Esco dal bagno e mi dirigo subito in cucina passando davanti alla porta della stanza di Linda, quella che mezz'ora fa ho aperto e richiuso quasi immediatamente. Solo per un istante ho guardato, un istante che è sembrato un'eternità, il tempo di fare la domanda più sciocca e ridicola: «Linda, ma che fai?». Il ragazzo le si è buttato al fianco e lei mi ha guardata come se fosse tutto sbagliato "N-non è come sembra", poche parole "posso spiegare" ed è diventata più rossa di quanto già non fosse. Dopo qualche sguardo soddisfatto, l'uomo è sceso dal letto senza preoccuparsi della sua nudità
«Oh, detective, anche tu qui?» ha domandato ammiccando verso i suoi vestiti dispersi per la stanza
«Purtroppo» ho risposto velocemente richiudendo la porta dietro le mie spalle.
Ora che mi trovo a dover passare di nuovo di qui, non ho neanche il coraggio di sfiorarla quella porta, in fondo volevo solo parlare un po' con lei come quando eravamo piccole e correvo nella sua cameretta per truccarci da indiane e parlare, parlare, parlare fino a fare tardi; non pensavo che in quel silenzio si nascondesse così tanto.
Linda è grande e vaccinata, come tale ha i suoi bisogni e beccarla in atti spinti con...Lucifer...il mio partner, è...Vvh! Dai! Insomma, è come vedere i propri genitori rotolarsi nel letto ed...è disgustoso solo pensarlo. La mia presenza in questo posto potrebbe solo imbarazzare entrambe.
Devo cambiare casa.
Rabbrividendo al solo pensiero arrivo finalmente in cucina dove trovo Lucifer - seduto a capotavola - mentre gioca con la mia pistola.
«Sembri un po' turbata, detective» afferma senza neanche guardarmi, il che mi spiazza, da questa porta sarebbe potuto entrare chiunque.«Non sono turbata. In fondo ho solo visto mia cugina...m...mia cugina fare sesso con te.» alle mie parole ruota solo il suo viso verso di me abbozzando un sorriso malizioso
«Ohh...quella donna sa come muoversi» continua alzandosi mentre mi punta la pistola contro.
Gliela strappo l'attimo dopo «Neanche i bambini giocano con le armi. Sanno che sono pericolose.» rimettendola al proprio posto comincio a dirigermi verso l'uscita
«Ma i bambini non sono immortali» precisa raggiungendomi
«Dovrebbero. Fortunatamente c'è chi non cresce mai.» e chiudo la porta impedendogli di uscire
«Detective?» domanda con tono alto per farsi aprire «Non vorrà lasciarmi qui, vero?»
«No, Lucifer.» solo finché non concludo il caso
«Allora perché non apri la porta?» chiede fra l'isterico e il dolce
«Perché tu fai parte dei bambini che non sono cresciuti. Devi essere conservato e preservato. Non vorremmo mai perdere una perla come te.» sorrido divertita alle mie stesse parole anche se non può vedermi e vado via sotto il suo continuo richiamo accompagnato da vari pugni rumorosi.
...
Scendo dall'auto e a venirmi in contro è esattamente Lucifer, mi fermo sul posto con espressione stupita, pur avendo chiamato Linda per le chiavi non sarebbe mai potuto arrivare qui prima di me.
«Come hai fatto?»«Non mi crederesti. Andiamo?» lo seguo ancora incerta, ma quando attraversiamo la porta bianca, la prima cosa che faccio è afferrargli il braccio per tirarlo indietro «Le domande le faccio io.» preciso guardando i suoi occhi ora più stretti
«E le manette le metto io» risponde con un sorrisino odioso facendole penzolare davanti ai miei occhi mentre tocco il mio fianco capendo che sono le mie, tuttavia, non faccio in tempo a fare nulla che è già distante.
«Salve!» saluta facendo girare un medico di mezz'età e l'altro molto più giovane con cui stava parlando
«Vogliamo farle alcune domande.» riprendo potere lanciandogli un'occhiataccia che viene ricambiata con un occhiolino e fra le righe c'è scritto: "non c'è di che, detective!"
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Lucifer ×Oltre il mondo, oltre l'inferno×
Fiksi PenggemarDa una parte il fuoco, dall'altra l'acqua. Impossibile, eppure forte. Lucifer, il diavolo in persona: affascinante, persuasivo, deciso, esaltato. Basta uno sguardo e il gioco è fatto. Ma cosa dovesse succedere se a fare breccia nel dipartimento fo...