Capitolo XX

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Loki mi convinse a dire agli Avengers della fine del "periodo". Così, finito di cenare, presi il telefono e chiamai. Mi rispose Nat. Spigai tutto con un finto tono felice e lei mi disse che l'indomani avremmo fatto una grande festa. Andai a dormire velocemente. Durante la notte mi alzai e andai a dormire da Loki. Mi svegliai presto e lui non era più nel suo letto. Sì stava facendo una doccia. Andai a fare colazione e poi mi lavai anche io. Era il giorno del funerale ed ero giù di corda. A pranzo non mangiai nulla ma preparai un panino per l'asgardiano. Verso le 14 uscimmo entrambi di casa e andammo alla torre. Io avevo un paio di pantaloni neri e una giacca aderente mentre Loki indossava il completo con la camicia a quadri e il cappotto verde. Eravamo entrambi molto eleganti. Non mi sarei mai aspettata un tale rispetto da parte sua. Salimmo fino al penultimo piano, quello con la terrazza. Arrivati tutti mi abbracciarono e mi salutarono calorosamente. Poi andai nell'ultima stanza del corridoio con Loki. Mi sedetti sul letto e lui mi guardò incuriosito. "Non puoi venire" gli dissi nella maniera più fredda. "Immaginavo" "Devi rimanere qui. Se tenterai di scappare Jarvis avviserà tutti e saremo qui prima che tu possa battere ciglio. Non fare cose stupide." Poi presi la borsa e uscii dalla stanza, chiudendo la porta a chiave. Ero un po' dispiaciuta.
Loki
Heather mi lasciò in quella stanzetta da solo. Non avrei cercato di scappare, non ero un idiota. Così decisi di prendere un frutto dal tavolino al centro della camera e giocarci. Dopo un po' la noia iniziò a farsi sentire. Decisi di attivare la televisione o come si chiama e guardare qualcosa. Dopo aver schiacciato quasi tutti i tasti riuscii ad accenderla ma non capivo come cambiare canale, quindi dopo poco la spensi. Passai le successive 2 ore ad annoiarmi a morte. Finché la serratura della porta scattò e lei entrò. Era distrutta. Probabilmente aveva cercato di nascondere le lacrime ritoccandosi il trucco velocemente. La seguii nel salone e istintivamente cercai di prenderle la mano. La mortale se ne accorse e mi guardò male, facendomi notare il mio errore. Per fortuna non ci vide nessuno. Proseguimmo fino al salone. Erano tutti riuniti lì.
Heather
La tensione era palpabile. Tutti squadravano Loki dalla testa ai piedi con sguardi colmi di rabbia e disprezzo. Volevo dire che c'è ne saremmo andati ma Rogers iniziò a parlare. "Avresti dovuto esserci. Avresti dovuto vedere gli sguardi delle persone. La tristezza nei loro occhi, la pesantezza delle loro lacrime." Disse il capitano. Nat si alzò per fermarlo. Io afferrai l'asgardiano per un braccio, evitando che aprisse bocca. Non riuscii nel mio intento "Sai se il tuo amico avesse usato un po' di più il cervello ora non sarebbe qualche metro sotto terra." Tony si avvicinò e lo raggiunse con due falcate. Io mi scansai. Non volevo di certo finire tra quei due. Stark lo prese per il colletto "Stammi a sentire stupido ragazzino esaltato: Coulson era un amico, un importante collega e uno dei migliori agenti che lo shield potesse avere quindi scegli bene le tue parole quando lo descrivi" Loki fece una piccola risatina ad occhi bassi, si voltò verso di me come per vedere la mia reazione. Io feci cenno di no scuotendo il capo ma lui mi ignorò, si voltò di nuovo e poi fissò l'uomo che lo teneva per il colletto. "Sai, durante la mia permanenza su questo stupido pianeta, ho capito una cosa di voi umani. Il vostro più grande difetto è il coraggio, cercate sempre di fare gli eroi nei momenti meno opportuni. Questo vi rende degli idioti." Thor cercò di fermarlo chiamandolo per nome con il suo solito tono. "Questo ha ucciso il tuo caro Coulson." Quando lui pronunciò queste parole fu come se nella stanza si fosse assestata la polvere dopo un terremoto. Tony lo guardò e i suoi occhi si riempirono di rabbia, rabbia che scaricò nel pugno che mollò in faccia al mio coinquilino. Misi entrambe le mani davanti alla bocca per bloccare un grido. "Tony lascia che Heather riporti a casa quel bastardo e facciamola finita" disse Steve dall'altro capo della stanza. Forse avrei dovuto aiutarlo a rialzarsi. Sì, avrei dovuto,ma non mi andava. Mentre Loki si rialzava io salutai tutti e uscii dalla stanza. Mi diressi verso L'ascensore e schiacciai ripetutamente il pulsante. "Basta schiacciare una volta" mi rispose la voce del l'asgardiano da dietro. Mi voltai. Si stava tastando lo zigomo sinistro che era segnato da un piccolo taglio. Finalmente le porte si aprirono e io entrai e lui mi seguì. Mentre scendevamo lui si mise dietro di me. Il suo petto spingeva contro la mia schiena. Gli chiesi ripetutamente di staccarsi un po' ma, ovviamente, non ottenni alcun risultato. Arrivati alla reception iniziai a camminare velocemente in strada, lasciando l'asgardiano parecchi passi dietro di me. Entrati in casa mi fermai davanti al tavolo. "Si può sapere che ti è preso? Perché cerchi di rovinare sempre tutto? Tu sai quanto le tue parole feriscono? Quanto feriscono me? Tu passi dal preoccuparti per un post sbronza al cercare di fare male a chiunque si metta sul tuo cammino. Perché lo fai? Perché mi fai questo?" Non mi voltai nemmeno per un istante. "Credi che mi importi di voi? Che mi importi di te? Perché lo faccio? Quello che è successo la sono solo io. Credevi di riuscire a cambiarmi, di riuscire ad intenerirmi? Non hai capito nulla di me. Immaginavo fossi un po' più sveglia di così." Ero incredula. "Credevo fossi cambiato. Anche tuo fratell-" "LUI NON È MIO FRATELLO!" Urlò Loki a pieni polmoni facendomi bloccare. "Anche io credevo fossi più sveglio di così. Un fratello non è più tale dal momento che non siete nati dallo stesso sangue? Wow... non smetti mai di stupire eh?" Il suo sguardo sembrò quasi dispiaciuto, quasi propenso a negare ciò che aveva detto. Andai da lui e gli asciugai il sangue dalla guancia, poi mi diressi verso la mia camera e lasciai andare tutte le lacrime che durante il funerale avevo trattenuto.

The apartment  // Loki LaufeysonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora