capitolo 21.

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Passano i giorni e le settimane, il sole continua a splendere e le giornate ad allungarsi. 
Anche le notti sembrano meno fredde.  Io e Louis ci godiamo la bellezza di quella tranquillità. 
Sperimentiamo nuove droghe e credo che il mio fegato si stia pian piano trasformando in una lattina di birra.
La tensione in questa casa sta raggiungendo il culmine, io e Freya ci evitiamo come se fossimo corrosive l’una per l’altra, le sue frecciatine sono ancora all’ordine del giorno ma ho imparato anni fa a mostrare indifferenza. 
E poi ora, ora c’è Louis che mi tiene per mano, e c’è Liam che mi manda occhiate incoraggianti seguite da deboli sorrisi.
Ho scoperto Liam, è un ragazzo dal cuore d’oro, di poche parole ma buone, non scherza molto ed è fedele ai suoi principi, ascolta interessato ogni cosa che gli racconti, a volte la sera si ferma con me in terrazzo a fumare una sigaretta e non ha bisogno di chiedermi come sto per sapere la risposta.
Liam è una persona che sa leggere gli occhi. Credo che passerei molto più tempo con lui se Louis non fosse così terribilmente geloso ed infantile. Lui e Freya, in realtà.
Sono brutti giorni per tutti qua dentro perché Freya è ingrassata di un chilo, ovviamente la colpa è dello stress, del brutto tempo e mia. 
Mi limito ad ignorare le sue stupide provocazioni e a salire in camera per contemplare Central Park dalla finestra, il tramonto mi coglie sempre alla sprovvista, non credevo che il cielo potesse avere così tante sfumature.
Sarebbe bello poter volare, poter scappare così semplicemente quando ci sono dei problemi da affrontare.
Louis apre la porta e le uniche cose che prendono il volo sono i miei pensieri.
-“Abs
-“Ehi
-“Tra qualche giorno è il tuo compleanno” dice senza troppi giri di parole.
-“Già” appoggio una mano al vetro, rispondendo con poco interesse.
-“Freya e Liam avrebbero intenzione di fare una festa qui” dice aprendo una lattina di birra.
Festa, festa, festa.
Già questa cosa mi suona male, se poi la organizza Freya..
E poi perché dovrebbe prendersi un disturbo tanto grande se mi odia?
Forse l’ha costretta Liam. No, non mi da l’idea di una che lasci prendere certe decisioni agli altri.
Probabile che sia opera di Louis, è l’unico che avrebbe potuto sapere del mio compleanno.
Diciamo che i miei ultimi diciannove compleanni hanno sempre fatto schifo, infondo questo non dovrebbe essere tanto diverso. Anche se ormai sono convinta che non ci sia mai limite al peggio.
-“Abbie hai capito cosa ti ho detto?
-“Si Louis, ho capito” taglio corto cercando di uscire dalla camera.
-“dove vai?” mi afferra per un braccio.
-“A fumare una sigaretta.” Mi libero dalla sua presa.
-“con Liam?” si irrigidisce.
-“tu sei ossessionato” alzo gli occhi al cielo.
-“è da giorni che passi più tempo con lui che con me
-“Louis, detto sinceramente, l’unica cosa che sto aspettando di vedere in questo momento è il mio pacchetto di Marlboro light al piano di sotto.” Lui sorride.
-“Resta con me questa mattina Abigail” dice sfilando dalla tuta grigia il mio pacchetto di sigarette e buttandolo sulla scrivania.
Chiudo la porta a chiave e mi avvicino a lui, ci baciamo per un po’ seduti sulla scrivania, e poco dopo siamo solo noi, tutto il resto del mondo sta fuori dalla porta. Rimango sdraiata sul letto, tenendo in bocca una sigaretta, mentre le sue mani tengono strette le mie cosce e con le labbra bacia il mio corpo completamente nudo, provocandomi brividi ben visibili. Chiudo gli occhi mentre il suo respiro accelera, graffio la sua schiena quando il dolore si fa troppo forte, rimango per un po’ sopra di lui fin quando mi dice di non farcela più, mi sposto e rimango al suo fianco, osservando il suo petto che continua ad alzarsi e abbassarsi velocemente, i muscoli del viso sono rigidi e le mani strette in pugno. Non è soddisfatto, è deluso quanto me da quello che è appena successo, non è riuscito di nuovo.


Mi alzo dal letto, andando direttamente sotto la doccia, quando esco con l’accappatoio e l’asciugamano verde in testa Louis non è più in camera.
Mentre mi asciugo i capelli mi chiedo perché non riesca a concedermi totalmente  a lui, è come se durante il sesso mi estraniassi completamente, pensando solamente a difendermi, mettendo da parte tutte le emozioni.
La cameriera, prima o poi mi ricorderò il suo nome, bussa alla porta ricordandomi di farmi trovare pronta per le 12.30, ora di pranzo.
Controllo l’ora sono le dodici. Decido che non ha senso avere fretta, la mia preparazione può benissimo aspettare qualche minuto. Freya mi ha messo a disposizione un armadio intero di vestiti meravigliosi e terribilmente scomodi, che io non indosserò mai ad eccezione di qualche rara cosa.
Mi guardo allo specchio osservando le occhiaie, sarà il caso che faccia qualcosa anche per la mia pelle rovinata o potrei far venire un infarto a quella ragazza. 
Accendo la radio mentre mi trucco, e mi ritrovo a cantare a squarciagola le mie canzoni preferite, isolandomi completamente da quella che è la realtà. 
Alzare il volume della musica è sempre stato un ottimo rimedio a tutto. 
Infilo dei jeans aderenti  che mi stanno oggettivamente male, trovo una maglietta bianca e lunga con le maniche scollate e la infilo senza preoccuparmi più di tanto dell’abbinamento.  
Ho i capelli ingarbugliati in una massa indefinita, crespi in modo preoccupante, alla radice stanno tornando ad essere castani ma sulle punte sono ancora biondi. 
Mentre litigo con i miei capelli, imprecando contro di loro e la spazzola entra Liam in camera.
-“Liam cosa ci fai tu qui?” dico urlando, spegnendo la musica e cercando di ricompormi, con la spazzola che rimane appesa in un nodo dei capelli, cercando di nascondere tutto il disordine che c’è nella stanza.
-“Ho bussato ma non hai sentito” dice soffocando una risata, arrossisco mentre raccoglie da terra i boxer di Louis passandomeli.
-“Sei brava a cantare, comunque” e ora sfoga la risata che si porta dentro da un po’.
-“Ma dai Leyum, mi hai già umiliata abbastanza non credi?” e così dicendo gli do una pacca sulla spalla per poi legarmi i capelli in una coda alta.
-“Comunque sono salito per dirti che è pronto, Louis non è ancora tornato..
-“Tornato da dove?
-“Gli avevo chiesto di andare  a comprare una cosa, sarà qui a momenti” alzo le spalle.
-“bene, iniziamo a scendere allora
Nel cortine che da sulla piscina, le cameriere hanno allestito una bellissima tavola che mette allegria.
-“Non c’è Freya?” chiedo sedendomi su una sedia.
-“No, è in palestra
-“Ma che peccato..” commento sarcastica.
-“Abbie..” mi rimprovera lui, mentre apre una bottiglia di pregiato  vino bianco.
-“Che c’è?” lui sorride e me ne versa un bicchiere –“al tuo quasi compleanno” dice alzando il bicchiere e io faccio lo stesso.
-“Hai quasi vent’anni non fare la bambina” dice, tornando all’argomento precedente.
Perché comunque è di Liam che si parla, e Liam è innamorato pazzo di quella ragazza e la difenderebbe in ogni caso.
-“Non sono io ad interpretare quel ruolo
Perché comunque io sono Abigail, sono io contro tutto il mondo. In questo caso anche contro Liam.
Proprio mentre accendo una sigaretta contemplando in cielo azzurro, senza nemmeno una nuvola a guastarlo, arriva Freya che inizia a dettare ordini a chiunque le capiti sotto tiro, la vedo entrare in casa per poi uscire dalla porta finestra e arrivare nel giardino. 
Saluta Liam con un bacio sulla guancia e poi inizia ad osservarmi dalla testa ai piedi, credo che chiunque in questo momento riuscirebbe a leggere la mia espressione infuriata. 
Ma a lei non sembra importare, scuote la testa quando ha finito di esaminarmi.
-“Bè?!” dico in tono provocatorio, lei alza un sopracciglio e si rivolge a Liam:
-“Bisognerà dire a Christy di chiamare Taylor, fissare un appuntamento il prima possibile
-“Chi è Taylor?” mi intrometto sicura che tutto questo abbia a che vedere con me.
-“L’estetista. Se le si dice che è un caso disperato magari riesce a venire oggi
-“Ma.. Oh!” replico. Freya si siede accanto a Liam e in quell’istante Louis compare improvvisamente davanti a me.
-“Ciao principessa” dice lui con un mezzo sorriso, sbuffo per poi tirarlo a me e baciarlo sotto gli occhi indignati di Freya e quelli dolci di Liam.

I giorni che seguono non sono migliori, è tutto pronto per questa sera, gli inviti sono stati mandati, ci saranno circa duecento persone, e io non conosco nessuno.
I miei capelli sono stati tinti, castano scuro, simile al mio colore naturale. Ogni centimetro della mia pelle è stato sottoposto all’intervento dell’estetista.
Il vestito rosso è stirato e appeso in modo che non si formino pieghe, chiaramente non sono stata io a decidere cosa indossare.
-“Abs, sarà una serata come molte altre, d’accordo?” Louis mi bacia e io annuisco, poi usciamo dalla mansarda dove abbiamo trascorso buona parte del pomeriggio.
-“Abigail!” sento strillare Freya dal piano di sotto- “inizia a prepararti
Dopo meno di un’ora sono pronta  e mi guardo allo specchio non riuscendo a credere di essere proprio io.
Scendo sotto braccio a Louis nel giardino dove la musica è già a tutto volume, tutti gli invitati sono arrivati puntali, ed io, diversamente da come credevo, mi sento felice di questa festa.
Freya e Liam stanno parlando con alcuni amici a  cui vengo subito presentata, tengono tutti in mano bicchieri di champagne, su un tavolo ben allestito c’è un numero incredibile di qualsiasi tipo di alcolico, io e Louis ci scambiamo un occhiata complice e ci tratteniamo dal ridere.
Ballo con Louis per la gran parte dell’inizio della serata, verso le undici le mie gambe iniziano ad essere instabili su questi tacchi alti, ma noi continuiamo a buttare giù alcol.
Allo scoccare della mezzanotte sono ancora abbastanza lucida da tagliare la torta e riuscire a rispondere in maniera tutt’altro che deludente agli auguri che ricevo. Ho vent’anni. Sto ballando con Liam. Queste sono le ultime cose a cui riesco a pensare con totale consapevolezza. La gente inizia a tuffarsi in piscina e a me sembra una grande massa informe, che si muove oscillando, e vedo doppio a tratti triplo.
-“Ab, dove stai andando?” mi ferma Louis tutto bagnato, e cerca di asciugarsi i capelli scuotendo la testa.
-“Da nessuna parte” mi giro verso di lui ridendo, e finisco la bottiglia che avevo in mano, facendola cadere per terra per poi guardarla risentita- “oh no” mi lascio sfuggire e poi me ne vado. 
Ballando da sola, a volte con qualcuno che incontro, con la musica che occupa ogni parte di me, qualche amico di Liam cerca di intrattenere un discorso e io provo a dare qualche risposta esauriente, ma poi cado a terra o oscillo troppo violentemente. Un ragazzo molto alto e tutto bagnato mi afferra per i fianchi mentre sto per cadere- “grazie” gli rispondo, e lui mi bacia, sento il sapore dell’alcol e non mi fermo, continuo a baciarlo fin quando le sue mani finiscono in posti in cui non dovrebbero stare e me ne vado senza dire una parola. 
La stessa scena si ripete più volte con persone diverse, credo di aver baciato una ragazza, mi sento tirare per un braccio- “ma cosa cazzo fai, si può sapere” la sagoma indistinta di Louis mi sta trascinando.
-“ehi, rilassati, è il mio compleanno” lo bacio e prima che si possa staccare qualcuno mi spinge e finisco in piscina, quando riemergo dall’acqua sento tutti applaudire, qualcuno mi aiuta a tirarmi su e io lo bacio senza nemmeno aprire gli occhi per guardare a chi appartengano quelle labbra sottili, ma questi mi prende per un braccio- “seguimi” e io lo faccio, seguo quel ragazzo fuori dalla villa, la musica si sente sempre meno e io finisco nella sua macchina, o almeno credo che sia la sua.

Non so come si chiami ma sto facendo sesso con lui ora, in una macchina, lui mi tiene stretta e la mia schiena continua a sbattere contro il volante, quando è tutto finito guardo l’ora nel quadro dell’auto: sono le quattro. Sento una voce carica di rabbia che viene verso la macchina, ha tirato un calcio a qualcosa, e sento il rumore di una bottiglia che si rompe contro un muro, urla insulti che non ho mai sentito prima, il ragazzo accanto a me sbianca di colpo e capisco subito che Louis sta arrivando. 
Il ragazzo scende e io faccio lo stesso, ma mi attacco ad un palo e mi lascio cadere a terra, non riuscendo a sostenere il mio peso.
Non riesco a sentire quello che si dicono, ma urlano tutti e due, il ragazzo gli da uno spintone e anche da qui riesco a vedere la furia che si accende negli occhi di Louis, inizia a picchiarlo. Ed è in quel momento, quando  cerco di alzarmi urlando a Louis di fermarsi, che la testa mi gira talmente forte da farmi cadere di nuovo a terra, incosciente. 

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