Capitolo XXI

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Quella mattina mi svegliai amareggiata. Forse a causa della lite con Loki, forse a causa di ciò che era successo alla torre o forse per il funerale. Non volevo darlo a vedere, ma sapevo che sarebbe stato comunque inutile. Mi alzai e andai in cucina a preparare la colazione per entrambi. Poi mi diressi verso la camera di Loki. Non riuscii nemmeno a bussare che lui aprì la porta lasciandomi lì a mezz'aria. Era in boxer. Dannazione non potevo stare tranquilla per un giorno? Non che quella vista fosse male, però che cavolo! Io provavo ad essere gentile e lui mi provocava per farmi scoppiare. "Potresti almeno prenderti la briga di vestirti. Come faccio io, ad esempio." Dissi seguendolo "Non mi va" rispose svogliatamente. Si voltò "Ma se la cosa ti disturba..." aveva preso a giocare con una ciocca dei miei capelli. Fissavo le sue labbra, ogni fibra del mio corpo le bramava. Fortunatamente il mio cervello subentrò facendomi spostare. "Idiota" bofonchiai a bassa voce mentre proseguivo. Ero quasi arrivata al tavolo quando Loki mi afferrò per il braccio strattonandomi. "Cosa hai detto?" Fremeva di rabbia. Vedendolo così cercai di allontanarmi. Ero spaventata e attratta allo stesso tempo. "Mollami" dissi a denti stretti. Cazzo mi stava stritolando il braccio. Iniziavo a sentire male. Piantò i suoi occhi dentro ai miei. Non ero mai riuscita a capire se fossero azzurri o verdi. I suoi bei occhi in quell'istante, però, erano gelidi. "Loki mollami mi stai facendo male" dissi quasi urlando. "Non provare mai più ad offendermi stupida ragazzina." Ragazzina? Avevamo 2 o 3 anni di differenza al massimo. Il mio pensiero fu interrotto. Nel mollarmi mi spintonò e io picchiai la nuca sul bordo della sedia e svenni. Quando mi risvegliai ero in un letto di ospedale. La flebo attaccata al braccio era collegata ad una busta di fisiologica. Mi tastai la testa. Un dolore lancinante mi spezzò il respiro. Mi guardai un attimo intorno e vidi Nat seduta su una sedia che dormiva con la testa appoggiata al materasso. Fuori dalla stanza vedevo Thor che sbraitava e Loki davanti a lui con la testa bassa. Sembrava un cagnolino. Ad un certo punto si voltò verso di me, gli occhi tristi e spenti si illuminarono. Feci un sorriso stanco. Era imbambolato, non riusciva a muoversi. Il fratello cercò di richiamarlo schioccando le dita e finché non si voltò. Non appena mi vide corse dentro spalancando la porta e urlando "Lo sapevo! Lo sapevo! Il Valhalla non è posto per te! Oh ringraziamo Odino e Frigga!" Nat si riprese immediatamente. Aveva fatto un salto quando Thor era entrato urlando. Mi guardò e sorrise, una lacrima le rigò il volto. Prese la mia mano e ci appoggiò la fronte. Tony arrivò insieme ad Helen. Helen? Ero in Corea? Helen entrò e iniziò a farmi gli esami di routine mentre Stark andò a chiamare gli altri. No, non ero in Corea, ero alla stark tower. Arrivarono tutti ed uno alla volta entrarono per sapere come stavo. Perfino Bruce arrivò. "Sai ho collaborato con la dottoressa Cho, non eri messa così male ma, unendo le nostre menti, abbiamo evitato che perdessi gran parte del tuo sangue" disse con tono timido. "Non spaventare la nostra paziente Banner" disse Hel ridendo. Anche io risi, molto debolmente ma riuscii a ridere. Dopo poco erano passati tutti. Tutti tranne Loki ovviamente. Che bastardo. "Hey Steve! Steve!" Il capitano era fuori dalla mia porta. Si voltò e velocemente entrò nella stanza. "Che fine ha fatto Loki?" "Non dovresti pensare a lui. Guarda come ti ha ridotto! Quel bastardo è tornato in cella fortunatamente." Cosa? No, no, no! Stavo per farmi dire tutto! C'ero così vicina! "Stai scherzando?" Mentre parlavo mi alzai e iniziai a vestirmi. "Devo andare a riprendermelo! Cazzo ero così vicina! Ma perché vi siete intromessi?" "Heather torna a letto, non sei nelle condizioni per poter andare in giro da sola." Disse cercando di fermarmi. "E sarai tu ad impedirmelo? Io devo andare a prenderlo. Non sto morendo. Ora sto bene. Se non scopro cosa sta succedendo moriremo tutti." "Per favore torna a letto" "Ok, perché se sei così preoccupato non mi accompagni al quartier generale?" Steve roteò gli occhi e poi si voltò "Che fai non vieni?" Mi disse quasi annoiato. Feci un sorriso a 32 denti e poi lo seguii saltellando. Dopo aver rubato una delle auto di Tony finalmente arrivammo allo shield. Corsi subito verso le celle in cerca di quella di Loki. Era seduto dando la schiena alle sbarre. "Sai avresti potuto vedere se ero ancora viva prima di andartene" dissi con le mani sui fianchi. Lui non si voltò nemmeno. "Sono stato io a ridurti così. Che vuoi ancora? Un secondo round?" "Devi tornare a casa. Ora vado a parlare con Fury quindi prepara tutte le tue cose." Non si curò minimamente di ciò che gli stavo dicendo, ma mentre mi allontanavo lo sentii urlare il mio nome. Aveva entrambe le braccia fuori dalle sbarre e cercava di raggiungere qualcosa. Forse me. Arrivai da Nick "Signore, sono di nuovo pronta a finire il mio compito." "Agente White che diavolo ci fa lei qui?" Era un tantino alterato "Signore sono vicinissima a farlo confessare, mi creda se le dico che siamo ad un passo dallo scoprire dove si trova il Tesseract" "Agente lei non è nelle condizioni di continuare" "No, mi dispiace, non le lascerò fare la parte del capo che si preoccupa per i suoi dipendenti. Lo shield non è così, lei non è così. Nessuno qui ha mai ricevuto un occhio di riguardo per le proprie condizioni fisiche ed emotive da parte sua o di chiunque gestisca questa intelligence" le parole mi uscirono fuori di getto. Fury mi guardò, pietrificandomi con lo sguardo. "Agente White..." si voltò un secondo "Vada a riprendere il suo coinquilino." Sorrisi timidamente "Grazie signore" poi corsi via, presi un paio di manette e andai dall'asgardiano lo presi e lo portai in auto. "Buongiorno capitano" disse con voce sarcastica.

The apartment  // Loki LaufeysonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora