Don't forget me.

Quindici.

Oggi c'è sciopero a scuola, meno male.

I miei piani sono di stare a casa a dormire. Magari potrei invitare Harry.

'Ciao Krystal, ti va se usciamo oggi? :)
Diane x'

Mi arriva questo messaggio, dalla ragazza di Niall.
I miei piani erano diversi, ma perché no?

'Va bene, dove ci vediamo?' le rispondo.

'Ci vediamo da Starbucks tra mezz'ora?'

'Va bene, a dopo'

Comincio a prepararmi e parto.

******

"Allora, raccontami qualcosa di più di te" mi dice.
"Mh.. non saprei.." non le voglio dire di mio padre, non ancora. Con Harry mi sono fidata subito, non so perché.
Ma ho una strana sensazione che non posso fidarmi del tutto di Diane..

"Comincia tu" consiglio.
"Okay" dice masticando un boccone del suo muffin. "ogni tanto vado in ospedale dai bambini malati. Si chiama Clown Therapy non so se la conosci"
Annuisco "si, ne ho sentito parlare. È davvero una bella cosa"
La ammiro per questo.
"Già, ed è anche molto appagante"
"Immagino"
"Tu invece? Qualche hobby?"
"Mh.. mah ascolto i Green Day e quest'estate andrò al loro concerto, non vedo l'ora!" Dico esaltata.
"Wow che bello! A me invece piace più la musica metal"
"Anche a me non dispiace, ma preferisco il rock"
"Capito... senti, sei sicura che Niall non ti interessa per niente?"
"Ancora? Ti ho già detto di no! È solo un buon amico, io amo Harry, puoi star tranquilla"
"Va bene, mi fido"
Certo che devi fidarti. Che nervi.

Passiamo circa un'ora insieme a parlare del più e del meno, finché mamma non mi chiede di aiutarla con la cena.
Stasera viene un suo collega a casa.
Sono contenta se si rifà una vita, è una donna fantastica e merita di avere un uomo al suo fianco.

"Mamma sono arrivata" esclamo appena entro in casa.
"Ciao, tesoro, com'è andata?"
"Bene dai, tu come stai?"
"Bene grazie, non vedo l'ora di farti conoscere Erick!"
"Anche io"

Dopo aver preparato la cena salgo in camera mia per cambiarmi.
Mamma mi ha detto di essere elegante, quindi decido di mettere il mio unico abito.
Anche se volevo usarlo al mio compleanno, ma devo comunque abituarmi prima.
Devo solo stare attenta a non sporcarlo.

Vado in bagno e mi lego i capelli in una coda e prendo i trucchi di mia madre.
Non sapendo cosa fare, dato che non mi sono mai truccata da sola, metto solo il mascara e un lucida labbra color carne.

Scendo e mi siedo sul divano, aspettando.

Dopo circa 20 minuti, suonano al campanello.
Mamma corre ad aprire e appena entra Erick lo abbraccia.
Dietro di lui spunta un ragazzo molto alto, anche abbastanza muscoloso.
Non sapevo che avesse un figlio.
Ha i capelli castano chiaro, tendenti al biondo.
Gli occhi sono di un marrone caldo, molto rassicuranti.

Mi sorride e si dirige verso di me.
"Avrei voluto salutare tua madre, ma a quanto pare è occupata" dice girandosi verso di lei, intenta a fare complimenti ad Erick.
Rido un po' "hai ragione. Io sono Krystal"
"Piacere, Liam" ci stringiamo le mani.
"Quanti anni hai?"
"19, tu?"
"17, ne faccio 18 a giugno"
"A che scuola vai?"
"Alla Acton High School, tu?"
"Anche io! Strano, non ti ho mai vista"
"Nemmeno io.. Forse siamo in piani diversi"
"Si, probabile"

"Tesoro, vieni ti presento Erick" mi chiama mia mamma.
"Piacere, sono Krystal"
"Ciao Krystal, io sono Erik. Sai che sei proprio una bella ragazza?" Mi sorride.
"Oh ehm... grazie" mah.

Ceniamo parlando tranquillamente.
Quando ognuno ha finito il proprio piatto decidiamo di andare sul divano a mangiare il dolce.
Abbiamo due piccoli divani a casa, perché a me e mia madre piace stenderci sul divano a guardare la tv, in questo modo stiamo più comode.
Quindi mia madre ed Erik stanno su un divano, mentre io e Liam nell'altro.

Io e il ragazzo di fianco a me siamo abbastanza silenziosi, mente gli altri due flirtano come due ragazzi del liceo.

"Allora.. sai che ti sta davvero bene questo vestito?" Dice all'improvviso Liam.
Eh?
"Ehm.. grazie"
"Figurati"
Passano altri 5 minuti di imbarazzante silenzio, che io trascorro guardandomi le mani.
"Dovresti fare la modella, sai? Hai proprio un bel fisico." dice sorridendomi.
Basta, mi ha stufato.
"Sono fidanzata" dico fredda.
Ecco un accenno della vecchia Krys, mi piace.
"Ah, non ne dubito" che?
"Cosa?"
"Guarda che erano semplici complimenti. Anche io ho una ragazza"
Sembra che si stia trattenendo dal ridere.
Che figura..
"Ah.. Come si chiama?"
"Sophia, la amo da morire. Il tuo?"
"Harry, lo amo da vivere"
Mi guarda con fare interrogativo, ma subito dopo sorride.
Sono sollevata dal fatto che sia fidanzato. Anche se devo ammettere che è proprio un bel ragazzo.

Verso le 23 se ne vanno, lasciando me e mia madre da sole.
"Allora, come ti sembra?"
"È davvero un tipo interessante"
"Lo so! Tesoro, io credo di amarlo"
"Mamma, sono molto felice per te. Te lo meriti."
"Grazie Krys"
La abbraccio e corro a dormire, sono esausta.

*******

La mattina dopo mi sveglio prima del previsto, ho fatto un incubo orribile.

Io ero in una stanza enorme, tutta nera.
Poi ho visto come una piccola luce in fondo, e l'ho seguita.
Dopo un po' che camminavo è comparso Harry. Ma aveva la faccia e i vestiti coperti di sangue, perché un ragazzo lo stava menando.
Harry chiamava il mio nome, in cerca d'aiuto ma io non riuscivo a muovermi, così rimanevo lì immobile a guardare l'amore della mia vita che veniva ucciso a suon di calci e pugni.

Mi sono svegliata di scatto con le guance bagnate di lacrime e la fronte imperlata di sudore.

Vado in bagno per farmi una doccia, tanto ho più tempo oggi.
L'acqua calda che scorre sul mio corpo e la musica che arriva dal mio telefono mi rilassano e mi fanno dimenticare in parte il mio incubo.

Faccio colazione e dopo essermi vestita vado a scuola a piedi, visto che è ancora presto e fa caldo oggi.

Arrivo a scuola e ci sono ancora poche persone, tra cui Diane, così mi dirigo verso di lei.
"Buongiorno" mi saluta appena mi vede.
"Ciao"
"Come mai così presto oggi?"
"Ho avuto un incubo e mi sono svegliata prima.. tu invece?"
"Io arrivo sempre alle 7:40 perché l'autobus c'è solo a quell'ora"
"Capisco"
"Senti, ti va di venire ad una festa questo sabato?"
No, no.
"Mh, non so, non sono il tipo che va a certe feste"
"Dai, sarà divertente!"
"Scusa, ma non credo che mi troverei a mio agio"
"Oh, andiamo, ti faccio compagnia io!"
Dai, non può essere così male.
"E va bene"
Così accetto di andare alla prima festa della mia vita.

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