Rubo qualche fettina di pizza e corro, corro veloce sfidando il vento, le leggi, la natura. Corro impedendo ai pensieri di volare, corro ignorando le voci, le urla, il mal di testa, il rumore del cuore.
Corro, corro tanto.
Corro perché ormai non ho più tempo, mi sta scivolando dalle mani e ho ancora una cosa da fare: amare.
Amare senza regole, senza paure, senza finzioni. Ho bisogno di amare e di essere amata. Ho bisogno di parlare, di combattere, di fare qualcosa, qualsiasi cosa per tornare a sorridere,
ma soprattutto a vivere.
Raggiungo la spiaggia, strappo il bracciale bianco e lo guardo, lo guardo fino a stringerlo nel palmo e farmi male. Urlo il suo nome con così tanta forza da temer di poter essere sentita anche da lui. Mi inginocchio sulla sabbia sentendo il rumore delle onde e i brividi per il freddo.
Quando riapro gli occhi, sono ancora qui. Amenadiel mi ha detto che la porta si sarebbe aperta solo se l'amore è vero...ma se avesse ragione? Se Lucifer non mi amasse?
Le labbra cominciano a tremarmi, le speranze a crollare. Ma ci riprovo, lo chiamo ancora, lo supplico...lo bisbiglio. Provo a fare qualsiasi cosa ma non c'è, non viene, non cambia assolutamente nulla.
Non funziona ed io mi sento così impotente di fronte a tutto ciò.
«Lucifer!» lo chiamo ancora sentendomi morire. Mi lascio cadere sulla sabbia, il fiato comincia a mancarmi, un vuoto si fa spazio dentro di me fino a farmi perdere i sensi. Mal di pancia, puntini ovunque, e zero forze...il buio.La notte.
Ma poi...in questo niente comincia a delinearsi qualcosa, sono montagne spente, c'è nebbia, c'è tanto rumore e in lontananza urla strazianti. Mi ritrovo da sola contro tutto questo male che sembra volermi strappare l'anima.
Un rumore che non so spiegarmi mi mette ansia e paura, avanzo con l'unico scopo di poter trovare Lucifer.
«Tu.» una voce dura che proviene da dietro ferma ogni mio passo. Deglutisco dandomi forza e mi giro piano, pianissimo, fino ad intravedere le ali rosse.
«Lucifer...» sussurro, cammino per voler posizionarmi davanti e perderdermi nei suoi occhi, ma con un braccio che allunga verso sinistra mi blocca il passaggio
«Resta indietro.»
«Io non ho paura. N...non più.» dico con voce tremante
«Non puoi restare qui.» commenta con tono debole
«Sono sempre stata io a scappare da te...» faccio un passo allungando una mano sulla sua spalla sentendomi bruciare. Urlo per il dolore ruotandomi all'istante e trovandomi di fronte comunque e solo lui.
«QUESTO NON È IL TUO MONDO.» urla sembrando così grande in confronto a me da farmi tremare dalla testa ai piedi
«Luc-»
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Lucifer ×Oltre il mondo, oltre l'inferno×
Fiksi PenggemarDa una parte il fuoco, dall'altra l'acqua. Impossibile, eppure forte. Lucifer, il diavolo in persona: affascinante, persuasivo, deciso, esaltato. Basta uno sguardo e il gioco è fatto. Ma cosa dovesse succedere se a fare breccia nel dipartimento fo...