Don't forget me.

Ventotto.

HARRY'S POV

Non riesco a crederci.
Un grande produttore discografico ha proposto a Krystal di fare un contratto.
Insomma!
Quello è il mio di sogno!

So che non è colpa di lei, ma non riesco più a guardarla allo stesso modo.
Sento come se mi avesse rubato il desiderio di una vita, anche se non è così; infondo non ha ancora accettato.

Resta il fatto che lei ha ancora il suo biglietto da visita, in borsa, e sono passati tre giorni.
Secondo me ci sta pensando.

Veramente è proprio da tre giorni che non parliamo... o meglio, io non le parlo, non ci riesco.
Lei continua a mandarmi messaggi, a cui io rispondo seccamente.
Forse dovrei andare da lei, non mi sto comportando proprio bene.

Decido così e dopo essermi messo scarpe e giubbotto, esco di casa, salgo in macchina e raggiungo il suo appartamento.

Suono il campanello e poco dopo appare Krys, ancora in pigiama.
D'altronde è domenica mattina.

"Ti ho svegliata?" Le chiedo, notando i suoi occhi ancora assonnati.
"No, non preoccuparti. Entra pure."
Così faccio e mi stravacco sul comodo divano del suo salotto.
"Come mai sei qui?" Domanda.
"Beh... Veramente volevo scusarmi. Credo di essermi comportato un po' da stupido in questi giorni" ammetto grattandomi il retro del collo.
"In effetti si" ridacchia "ma non ti preoccupare, infondo hai ragione... A proposito..."
"Si?"
"Ho chiamato il produttore..."
"E..?" La esorto a continuare.
"Gli ho detto che accetto l'offerta.."
Senza pensarci mi alzo di scatto dal divano, dirigendomi all'uscita.
Non riesco a credere che l'abbia fatto.

Vengo fermato da un mano che afferra il mio polso, decisa.
"Fammi finire" dice lei, seria.
"gli ho detto che accetto, solo se da la stessa opportunità anche a te."
Rilascio un sospiro, che a quanto pare stavo trattenendo, e rilasso i pugni che avevo stretto lungo i fianchi.
"E lui che ha detto?" Chiedo, impaziente di sapere la risposta.
"Se vuoi che te lo dica... Devi prepararmi i tuoi deliziosi pancake. Se saranno degni della mia risposta, ti accontenterò." dice con aria di superiorità.
Scuoto la testa, sorridendo, e vado in cucina.
"Cioccolata o sciroppo d'acero?"
"Cioccolata! Lo chiedi anche!" Esclama.
In effetti, è scontato.

"Dai, l'impasto è finito, non puoi dirmelo prima di cuocerlo?" Cerco di convincerla.
"No, no. Dobbiamo prima finirli tutti."
Sbuffo mentre prendo il mestolo.
Accendo il fuoco sotto la padella, facendola riscaldare.
Verso un mestolo di impasto dentro di essa, fino a quando vedo che si 'gonfia' e con un gesto da maestro lo faccio saltare in aria e girare sul verso opposto.

Mi giro per vedere la reazione di Krys, che, come al solito, ha gli occhi spalancati.
"Hai fame?" Le chiedo.
"Un sacco, non ho ancora fatto colazione." si lamenta.
"Okay, allora... ti do il tuo pancake solo se rispondi alla mia domanda." la ricatto.
Intanto comincio a spalmare la cioccolata sul dolce.
"Oh, andiamo! Ho fame!"
"E io sono curioso. C'è in gioco il mio sogno, eh!"
"Uff... Va bene"
Sorrido, soddisfatto.
"Allora? Lui ha accettato la tua proposta?"
"Ha detto, 'io non vorrei quella testa riccioluta, ma se posso avere lei, lo farò.', testuali parole."
"Okay, sono un po' offeso per quello che ha detto, ma..." non finisco la frase e comincio a correre per la stanza facendo un balletto stupido e cantando, imitando i cantanti delle famose boyband.
"Harry, ma che.." Krys, intanto se la ride, mentre divora il suo pancake.
Lascia il suo piatto e, finito di masticare, mi raggiunge, unendosi al mio strambo balletto, e insieme urliamo la canzone dei Take That.

Qualcuno si schiarisce la voce, evidentemente apposta.
Entrambi ci blocchiamo sul posto, notando che la madre della mia ragazza è di fronte a noi, con le buste della spesa in mano.
"Ehm... noi..." balbetta Krys.
Inaspettatamente, la signora Parks, continua a cantare la stessa canzone, e noi con lei.
Tutti e tre 'balliamo' in soggiorno, saltando sui divani.

Finito questo momento di pazzia, scoppiamo a ridere e mangiamo il dolce preparato da me, prendendoci in giro per le nostre stupide mosse di prima.

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