A poco riapro gli occhi sbattendoli più volte per poterli ristabilire alla luce del sole che adesso mi acceca.
«Lucifer...» lo chiamo a voce bassa girandomi verso le mani che continuano a toccarmi il viso per poterlo pulire con ciò che sembra essere un pezzo di stoffa.
«Dan» corregge lui «Io sono Dan» al suo tono leggermente infastidito provo ad allontanarmi ma un mal di testa atroce prende il sopravvento obbligandomi a rilasciar penzolare la testa sulle sue gambe piegate che fungono da cuscino.
«Dove sta?» prendendo un po' di forza mi metto finalmente in piedi e la prima cosa che faccio è avanzare con decisione verso questa sorte di garage. Entro dentro arrivando fino al posto in cui ho perso i sensi. Tocco la parete sporca. Mi inginocchio di colpo. E la rabbia risale ricordando di non essere riuscita nel mio intento. «Dov'è?» urlo senza neanche girarmi perché sento il respiro di Dan dietro le mie spalle.
«L'abbiamo arrestato.» a queste parole, non posso far altro che scagliarmi contro lui come se avesse sbagliato tutto.
«Dovevo ucciderlo. DAN. DOVEVO UCCIDERLO!» urlo tirandogli pugni infiniti al petto inerme. Blocca le mie mani e blocca le mie urla quando mi guarda infucandomi il viso.
«Smettila. Ora ti porto da lei!» ringhia lasciandomi a poco i polsi «È in coma. Probabilmente si riprenderà.» continua poi riuscendo a calmare il mio animo.
«Ma...lui...le ha sparato al cuore. Io...l'ho vista. Linda mi è morta fra le mani.» numerose lacrime minacciano di uscire ma a poco sento il macigno spostarsi dal cuore. Senza voler sapere di più, gli chiedo di portarmi all'ospedale restando in un imminente silenzio.
***
Appena ferma la sua auto nel parcheggio, corro dentro spalancando la porta e ignoro i dottori che mi chiedono di andare piano. Linda può riprendersi, ed io devo essere al suo fianco quando accadrà. Devo essere la prima a stringerla. La prima a toccarla. La prima a darle il buongiorno. Devo essere la prima a chiederle il perdono. E voglio essere lì quando aprirà gli occhi e non saprà che pensare.Rallento quando in lontananza vedo il numero della sua stanza. Probabilmente non mi perdonerà, e come potrei protestare?! Non l'ho fatto io...dubito che lo faccia lei. L'ho mandata via da me così tante volte che non mi stupirebbe sapere una cosa del genere.
Mi fermo puntando la testa contro il muro, l'ansia mi divora. Temo di aver rovinato tutto. Chiudo gli occhi e senza voler aspettare altro, - anche perché conoscendomi potrei cambiare idea...- mi dirigo verso la porta bianca e la spalanco lentamente fino ad intravedere il suo corpo steso su un lettino, ha un monitor accanto, e tanti fili che partono da lei ma arrivano non so dove.Mi viene un groppo alla gola, dopo un sospiro entro e mi siedo alla sua sinistra, dove c'è una sedia ricoperta da vestiti che poso sul comò.
Le prendo la mano e la fisso pur non vedendo un granché.
«Linda...» la chiamo provando a tenere ferma la voce «non ci sono riuscita. Non sono riuscita a toccarlo neanche con dito. Mi ha lanciata contro la parete con così tanta forza da farmi perdere i sensi.» le spiego morente «Avevo promesso di squartarlo e non ci sono riuscita.» mi fermo per prendere un po' d'aria e con la mano libera asciugo la lacrima che mi sta percorrendo la guancia «non riesco a fare nulla di buono. Volevo odiarti...e non ci sono riuscita. Volevo essere lì con te...e non ci sono riuscita. Volevo perdonarti...e non sono riuscita a dirtelo. Volevo essere la cugina perfetta...ma neanche questo so fare. Non mi fermo quando tu hai bisogno di me. Non ti preparo la colazione quando mi sveglio prima. Non ti ripeto che...che io ti voglio bene. E mi manchi. Linda...anche tu mi manchi tanto. Devi combattere. Devi...d-non puoi morire!» blocco tutto per lasciare libere le mie lacrime, incatenate già da troppo.
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Lucifer ×Oltre il mondo, oltre l'inferno×
FanfictionDa una parte il fuoco, dall'altra l'acqua. Impossibile, eppure forte. Lucifer, il diavolo in persona: affascinante, persuasivo, deciso, esaltato. Basta uno sguardo e il gioco è fatto. Ma cosa dovesse succedere se a fare breccia nel dipartimento fo...