6•Tempo sospeso•

342 22 7
                                    

«Oggi senza l'angelo custode?» mi giro di colpo scontrandomi con Dan, fermo a pochi passi da me. In effetti sono più di otto ore consecutive che non vedo Lucifer.

«Già! Oggi senza angelo custode» ripeto lentamente per affermarlo «ehm...boh, per caso lo hai visto?» chiedo con il tono più vago ed indifferente che riesco a ricreare

«Ieri, prima che mi ripetesse della sua seratina a base di donne. Credo che anche tu ormai lo abbia iniziato a conoscere» sorride divertito guardandomi le spalle

«Già...» rispondo perdendomi nel nulla fino ad intravedere la sua mano che si fa più vicina per donarmi uno dei due bicchierini di caffè che tratteneva da un bel po', lo afferro senza troppe cerimonie e lo invito a seguirmi nel mio studio, dove si siede prendendo il posto che solitamente usa Lucifer quando ha voglia di disturbare, e quindi praticamente sempre, o beh...certo, fino a ieri, fino a quando ha deciso di uscire e restarmi il più lontano possibile.

«Posso prenderlo come un appuntamento?» domanda dopo vari secondi trascorsi in silenzio

«Se ti accontenti...» gli sorrido cominciando a cercare il mio cellulare fra i vari libri e fogli sparsi sulla scrivania «ma dove l'ho messo?» mugugno stranita, ricordo perfettamente di averlo lasciato qui ed ora non c'è! Le mie cose si smaterializzano nell'aria come se nulla fosse, magari succedesse anche a me quando mi sento a disagio. Sarebbe tutto più accettabile.

«Cerchi questo?» domanda ottenendo la mia attenzione in meno di 0,2 secondi

«Siii!» provo ad afferrarlo, ma lo ritira indietro facendomi sbarrare gli occhi al suo strano comportamento, lui non è mai stato così tanto espansivo, o almeno non con me. Lo conosco da poco, non potrei inquadrarlo così su due piedi, neanche volendo; magari lo è sempre stato e finalmente ha avuto il suo spazio per mostrare anche questo suo lato, oltre a quello serio e calcolato in ogni situazione che è praticamente sempre presente.

«Ti va di venire a cena con me?» mi blocco fissando i suoi occhi di un dolce azzurro intenso e riprendo immediatamente col giocare con i fogli sparsi - forse in questo modo non mi legge, forse così non vede, forse semplicemente spero che non vada oltre ciò che è esterno.

«N...non credo sia il caso, beh, sai...no?» provo a spiegare entrando nel pallone

«No. Non lo so. E poi è una cena fra colleghi, potrei spiegarti qualche trucchetto per il lavoro se ti va» mi sorride maliziosamente, posa il cellulare sotto il mio naso, sopra vari libri di psicologia, e avanza verso il mio corpo teso. Resto immobile, deglutisco rumorosamente quando a dividerci sono solo pochi centimetri scarsi ed al cervello non arriva più aria. Forse più per il terrore del mio stupido passato, che per il suo avvicinamento inaspettato. Insomma...lui è sicuramente un bell'uomo dall'aspetto interessante...però dentro di noi ci sono mostri oscuri, a volte solo ricordi, altre veri e propri momenti di flashback che fanno così tanto male da poterli risentire sulla pelle.

Sono gli stessi che ti portano a frenare.

Costantemente.

Il rumore di una tosse desiderosa di attenzione, riesce fortunatamente a spezzare il tutto: «Mi dispiace interrompere...» mi sposto subito per ascoltare ciò che un ragazzo alto e biondo ha sicuramente intenzione di dire «hanno chiamato dallo Sprint, un night club a pochi metri da qui. Ieri sera c'è stato un omicidio: un uomo di 20 anni è stato sparato al petto.»

«Sa dirmi di più?» chiedo ancora scossa per l'estrema vicinanza di Dan. Provo in tutti i modi ad evitarlo ma è difficile quando il suo sguardo è fisso perennemente su di me: quasi come se fossi il più bel forziere di denaro, no, credo che neanche quello di guarderebbe come lui fa con me. I suoi occhi sono troppo attenti...

Lucifer ×Oltre il mondo, oltre l'inferno×Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora