17•Vendetta•

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Uno spiraglio di luce mi colpisce violentemente il viso obbligandomi a voltarmi dall'altro lato nello stesso tempo in cui alzo la coperta fin sopra la testa.
Odio la mattina!
Il sole, la sveglia e tutto il resto appresso:
«Avanti, Detective! Sono le 5.40» nella stanza rimbomba improvvisamente questa voce che mi fa praticamente balzare il cuore dal petto mentre mi siedo mantenendo la stoffa bianca ben alta!

Gli occhi, ancora troppo stanchi, mi si fanno pesanti, ma non per questo mi impediscono di capire chi ho di fronte.
«Lucifer!» mormoro stanca richiudendoli pur essendo seduta, la sveglia non è neanche ancora suonata e lui è già qui! Lui è...ripensando bene a quest'affermazione, mi metto in piedi portando con me la coperta, giusto per non voler creare stupidi scenari imbarazzanti «Come sei entrato?» domando accigliandomi, ieri mi sono addormentata più tardi del previsto proprio perché pulire ogni cosa era il mio unico obiettivo; essendo questo il mio lavoro, so bene cosa fare. Me la vedrò da sola, come ho sempre fatto e come sempre farò: sinceramente non voglio che altri mi illudano di poter risolvere il caso, non voglio che nella mia testa possano girare altre voci false. Non farebbero altro che aumentare il mio dolore. Sono stanca di tutte le verità che vogliono scovare senza mai arrivarci.

In tutto ciò, la parte importante è proprio quella di non far vedere a Lucifer la cassaforte aperta e soprattutto vuota.

«La porta era socchiusa» mi fa presente euforico neanche ci fosse scritto "prego, entrate pure, fate ciò che volete e poi uscite a mani piene. Piene mi raccomando."
«Allora? Andiamo?»

«Non sono ancora pronta!» esclamo con voce impastata dal sonno «Non ero pronta neanche a vedere te se lo vuoi sapere!» sbuffo avvicinandomi all'armadio ma quando apro le ante, mi rendo conto che qui non c'è neanche più un vestito e gli unici utilizzabili, ora sono inzuppati d'acqua, chiusi nella lavatrice: era tardi e dopo averli sporcati ho deciso stupidamente di metterli a lavare! Mi giro trovandolo seduto sul letto con le gambe accavallate e lo sguardo furbo su di me «Non posso venire!» esterno posando la mia schiena alla porta dell'armadio mentre continuo a stringermi la coperta addosso così che non possa sciogliersi da un momento all'altro, con tutta la fortuna che mi ritrovo non sarebbe assurdo trovarmela ai piedi.

«Sembri turbata. Qual èèè il problema, detective?» chiede con la sua solita aria leggera, molto diversa dalla mia:

«Levati la giacca» ordino seccata guardando un punto lontano anche da lui.

«Ma assolutamente no!» risponde stringendola ulteriormente al suo corpo manco fosse la cosa a lui più cara.

«Lucifer, non ho tempo da perdere.» continuo imperterrita, certo, saranno pur sempre le 5.42 ma ciò non cambia le cose, non ho più vestiti e tutto sembra volermi remare contro.
Perché portarmi via persino gli abiti? Capisco l'oro o ciò che era nella cassaforte, però i vestiti? No!

«Perdono! Ma dietro di te c'è un armadio e pure bello grande.» lo indica ignaro di tutto, mi avvicino a lui che è ancora comodamente seduto e mi ci fermo esattamente dinanzi mentre mi sorride smorfiosamente.

«Non ci sono vestiti lì dentro, non ti devo alcuna spiegazione! Non voglio arrivare tardi ora che sono sveglia. Né voglio un altro richiamo. Per cui, muoviti, levati la giacca e andiamo in centrale.» anche se volessi, a quest'ora tutti i negozi sono chiusi e come se non bastasse, Lucifer è un uomo... per cui non indossa nulla che possa realmente piacermi.

«Parolina magica?» sorride ancora, si lecca le labbra e poi rialza lo sguardo verso il mio viso più che infuriato, non è di certo il "per favore" che mi farebbe avere ciò che voglio.

«Levala.» sbuffa ma mettendosi in piedi fa come gli chiedo e girandosi di spalle, mi permette di lasciare la coperta al caso e rimpiazzare il tutto con la sua giacca nera, fortunatamente su di me è ingombrante: questa riesce perfettamente a coprirmi il necessario...anche se non è ciò con cui generalmente andrei in giro, non ho mai preferito vestitini stretti ad un bel paio di jeans ma neanche una giacca grande ad una tuta per ragazze.
***
Entriamo finalmente nel dipartimento e facendo attenzione a non muovermi troppo resto attaccata alla schiena di Lucifer, che stronzo com'è comincia a girarsi a destra e a sinistra così da poter salutare tutti coloro che respirano, persino quelle poche piante presenti.
«Muoviti Lu! Non posso farmi vedere così.» mi lamento a denti stretti stringendogli la camicia. Non avendo il numero di Ella, non le ho potuto chiedere aiuto. L'ultima chance rimasta era quella di poter chiedere una mano a Dan, non perché lui faccia uso di vestiti più piccoli ma perché Chloe potrebbe. Il problema è che Lucifer non me lo ha permesso e a dirla tutta non mi ha permesso neanche di andare a casa sua per scegliere dell'altro, magari qualcosa di Maze.

Lucifer ×Oltre il mondo, oltre l'inferno×Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora