Capitolo LXX

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Quasi come se me lo aspettassi mi ritrovai seduta sul letto. Prontamente scattai in piedi e mi misi davanti a lui, con le braccia conserte, e uno sguardo severo. Lui si piegò per prendere i lembi della mia maglia e strattonarli per sfilarmela. Appoggiò le mani sui miei fianchi e mi spinse indietro, facendomi cadere di nuovo. Afferrò i miei pantaloni e sfilò anche quelli. Poi si arrampicò sul materasso a carponi e presi il suo viso tra le mani, dimenticandomi di tutto. Attaccai le sue labbra alle mie mentre con una mano scesi sul collo della sua maglia, allargandolo e stirandolo. "Non ne hai abbastanza?" Chiesi tra un sospiro e l'altro con voce sensuale. "Mai." La sua voce era così rude che la sua risposta sembrava una minaccia. In men che non si dica i vestiti erano sparsi per la camera. Avevamo già iniziato da un po' quando qualcuno bussò alla porta con violenza. Inizialmente lo ignorammo completamente, poi sentii la voce di Thor. Mi scansa in fretta e furia, facendo piegare Loki su se stesso e beccandomi un occhiataccia. Corsi in bagno raccogliendo i miei vestiti. Decisi di lavarmi e lasciar perdere. Quando uscii trovai Loki vestito con un abito parecchio elegante, simili a quelli asgardiani. "Che cosa ti sei messo?" Lui si voltò lentamente. "Potrei essermi accidentalmente scordato di dirti del ballo organizzato per stasera." Lo guardai perplessa. "Un... ballo?" Annuì. "Con quali abiti?" "A quello ho pensato io. Il popolo voleva divertirsi e ne aveva bisogno, quindi ho convinto Thor ad accontentarli." "Ok, carino da parte tua. Quindi avrai una sorpresa anche per me, immagino." "Assolutamente sì." Sorrise e aspettò che indossassi l'intimo. Ruotò di poco il polso e un bellissimo abito nero di raso mi apparve addosso. "Ancora gonne?" "Poche storie." Si avvicinò. "Ti sta divinamente. Non vedo l'ora di farlo sparire." Sussurrò al mio orecchio lasciando che le sue labbra sfiorassero il mio lobo. Cercai di ignorare i brividi. Presi il suo volto tra le mani e lo baciai. Lui mi spinse indietro a tal punto che dovetti aggrapparmi alla sua giacca per non cadere. Sentii le sue mani giungere alle spalline del vestito quindi mi scostai, per evitare di arrivare in ritardo. Lo trascinai per un po', poi decisi di avvicinarmi a lui. Arrivammo nello spazio principale. La sala era decorata con striscioni e ghirlande e tutti gli ospiti erano vestiti elegantemente. Ai lati della sala si trovavano due grossi tavoli con molto cibo e tante bevande. Chissà da dove sarebbe arrivata la musica. Improvvisamente le chiacchiere sì affievolirono fino a sparire. Entrò Thor, accompagnato da Valchiria, in uno stupendo abito simile ad un armatura. "Che inutile pantomima..." Loki mi aveva raggiunto. Mi porse un calice di vino e roteò gli occhi. "Non capisco perché ti da così fastidio." In realtà lo capivo. Lui desiderava a tutti i costi quel titolo, ma non lo avrebbe mai avuto, non dopo aver rapito Odino e aver imbrogliato il popolo intero. "Insomma sappiamo tutti che lui non è qualificato per questa cosa." Lo guardai male e poi lo trascinai in mezzo alla pista da ballo. Appoggiai una mano sulla sua spalla mentre l'altra reggeva il calice vicino dietro il suo collo. Scese con le braccia fino ai miei fianchi. Nell'aria si sentiva una leggera musica che ci faceva ondeggiare lentamente. Continuammo a muoverci per alcuni minuti, poi un tonfo metallico fece voltare tutti. "Grazie a tutti voi per essere qui. So quanto sono stati difficili gli ultimi giorni su questa nave, con nuove regole e nuove esigenze." Thor aveva iniziato il suo discorso di ringraziamento. "Ognuno di voi è stato fondamentale per la qualità della vita qui sopra e, dopo tanti sforzi, sono ben felice di annunciarvi che il motore è stato finalmente rimesso in sesto e la nostra rotta verso Midgar è ufficialmente iniziata!" Scrosci di applausi si liberarono facendo un gran frastuono. La leggera musica classica venne sostituita da una musica più movimentata e festosa e le persone iniziarono a danzare senza freni. La festa fu stupenda e tutti erano finalmente spensierati. Decisi di non bere troppo ma di lasciarmi comunque andare un po'. Quando ormai la sala era quasi vuota anche io e Loki decidemmo di tornare nelle nostre stanze. Mi sorressi un po' a lui a causa del dolore delle scarpe che, appena svoltato l'angolo del corridoio, tolsi e presi in mano. I miei piedi erano gonfi e doloranti, tanto che Loki dovette prendermi in braccio per il primo tratto. Nemmeno le mie gambe riuscivano a fare grandi sforzi, avevo ballato senza freni per tutta la serata e, con mio grande stupore, anche Loki si era lasciato parecchio andare. Arrivammo davanti alla nostra camera e entrammo. Lasciai cadere i tacchi a terra e volteggiai ancora un po' fino al centro della stanza. Loki mi si avvicinò e io mi appesi al suo collo. "Cosa volevi fare a questo bel vestito?" Lui sorrise maliziosamente, poi si avvicinò lentamente e io lo baciai, lasciando scorrere le mie mani tra i suoi capelli. Lentamente scesi fino alla camicia e allargai il colletto, mentre lui aveva iniziato a slacciare il complicato intreccio di nodi del corsetto. Lo trascinai verso il letto ma quando il mio corsetto fu slacciato e la sua camicia aperta lui mi sollevò e mi appoggiò con la schiena alla parete di plexiglas. Raccolse la gonna e, nel frattempo, mi lasciò una scia di morbidi baci sul petto ormai nudo. Sentii il ticchettio della sua cintura e sfilai del tutto la sua camicia. Si avvicinò parecchio ed entrò in me, lentamente, facendomi ansimare tra le sue labbra. Allacciai le gambe dietro di lui mentre continuava a spingere. Mi appoggiai al suo petto mentre lui giungeva al culmine e le mie gambe iniziavano a tremare. Rimanemmo in quella posizione per qualche minuto, poi Loki mi prese in braccio e mi mise sul letto, mi sfilò del tutto il vestito e si stese, a sua volta nudo, nel letto, di fianco a me. Raccolsi il lenzuolo e voltai la testa quel poco che bastava per guardarlo negli occhi. Lui era sul fianco e appoggiava una mano sul mio ventre, muovendo le dita per accarezzarmi. Sorrideva debolmente e negli occhi aveva un briciolo di malinconia. Mi voltai anche io e appoggiai una mano sulla sua guancia. "Va tutto bene?" Lui sorrise di più e mi baciò. "Non potrebbe andare meglio."

The apartment  // Loki LaufeysonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora