Capitolo XXIV

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Non sentivamo nemmeno la fame. Parlammo per ore, poi, mi accorsi che era molto tardi e dovevamo andare a prepararci. Ne approfittai per mettere la mia nuova tutina con il cappotto nero. Loki mi guardò di traverso quando vide come ero vestita. "Non riuscirò a farti cambiare idea giusto?" "Non provarci neanche. A meno che tu non voglia ritornare da dove sei venuto non provare a fare commenti sul mio abbigliamento." Lui rispose con un sorriso falso e mi precedette aprendo la porta, come per fare un falso gesto di galanteria. Anche lui era vestito molto bene. Un paio di pantaloni neri, una camicia color panna, la giacca anch'essa nera, la cravatta verde scuro come il suo cappotto. Ci voleva qualche minuto per arrivare alla torre. Alla festa c'erano tantissime persone. Chissà cosa si festeggiava. Subito andai al bar per cercare Natasha. Appena mi vide mi corse incontro. Anche lei era bellissima. Banner la fissava con gli occhi a cuoricino. Quei due dovevano svegliarsi a capire che erano fatti l'uno per l'altra. Ad un certo punto nella sala calò il silenzio. Era entrato Loki. Roteai gli occhi annoiata dal comportamento degli altri. Nat però fu l'unica a non dare in escandescenze e fece finta di niente,continuando a parlare con me. Probabilmente era abituata perché inizialmente capitava a lei. Sapete lei era una spia russa addestrata per diventare un'assassina. Anche lei inizialmente era una nemica dello shield. L'asgardiano mi raggiunse e con il suo solito fare da sbruffone mi mise un braccio intorno alle spalle che io scostai prontamente. Lo fulminai con lo sguardo e lui mi guardò corrugando le sopracciglia in un'espressione dubbiosa. Passai la serata a ballare e preparare cocktail con Nat. Loki passò tre o quattro volte al bar ma alla quinta sembrava un po' brillo. "Non ne avrai ancora" lo squadrai dalla testa ai piedi. Lui si voltò e andò a sedersi vicino al fratello. Uscii da dietro il bancone per andare a ballare. Mi dirigevo verso la "pista" se così possiamo definirla quando partì un lento. Chi diavolo ballava ancora il lento? Solo il capitano probabilmente. Cambiai direzione e mi diressi verso il bagno. Mi bloccai però quando vidi... Rogers e Romanoff che ballavano insieme? E Banner? Dannazione a me che mi fermai per pormi inutili dubbi. Qualcuno mi toccò una spalla e mi voltai tranquillamente. Era Loki. Mi afferrò per il braccio e mi portò a ballare. "Che diavolo stai facendo? Io non so ballare e nessuno dovrebbe vederci." Stavo sussurrando ma gridavo. "Finiscila. È un lento non ci vuole nulla." Mi afferrò con una mano i fianchi e con l'altra una mano. Eravamo dannatamente vicini. Tutti ci fissavano. Maledizione. Le mie guance iniziarono a diventare rosse. Per qualche minuto mi calmai. Era bello ballare con lui. Il modo in cui mi teneva mi faceva sentire al sicuro. Poi, però, vidi Tony guardarci compiaciuto, come se avesse vinto qualcosa. Mi staccai bruscamente da Loki. "Scusa devo andare." Corsi verso il bagno e mi ci chiusi dentro. Lui rimase imbambolato in mezzo alla pista. Stavo andando in iper ventilazione. Se avessero scoperto qualcosa? Cosa sarebbe successo? Fortunatamente la musica torno normale e io andai a cercare Loki. Ero stufa di quella festa. Avevo bisogno di un po' di tranquillità e soprattutto volevo evitare le domande della gente. Quando lo trovai con una scusa riuscii a portarlo a casa senza dare troppo nell'occhio. Camminammo per strada uno ad un metro dall'altra. Prima di salire le scale mi tolsi i tacchi. Stavo per fare il primo gradino quando Loki mi sollevò mettendomi un braccio sotto le ginocchia e uno sotto la schiena. "Potevo salire le scale da sola" ero leggermente irritata. "È più divertente se ti aiuto io" arrivati in casa mi riappoggiò a terra e io aprii la porta. Ero stanca morta. Andai in camera e mi tolsi il vestito gettandolo nell'armadio. Un brivido mi percorse la schiena quando Loki posò le sue mani fredde come il ghiaccio sulle mie spalle nude. A causa della scollatura del mio abito non indossavo il reggiseno, cosa che lui notò fin da subito. Il suo petto premeva contro la mia schiena nuda. Si abbassò leggermente fino all'altezza del mio collo. Sentivo il suo fiato caldo dietro le orecchie e fino all'attaccatura dei capelli. Le sue mani scesero lungo le mie braccia. Mi diede un delicato bacio sul collo. "Sei bellissima". Le sue parole mi fecero rizzare i capelli sulla nuca e mi provocarono una scossa in tutto il corpo. Nella mia mente era impresso un solo pensiero. Lui. Però gli avevo detto di non fare cose stupide alla festa. Quando le sue mani stavano per sfiorare i miei seni mi scostai, indossai la prima maglia che trovai sotto tiro e mi voltai. Non riuscii nemmeno ad aprire bocca per giustificare il mio gesto perché Loki mi prese il volto con una mano dietro il collo e una sotto il mento e mi baciò rudemente, premendo violentemente le sue labbra contro le mie. Con la lingua cercò di aprire le mie labbra. Per qualche secondo glielo permisi ma improvvisamente si fermò, mise le sue mani sulle mie guance. Il suo sguardo era fisso sul pavimento. Sembrava che volesse dire qualcosa ma non ne aveva il coraggio. "Andiamo a dormire. Ne riparleremo domani." Mi sedetti sul letto e mi infilai sotto le coperte. Loki si limitò ad annuire e fece lo stesso. Si stese nel letto e mi abbracciò. Era bellissimo dormire con lui. Non mi lasciò andare per tutta la notte.

The apartment  // Loki LaufeysonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora