può portarmi una camomilla per rilassarmi per poi appoggiare la testa al vetro addormentadomi.
Mi sveglio di soprassalto e mi guardo intorno, alla mia destra Louis non c'era, inizio a leggere qualche riga di un libro che trovo davanti a me
-"Ab" dice louis sorridendo, aveva qualcosa di strano negli occhi che mi era familiare
Louis era fatto
Spalanco gli occhi quasi in tono di accusa nei suoi confronti, aveva fatto una cazzata
-"Siediti o se ne accorgeranno tutti.." gli sussurro io, tirandolo per un braccio
-"Volevo invitarti principessina ma dormivi dolcemente"
-"Taci! Non urlare" gli metto una mano sulla bocca, lui si libera dalla presa e mi bacia, cosi in quel modo mi passa una pasticca, non rifiuto e chiudo gli occhi mandandola giu
-"Come hai fatto a sfuggire ai controlli?" domando io incredula
Louis riusciva sempre in tutto quello che faceva
Lui si limita a fare un mezzo sorriso
-"Non ti avevo già detto che con me devi stare tranquilla?" ha gli occhi gonfi e l'espressione stanca
-"METTERE I SEDILI IN POSIZIONE INIZIALE, ALLACCIARE LE CINTURE E RIMANERE SEDUTI, PREPARARSI ALL'ATTERRAGGIO" L'atterraggio dura qualche minuto, dopo ore di volo
-"SONO LE SEI DI MATTINA A VANCOVER, ORARIO DI LONDRA: 16, GRAZIE PER AVER VIAGGIATO CON NOI, BUONA PERMANENZA" L'aereoporto è grande ma non ai livelli di Londra
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-"E ora?"
domando a Louis una volta fuori dall'aereoporto, immersi nel freddo gelido di quella mattina invernale, mi stringo nel cappotto battendo i denti, tirandomi il capello di lana ancora più in basso
-"E ora ricominciamo da capo Abigail"
-"E dove staremo Louis? Dove andiamo ora?"
-"Facciamo un giro e vediamo, sai Ab stiamo scappando non pretendere di vivere nel lusso.."
-"Non pretendo questo Louis!"
Io e Louis quando eravamo nervosi litigavamo per questo decido di stroncare quella discussione sul nascere
Rimaniamo comunque zitti per tutto il tragitto, ho sempre piu freddo e sono sempre più stanca
-"Ehi ragazzini" esclama un tizio -parla inglese, non mi sembra vero, il destino è dalla nostra parte allora.
Ci giriamo di scatto nella direzione della voce
È un signore sulla mezza età, alto e abbastanza robusto, coperto da capo a piedi, una leggera barba bianca ricopre il mento e gli occhi color ghiaccio risaltano la sua fronte alta e le sopracciglia cespugliose
-"Parla inglese?" domando timidamente
-"Per chi mi hai preso? Ho vissuto cinquant'anni a Bristol, ho riconosciuto subito che non siete di queste parti"
Sorride mostrando i denti gialli, ha uno sguardo dolce e un'accento tipicamente inglese che mi fa sentire a casa e al sicuro

-"Dove andate a quest'ora del mattino ragazzi?" chiede lui facendosi serio d'un tratto Io abbasso lo sguardo
-"In realtà non sappiamo dove andare.." interviene Louis, avvicinandosi di più a me e stringendo il suo braccio attorno alle mie spalle.. meschino. 
-"Mmh, io ho una camera matrimoniale libera, per qualche giorno, mi sembrate dei bravi ragazzi, posso aiutarvi se volete"
I miei occhi si illuminano.
-"Non so come ringraziarla signore davvero" rispondo mentre ci fa entrare in casa sua, è tenuta benissimo ed è molto grande
-"Non preoccuparti, comunque chiamami pure Philp" dice tendendomi una mano
-"Sono Abigail, piacere mio"
-"Louis, Louis Tomlinson" io lo guardo, non sapevo fosse quello il suo cognome, suona così bene..
Finalmente distolgo lo sguardo dal suo che troppo a lungo si sono incrociati 
Philp porta al tavolo del the e dei biscotti, per tenere memoria le tradizioni tipicamente inglesei come ci ricorda lui
-"E quindi immagino voi siate fidanzati" dice bevendo a grandi sorsi il the bollente
Temevo la risponda.. Si, certo che lo eravamo, o no? No, ovvio.. Non lo eravamo
Ad ogni modo continuo a tenere la testa bassa
-"Cugini" risponde prontamente Louis, mangiando un biscotto per poi farsene sbadatamente cadere un pezzo addosso lasciando una macchia di cioccolato sulla giacca, lui la guarda con tono rassegnato passandoci sopra una mano nel tentativo di levarla, io lo guardo alzando un sopracciglio
-"Si, cugini.." rispondo io, distogliendo lo sguardo dai problemi esistenziali di Louis
-"Immagino che siate stanchi.. Venite pure a vedere la stanza, prego" dice Philip dopo aver osservato tutta la scena, usando i suoi modi gentili che mi facevano sentire completamente a mio agio
Louis si alza con fare impacciato mentre si scrolla le briciole di dosso e io senza farmi notare gli tiro un calcio sul polpaccio
-"Cugini eh.. Bravo Tomlinson" gli passo davanti mentre lui si massaggia la gamba
-"Sei bella tosta Hockley.. Perchè se no cosa siamo?" scherza lui
-"Di certo non cugini.." 
Arriviamo nella stanza, è stupenda, c'è un armadio in legno molto grande, una scrivania e un camino, un letto matrimoniale affiancato da un'amaca, una piccola libreria e un tappeto colorato che ricopre tutto il pavimento
-"Ecco li c'è il bagno comunicante con la camera, spero sia di vostro gradimento" così detto se ne va chiudendo la porta Io inizio a misurare la stanza a grandi passi, apro la finestra, la vista era meravigliosa.
La neve si poggia sul davanzale, il ghiaccio ricopre qua e là qualche corso d'acqua
Louis richiude la finestra e mi prende in braccio appoggiandomi al davanzale per poi baciarmi forte, con tanta passione come non aveva mai fatto, quel bacio vale come mille parole con le quali ne io ne lui eravamo bravi

possiamo essere felici insieme

-"Questa sera ci divertiamo Ab" dice stringendomi le mani tra le sue
-"Voglio fare qualcosa di sbagliato" appoggio la mia fronte alla sua, sussurando quelle parole
-"Sei in compagnia dell'uomo giusto mia cara"
allarga le braccia dopo aver sistemato le bretelle, per poi mettersi a girare una canna
-"Questa sera ci divertiamo" ripeto io scoppiando in una risata

***

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