Capitolo XXXIV

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Non sapevo cosa fosse successo. Perché lo stavo abbracciando? Certo sì era scusato ma questo non cancellava assolutamente nulla. Mi vestii e andai a letto quando ormai il sole stava per sorgere. Avevo una strana sensazione dentro, ero molto irrequieta. Mi voltai parecchie volte nel letto, camminai per la stanza, ascoltai musica ma niente da fare, non riuscii a dormire. Quando la sveglia delle 8:30 suonò mi alzai e andai a preparare la colazione. Quel giorno avevo un addestramento dello shield e non potevo assolutamente perdermelo. Loki era in cucina seduto a gambe incrociate sul tavolo. Lo ignorai completamente e corsi a prepararmi. Stranamente non ero affatto stanca. Porsi una tazza di caffè anche a lui, in segno di pace. Tra un litigio e l'altro non ero riuscita a dirgli cosa avevamo deciso durante la riunione. Lui sembrava attendere che io iniziassi a parlare. "Abbiamo deciso cosa fare." Non sembrò affatto sorpreso. "Non sappiamo bene come recuperare il Tesseract ma abbiamo un'idea. Se è una reliquia così importante allora sarà ben custodita. A quanto pare Fury ha un uomo all'esterno che può fornirci informazioni. Intanto Selvig ha sviluppato una specie di nanotecnologia basata sui suoi studi del cubo. È riuscito ha creare un Tesseract che però è collegato ad un computer ed è in grado solo di effettuare queste specie di teletrasporti." Nessuna reazione. "Appena sapremo come è la struttura da attaccare 'partirete' per recuperare il Tesseract." Questa volta si voltò leggermente mentre sorseggiava dalla tazza. "Io e?" "Tu, tuo fratello, Stark e i suoi droni e Banner. Sarà un tocca e fuggi. Non dovrete combattere ma solo recuperare il malloppo. Sarete equipaggiati ma solo in caso le cose si mettessero male. Partirete all'incirca fra tre giorni, probabilmente anche di meno." In quel momento realizzai. Cosa sarebbe successo tra noi? Ci saremmo dovuti separare ovviamente. Ma eravamo pronti? Separarci così, dopo un litigio. Forse era un bene, niente lacrime, niente dolore. Doveva andare così. Portai Loki con me e lo affidai a Natasha. Sapevo che mi avrebbe osservato durante il mio allenamento ma non credevo in tale maniera. Sembrava che stesse studiando un capitolo per un test. Mi mise addosso ancora più inquietudine. Mentre ero ferma per bere un sorso di acqua notai che Fury sì era avvicinato a Natasha e non aveva allontanato Loki. Poteva significare una sola cosa: l'operazione poteva iniziare. Mentre lasciavo il campo e mi dirigevo verso gli uffici Natasha mi corse incontro. Lui la seguiva lentamente e compostamente. Mi spiegò la situazione e poi mi salutò. Tornai a casa, mi fiondai sotto la doccia e poi mangiai un panino. Quando uscii dalla mia stanza, dopo una maratona di Friends, erano già le 15. "Hey Loki!" Urlai a gran voce per farmi sentire "Ti va di uscire?" Fuori c'era una splendida giornata. Il sole splendeva e c'era giusto qualche nuvola. Un leggero vento mi accarezzava i capelli. Le temperature erano talmente alte da poter uscire in maniche corte. Anche Loki era vestito come una persona "normale". Lo sorpresi a fissarmi di tanto in tanto, come era suo solito fare. Avrei tanto voluto sapere cosa gli passava per la testa. Erano giorni che non avevamo un contatto fisico o non ci scambiavamo una parola non necessaria. In più ora c'era anche la missione. Se fosse andata bene lui sarebbe tornato ad Asgard e io avrei ricominciato la mia vita di sempre. Dovevamo solo lasciarci alle spalle ciò che c'era stato. Dopo essere tornati a casa sistemai i soliti noiosissimi documenti e poi fu ora di cena. Mentre mangiavamo mi ricordai di ciò che mi aveva detto Nat quella mattina. Finii di mangiare e appoggiai la forchetta sul tavolo. "Probabilmente li hai sentiti parlare oggi, all'addestramento. L'uomo all'esterno di Fury ci ha fornito abbastanza informazioni per cui il piano è pronto per essere messo in atto. Domani mattina ti porterò allo shield e ti preparerai con i tuoi compagni. Dopo che sarete tornati potrai tornare a casa." Loki deglutì il boccone come se gli fosse andato di traverso. Mi guardò, annuì debolmente e poi giocò un po' con il cibo che aveva nel piatto. Poi si alzò e mi disse "Scusami. Vado a dormire, domani sarà una lunga giornata."Senza darmi il tempo di replicare si fiondò nella sua stanza. Rimasi a fissare il vuoto per qualche secondo poi sistemai i piatti e andai a riposare anche io. Inutile dire che dormii poco o niente. L'indomani mi svegliai presto per portare Loki allo shield. Durante il meeting con suo fratello, Stark, Banner, Selvig e Fury io andai in un bar con Nat, Clint e Steve. Ero molto pensierosa ma cercavo di non farlo vedere. Per l'ora di pranzo buona parte del piano era programmata nei dettagli quindi andammo a pranzo tutti insieme. Verso le 15 la missione era preparata nei minimi dettagli, nulla sarebbe potuto andare storto. Sarebbero partiti il giorno seguente.  Loki non sarebbe tornato a casa quella sera. Tornò solamente per riprendere le cose che non sarebbero state necessarie per l'ultima notte. La stanza era quasi completamente vuota e in ordine. Metteva quasi inquietudine. Prima che mi facessero uscire dalla struttura vennero a chiamarmi. Lui voleva vedermi. Andai nella cella dove si trovava. Era parecchio più confortevole di quella che gli era stata assegnata all'inizio. Entrai e rimasi incollata alla porta. "Grazie per essere venuta." Annuii senza rispondere. Si alzò e cominciò a camminare lentamente in giro per la stanza. Non disse una parola finché non fu a pochi passi da me. Sorrise e alzò le braccia per farsi togliere le manette. Acconsentii perché non avevo un motivo per rifiutare. Mi staccai dalla porta e mi avvicinai un po' al centro della stanza, vicino a Loki. Improvvisamente lui si avvicinò e mi abbracciò forte. Sussurrò un "Grazie" nel mio orecchio mentre ascoltavo il suo cuore battere nel suo petto. Voltai lo sguardo verso la telecamera. Lui mi alzò il mento con due dita "Tranquilla, non ci vedono." Poi schiantò le sue labbra sulle mie. Era il suo modo di dirmi addio probabilmente. Quando si staccò mi allontanai velocemente da lui e corsi verso la porta. "Aspetta! Domani, quando torneremo, io dovrò partire lo sai vero?" "Certo" "Puoi indossare quella giacca di pelle? So che è una richiesta strana ma io penso che sia stato quando l'hai indossata che mi sono accorto di ciò che provavo per te." Annuii e poi sparii oltre la porta, lasciandolo lì solo.

The apartment  // Loki LaufeysonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora