Capitolo LIV

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Dopo che Thor fallì miseramente con il metodo Nat le prese di santa ragione. Ai primi secondi, mentre veniva lanciato a destra e sinistra come un sacco di patate, Loki si alzò in piedi di scatto, facendomi spaventare, per esultare. Lo guardai allibita. Improvvisamente anche Thor si arrabbiò parecchio, tanto da diventare quello che sembrava il cosplay del mijolnir. Fulmini percorrevano tutto il suo corpo e i suoi occhi erano diventati completamente celesti e luminosi. I due se le diedero per parecchi minuti. Poi, quando Hulk passò in svantaggio, il Gran Maestro prese quella che sembrava una pistola e la puntò verso i due. Dopo aver premuto il "grilletto" Thor cadde a terra in preda a delle convulsioni. Guardai Loki. "Seriamente?!" Urlai. Tutti si voltarono verso di me. Loki si alzò e mi sovrastò con la sua figura. "Dovete scusarla, Gran Maestro, non sa quello che dice. Non è lucida al momento. Credo che la riporterò nella sua stanza." Lui annuì con un sorriso storto mentre Loki mi trascinava letteralmente fuori. Dopo essere spariti dietro un angolo finalmente mi lasciò andare. Ero furiosa. Materializzai un piccolo pugnale nella mia mano e glielo puntai alla gola facendolo indietreggiare. "Perché non ne parliamo?" Era nervoso, si sentiva dalla sua voce. Smaterializzai l'arma e lui si staccò dalla parete abbassando le braccia. Lo seguii fino al suo alloggio. Era parecchio più grande di quello di 1-4-2. C'erano tre stanze molto grandi e ben allestite. I colori dominanti erano il blu e il verde. Loki sparì in una stanza e tornò con un paio di pantaloni morbidi e una maglietta. Si lasciò cadere su un divano dopo aver preso qualcosa da bere da dietro il bancone. Lo guardavo annoiata mentre faceva tutto con la tranquillità di chi ha tutto sotto controllo. Continuava a fissarmi mentre sorseggiava non so che cosa da un bicchiere. Non c'era praticamente luce. Mi piaceva stare nell'ombra. Tolsi il lungo cappotto e lo lanciai sulla poltrona che stava davanti al divano. Presi anche io un bicchiere e ci versai una buona dose di quell'alcolico che stava bevendo e andai a sedermi di fianco a lui. Slacciai anche le scarpe e incrociai le gambe per stare più comoda. "Parliamone allora." Loki sospirò e appoggiò il bicchiere sul tavolino di fronte a noi. "Sei sicura di volerne parlare?" Sapevo cosa cercava di fare, era fin troppo prevedibile. "Non mi comprerai con il sesso. Sputa il rospo, ora." "Va bene, va bene." Nonostante fossimo stati lontani molto tempo e tutto ciò che volevo era saltargli addosso ora non era il momento. Lo interruppi prima che iniziasse a parlare di nuovo. "Tu sapevi che ero io. Perché sei scappato?" "Non sono scappato." "Non è ciò che ho visto io." "Beh non so cosa tu abbia visto, non stavo scappando. Semplicemente stavo tornando nella mia stanza." "E non hai riconosciuto la mia voce." I toni si stavano scaldando parecchio. "E tu non hai riconosciuto me! Mi hai scambiato per lui!" Questa volta stava urlando. Sapevo che non poteva essergli sfuggito. "Sai benissimo che non era un bacio vero." Cercai di calmarlo. "E cosa è un bacio vero?" "In caso non te lo ricordassi non sono una divinità. Io sono una mortale! È già un miracolo che io sia viva dopo essere stata senza una tuta nel cosmo. Ma chi se ne importa? Tanto l'importante per te è solo che tuo fratello mi abbia baciata. Non è importante il fatto che sia successo perché non avevo ossigeno e calore." Anche io avevo appoggiato il bicchiere e mi ero alzata. "Ma perché perdo tempo qui quando è palese che non te ne importi nulla?" Rinfilai le scarpe e indossai il cappotto. "Aspetta." Lo fissai per qualche secondo. Mi avvicinai nuovamente e buttai giù tutto ciò che era rimasto nel mio bicchiere. Sorrisi amaramente e schiacciai il pulsante di fianco alla porta per aprire. Prima che potessi fare un passo la porta si richiuse e io mi ritrovai a terra. Arretrai velocemente ma Loki mi afferrò una caviglia. Con l'altro piede riuscii a colpire il suo volto facendo cadere anche lui a terra. Rapidamente mi arrampicai sopra di lui, sedendomi sul suo addome. Lo fissai mentre un piccolo rivolo di sangue scendeva dal suo naso. Nonostante fossi stata con lui le due ore precedenti ogni piega del suo viso mi sembrava nuova. Rimasi a fissarlo per qualche secondo. Un istinto si faceva strada nella mia testa. Bacialo. Lui, le sue labbra erano l'unica cosa a cui riuscissi a pensare. Decisi di lasciarmi andare. Mi piegai e afferrai il suo volto. Delicatamente e con un po' di esitazione appoggiai le mie labbra sulle sue. Era un bacio pieno di rabbia e malinconia. Anche Loki allungò le braccia e afferrò il mio collo. Infilai le dita tra i suoi capelli e lui scese lungo le mie spalle. Senza rendermene conto non avevo più indosso il cappotto. Continuai a baciarlo mentre infilavo le mani sotto la sua maglia. Piano piano si era sollevato da terra. Ora stavo seduta sul pavimento e incrociavo le gambe dietro la sua schiena. Tra un bacio e l'altro Loki Sussurrò un "mi sei mancata" con velocità. La sua difficoltà nell'esprimere i suoi sentimenti non era affatto migliorata. Mi ritrovai con la schiena sul freddo pavimento di casa sua mentre mi toglieva la maglietta aderente che indossavo lasciandomi solo con la canottiera corazzata di 1-4-2. Anche io gli tolsi la maglia velocemente, scompigliandogli i capelli. Loki appoggiò una mano sulla mia guancia mentre con l'altra scese lungo il mio fianco sinistro, insinuandosi sotto la mia schiena per sollevarmi e cercando di togliere anche l'ultimo strato di vestiti. Quando la sua mano era ormai sul mio ventre e accennava a salire più in alto, però, mi resi conto della situazione. Non avrei voluto interrompere quel momento. Lui mi mancava così tanto. Ma non potevo lasciarglielo fare. Mi bloccai e afferrai il suo avambraccio, impedendogli di raggiungere il mio petto. Lui mi guardò confuso e si sollevò da me. "Che diavolo c'è ora?" Era parecchio innervosito. "Non posso farlo." Si sollevò da me e si sedette a terra. Anche io mi sollevai e incrociai nuovamente le gambe. "Non puoi fare cosa? Abbiamo già fatto sesso, parecchie volte." Indossai nuovamente la maglietta. "Non posso fare questo. Stavamo litigando, tu mi hai offesa e io me ne stavo andando. Non faccio queste cose. Il sesso non risolve nulla." Raccolsi il cappotto e mi alzai in piedi. Prima di poter schiacciare di nuovo il pulsante Loki si era messo davanti all'uscita. Appoggiava una mano sul pannello scorrevole. Le vene erano gonfie e i tendini tesi. "Ti prego non andare." "Loki per favore-" "Non vuoi fare sesso? Va bene. Non ho alcun problema a riguardo ma, ti prego, non andare." Rimasi a guardare i suoi freddi occhi per qualche secondo. Senza dire nulla tolsi per l'ennesima volta il cappotto e lo appoggiai su una poltrona. Andai nella stanza dove era stato appena entrato in casa. Una camera da letto. Era molto bella e raffinata. Il letto era blu con delle lenzuola color avorio. Sui comodini c'erano due bajour molto semplici, con uno stelo in oro lucido e una semplice tendina attorno alla lampadina, che facevano una buona luce. Il lampadario era semplice, simile alle bajour. Mi diressi verso l'armadio, lo aprii con decisione e presi una maglietta tra le più grandi. Dopo essere andata in bagno a cambiarmi andai nel letto, di fianco a lui. Le luci erano già spente quindi procedetti a tentoni perché credevo che stesse già dormendo. Una volta sotto le coperte mi resi conto di non avere sonno. Rimasi a fissare il soffitto per alcuni minuti. Loki mi dava le spalle e teneva la testa piegata verso il basso, in maniera che non la potessi vedere. Sapevo che in realtà non stava dormendo, il suo respiro era ancora teso. Mi voltai anche io e rannicchiandomi cercai di occupare il minor posto possibile. Dopo qualche minuto Loki sbuffò e si voltò nervosamente verso di me, infilò un braccio attorno alla mia vita e appoggiò la sua fronte contro una mia spalla. Respirai piano, come se ogni mio minimo movimento potesse scatenare il putiferio.

The apartment  // Loki LaufeysonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora