9•Sorpresa da incubo Pt.2•

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Nell'intera casa oggi non si capisce un granché, avrei dovuto ripulire, io e Linda abbiamo un accordo: un giorno ciascuno. Visto che entrambe lavoriamo a tempo pieno, dobbiamo comunque trovare il modo di mantenere la casa in ordine come se fosse una "casa", siamo in due, dovrebbe essere più semplice. E invece, no!
Non ho toccato nulla per l'intero pomeriggio, anzi, a dirla tutta sono stata seduta sul divano col mio portatile per fare ricerche sugli ipnosi, i sensitivi o cose del genere. Lucifer mi nasconde qualcosa, è strano, volubile ed io devo assultamente sapere cos'ha che non va.

Mi è praticamente scomparso da sotto il naso...

Trattengo Lexie per la manina e la porto con me nella stanzetta che prima di oggi era chiusa a chiave, inizialmente pensavo che conservasse enormi forzieri d'oro, pin per la distruzione del pianeta o merci di contrabbando, invece no, è solo una semplice stanza con un letto più piccolo e tanti peluche, che ovviamente non si fa scappare.

Sono già seduta sul letto quando la vedo finalmente correre da me.
Indossa un pigiamino mordibo, caldo e rosa che la rende ancora più minuta. È bellissima, mora, con la carnagione scura. Occhi neri e labbra colorate. Lucifer ha ragione, non mi somiglia per niente ma la risposta è semplice. Il mio vero papà è andato via troppo presto e mia madre, prima di trovare Jackson, il padre di Lexie, ci ha messo un bel po'.

«Forza! A nanna!» la tengo stretta a me, mi è mancata così tanto! Da quando sono andata via da Parigi non ci siamo mai nemmeno chiamate. A volte pensavo davvero di non avere una famiglia al di fuori del distretto.

«Jo?» mi richiama appena chiudo gli occhi «Daniel ha detto che resterò qui solo per qualche giorno» non ne sono sicura, ma nel suo tono c'è qualche cosa di malinconico

«Fra qualche giorno è natale e dopo dovrai tornare a scuola» le dico senza aprire gli occhi, sono troppo stanca, e non impone che io non abbia fatto nulla per tutto il giorno, perché sono stanca e basta.

«Ma non voglio! Io voglio stare con te» piagnucola sedendosi

«E lascerai la mamma da sola?» la guardo accarezzandole le mani «Facciamo così, vedrò cosa posso fare! Però ora dormi, che si è fatto tardi»

Ma tre minuti dopo siamo nuovamente punto e da capo:
«Jo?»

«Diiimmi!» rispondo un po' seccata

«Domani Lucifer mi può portare al parco con la sua macchina?» chiede con quel tono che tanto differenzia i bambini, quello dolce e ruffiano nello stesso tempo, se potessero, avrebbero le pupille sempre allargate al massimo, poi ricordo che per lei è anche più semplice, non le serve proprio niente per ottenere ciò che vuole.

«Non credo sia il caso!» chiarisco subito senza giri di parole.

«Ma perché? Non ti piace?» continua

«Oh ti prego, Lexie! È insopportabile. Tra l'altro non ci assomigliamo per niente! E non piacerebbe neanche a te.» ...

«La maestra dice che le calamite si uniscono solo se hanno i poli diversi.» commenta con leggerezza puntando i suoi occhioni scuri nelle mie pupille un po' scosse

«Ma noi non siamo calamite!» provo a farle capire così che possa collegare da sola i punti. Noi siamo diversi, totalmente opposti! Non facciamo altro che litigare dalla mattina alla sera! Non funzionerebbe mai. «E no, non mi piace.»

«Io credo che ti piace molto, invece.» ribadisce sorridendo

«Sai bene che non si può.»

«Per Daniel?»

«Ehi, ma quante ne sai ooh» mi butto senza pensare sulla sua pancia e comincio a solleticarle ovunque! Amo il sorriso, e la sua risata è pura poesia.

Lucifer ×Oltre il mondo, oltre l'inferno×Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora