Capitolo XV

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Stavo preparando il caffè quando arrivò Loki e mi abbracciò da dietro, baciandomi il collo. Mi voltai, appoggiai la tazza, e mi appesi al suo collo stringendo i polsi dietro di esso. Allora lui mi sollevò e mi portò davanti alla finestra del salone, la più ampia. Stavamo osservando l'alba insieme quando iniziò a farmi il solletico. Iniziammo a ridere ma la sua voce iniziò a farsi lontana, come l'eco. Poi buio. Sentii una fitta allo stomaco e guardai giù. Uno dei pugnali di Loki era conficcato nella mia pancia. Lui si avvicinò con il suo sorriso sadico e mi chiese: "stai bene?". Aprii subito gli occhi. Era stato tutto un sogno. Avevo la fronte madida di sudore. Loki non era più nel letto con me. Mi alzai, presi una t-shirt e andai in cucina. Preparai il caffè e mentre andavo in bagno andai a sbattere contro l'asgardiano. "Scusa non ti ho visto" dissi mentre mi grattavo gli occhi. "Buongiorno" mi prese in braccio come una principessa e mi portò in bagno. Aprì l'acqua e andò a spegnere il caffè. C'erano due accappatoi, lo notai subito. Mi voltai nuovamente. Loki era davanti a me. Mi misi a ridere nervosamente. Lui sorrise maliziosamente. "Non cerco una relazione." Dissi tornando seria. "Nemmeno io" rispose lui con la stessa fermezza, cercando di nascondere la sua bugia. "Allora..." iniziai. "Allora spogliati" disse togliendosi la maglia. Io, più imbarazzata che mai, presi a legarmi i capelli. Lui ormai aveva addosso solo i boxer neri. "Devo pensarci io? Non ti assicuro che poi potrai utilizzare ancora quegli indumenti" lo guardai rossa come un peperone. Poi presi tutta la mia decisione e mi tolsi la maglia, voltandomi di schiena, nel modo più sensuale possibile. Ad un certo punto lui mi voltò e mi prese spostandomi dentro la doccia. "Loki ho ancora l'intimo!" "Tranquilla ci penso io" poi mi tolse il reggiseno e lo gettò fuori dalla doccia. Sì tolse i boxer e mi prese in braccio. Mi aggrappai al vetro mentre mi sfilava gli slip. Mi sciolse i capelli mentre annodavo le gambe dietro la sua schiena. Mi guardò aspettando il mio consenso. Poi ad un mio cennò entro in me. Mi aggrappai alla sua pelle in cerca di aria. Prese a pompare dentro di me, ad ogni mio gemito più forte. Dopo poco arrivammo al culmine. Fece per appoggiarmi a terra ma io mi attaccai a lui. Non sarei riuscita a rimanere in piedi se mi avesse appoggiato a terra. Così rimase lì per alcuni minuti. Farfugliò qualcosa come "sei bellissima" prima di baciarmi. Scese lungo il collo lasciandomi dei piccoli succhiotti. Poi mi rimise a terra. Prese del sapone e mi lavò, Palpeggiandomi qualche volta di troppo. Non ci feci bado e mi voltai. Sì era già lavato. Ma dai. Allora mi allungai e gli lavai i capelli corvini. Era da quando lo avevo visto che desideravo farlo. Lavai anche i miei e poi presi il mio accappatoio. Mentre uscivo dalla doccia sentii squillare il telefono. Corsi a rispondere ma arrivai tardi. La chiamata persa non si era salvata. Tornai in bagno. Aprii la porta e scoppiai a ridere. Loki aveva un turbante verde sopra la testa e si stava lavando i denti. "Che c'è?" Rispose con ancora lo spazzolino il bocca. "Nulla" risposi tra una risata e l'altra. Finimmo di prepararci e andai a vestirmi. Suonò di nuovo il cellulare. Corsi a prenderlo. Risposi velocemente. "Pronto?" "Si parlo con L'agente White?" "Sì sono io. Mi dica pure" "Volevo informarla che il signor Fury ha dato l'autorizzazione per far finire il primo periodo." "Grazie mille signore" in quell'istante ero la persona più felice del mondo. Poi tutto finì. "Agente?" "Sì mi dica" "Il funerale del signor Coulson si terrà domani nel primo pomeriggio" qualcosa dentro di me fece crac. "S-sì grazie per l'informazione" riattaccai velocemente. Non sapevo come muovermi in quella situazione. Ero andata a letto con l'assassino di uno dei migliori agenti dello shield. Rimasi pietrificata davanti al tavolo. "Tutto ok?" Feci un balzo quando sentii la sua voce. Prima che si potesse avvicinare ulteriormente corsi in camera. "Hey fermati" urlò inseguendomi "scusa Loki" Dissi mentre chiudevo la porta a chiave. Continuò a battere i pugni contro di essa. Io intanto stavo avendo un attacco di panico. Presi freneticamente le sigarette e l'accendino dal comodino e mi sedetti sul davanzale della finestra guardando giù. Fumavo mentre il vento mi accarezzava i capelli.

The apartment  // Loki LaufeysonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora