Cinque.

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È Natale, e come ogni anno io e mia mamma lo passeremo da sole.
I nostri parenti sono tutti dall'altra parte del paese e nessuno ha voglia di venire fino a qui per vederci.

"Krys mi aiuti a preparare il pranzo, vero?"
"Mamma, siamo solo noi due, che senso ha preparare il solito pranzo natalizio?"
"Non mi interessa, è Natale e noi lo passeremo come ogni famiglia."
"Va bene.." acconsento e vado verso la cucina.

Dopo due ore passate ad impastare, mescolare, cuocere e condire abbiamo finito di preparare questo diavolo di pranzo, che sfamerebbe 3 famiglie intere.

Apparecchio la tavola, ma appena mi giro un attimo vedo mia mamma che mi guarda con un sorriso malizioso.

"Che c'è?" Le chiedo
"Ehm.. guarda chi è venuto a trovarti!"
Guardo dietro di lei e, ovviamente, chi vedo? Harry.
Sbuffo e continuo ad apparecchiare.
"Non mi saluti?" Dice con la voce più roca del solito, sembra che abbia il mal di gola.
"Che dovrei fare? Farti le feste come un cane?"
"Beh non sarebbe male" fa una piccola risata.
"Allora stai tranquillo, perché non succederà"
Come se non bastasse si intromette mia mamma che dice "perché non resti a pranzo da noi?"
"Non lo so.. mia mamma mi aspetta a casa.. ma si, va bene. vorrà dire che faremo il pranzo di Natale a cena!" Risponde lui.
Dannazione. sarà il pranzo più imbarazzante della mia vita.
E allora perché sono così felice?
Che confusione.

Un'ora dopo stiamo mangiando lo splendido tacchino che abbiamo cucinato, e che non è così male come pensavo.

"Quindi, ho visto che siete usciti spesso in questo mese e mezzo" dice mia madre.
Quasi mi strozzo col boccone che ho in bocca.
"Cosa?" Riesco a malapena a dire.
"Oh dai, tesoro, non sono così cieca, vi ho visti mentre lui ti riaccompagnava a casa"
"Ah.." È l'unica cosa che aggiungo.
"Cosa ne pensi di mia figlia?" Chiede ad Harry.
"Mamma!" Non la sopporto quando fa così. però almeno sembra felice, e per una volta è anche grazie a me.
"Oh beh" comincia lui. il mio cuore a mille. "Sua figlia è davvero molto interessante, simpatica e beh.. bellissima." E mentre dice l'ultima parola mi guarda negli occhi.
Io distolgo lo sguardo, altrimenti se continuo a guardare quelle pozze verdi che sono i suoi occhi rischio di vomitare.
"Aww! Krys perché non mi hai parlato di lui? È così dolce, e anche figo!" Dice mia mamma. Ma che problemi ha?
Harry intanto ride di gusto, ma io non ci trovo niente di divertente.
"Mamma da quando parli così?"
"Beh, cerco di stare al passo coi tempi!"
"Convinta tu..."

Dopo mangiato mamma ci saluta, dicendo che è stanca e vuole fare un pisolino, anche se so che è una trappola per farci stare soli.

"Quindi.." dico io, dopo 5 minuti di silenzio imbarazzante.
"Tua mamma è davvero simpatica"
"Stai scherzando? È ridicola!"
"A me è bastato che abbia detto che sono figo, per amarla."
Mi sfugge una leggera risata.
"Ti ho già detto che adoro la tua risata?"
Mi giro e lo guardo negli occhi, vedo la sincerità.
"In un certo modo si.." Rispondo a bassa voce.
"Te lo ripeterei all'infinito."
Il cuore sembra che voglia uscire dal mio petto e sento che mi gira la testa, ma è una sensazione stupenda.
"Perché continui a stare con me?" Finalmente riesco a chiedergli.
"Perché non dovrei?"
"Non so, pensavo che lo fai solo perché ti faccio pena, dato che non ho amici qui. Ma poi ti sei presentato a casa, il giorno di Natale, ed hai preferito stare qui invece che con la tua famiglia.. Perché?"
Continua a guardarmi, un mezzo sorriso sulla faccia.
"Beh... non lo so nemmeno io. La prima volta sono venuto qui semplicemente perché volevo conoscerti.. ed ora, non so, mi piace stare con te."
"Grazie.."
Mi sorride, per poi distogliere lo sguardo.
Guarda l'orologio e dice "si è fatto tardi, è ora che torni a casa.."
"Va bene.."

Ci alziamo dal divano e andiamo verso la porta.

"Grazie per il pranzo"
"Figurati, tanto non l'avremmo mai finito tutto"
Ride leggermente.
Siamo sulla soglia di casa, lui continua a guardarmi in un modo un po' insicuro..
"Beh, ci vediamo" dico.
"Si.." ma rimane lì.
"Devi dirmi qualcosa?"
"Ehm no.. si scusa, ora me ne vado"
Si avvicina a me mi lascia un piccolo bacio sulla guancia, indugiando un po'.
Sorride e va verso la sua macchina.
Mi saluta con la mano e io faccio lo stesso.
Rientro in casa e sento le guance che mi vanno a fuoco, e appena mi guardo allo specchio noto che sono rossa come un pomodoro.
Da quanto arrossisco?!
Cerco di dimenticare quello che è appena successo, anche se è praticamente impossibile.

Mi butto sul letto e continuo a ripensare alle sue morbide labbra sulla mia guancia.

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Don't forget me.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora