Correvo per i corridoi come una bambina, trascinandomi dietro Loki che, di tanto in tanto, sbuffava e mi strattonava più indietro per farmi rallentare. Raggiunsi la mensa qualche secondo prima di lui e ne approfittai per cercare i nostri amici. Valchiria e Thor erano seduti ad un tavolo con due panche laterali e stavano mangiando e scherzando. Controllai l'entrata. Loki era finalmente arrivato. Decisi di raggiungere i due al tavolo. "Ciao ragazzi!" Ero pimpante. Thor mi sorrise con la bocca ancora piena di cibo. "Guarda guarda chi ha deciso di farsi vivo! Dopo quasi mezza giornata! Non eravate stanchi?" La guardai di traverso. "Ti prego." Risi insieme a lei. Nel frattempo Loki ci aveva raggiunti e la mia amica si era alzata per lasciare "i piccioncini", come ci chiamava lei, vicini. Loki si infilò per primo, accostandosi al muro, e poi andai io. Valchiria si era offerta di andare a prenderci il cibo. Loki nel frattempo si divertiva a provocarmi, tra un litigio e l'altro con suo fratello. Secondo lui Thor mangiava come un maiale dandogli il voltastomaco. Fortunatamente Il fratello non era un tipo che se la prendeva troppo, si limitava a deglutire guardarlo male e ricominciare a mangiare come prima. La faccia schifata di Loki era veramente divertente. "Lascialo un po' in pace!" Gli avevo sussurrato all'orecchio. Era difficile che i due smettessero di battibeccare poiché erano seduti uno davanti all'altro. Quando il cibo arrivò entrambi divorammo tutto in pochi minuti, mantenendo sempre una certa eleganza, ovviamente. Non credo di aver mai visto Loki fare qualcosa di poco aggraziato ne davanti agli altri ne davanti a me. Certo, sulla terra, con le nuove esperienze, a volte era un po' impacciato e poco elegante, ma non perdeva mai il suo tratto distintivo, la classe. Perfino da ubriaco sembrava avere tutto perfettamente sotto controllo. Decidemmo, grazie a me, di rimanere a parlare ancora un po' con gli altri. Lui non era affatto contento di questa scelta. Rimasi ad ascoltare i discorsi di Thor e Valchiria. Stavano decidendo la destinazione e cosa avrebbero potuto fare dopo. Loki aveva iniziato ad avvicinarsi a me. Aveva appoggiato una mano sulla mia coscia e la stava risalendo. Trascinò leggermente la mia gamba spostandosi all'interno per lasciare più spazio ai movimenti della sua mano. Ormai era pericolosamente vicino al mio inguine. Si divertiva a disegnare piccoli cerchi con il pollice nel mio interno coscia per farmi eccitare. Dovevo assolutamente trovare un modo per distrarmi prima che lui arrivasse dove voleva arrivare. Improvvisamente vidi due figure familiari, Korg e Mick. "Ragazzi guardate!" Iniziai a salutarli con un braccio per farmi vedere. Fortunatamente i due ci notarono e, dopo aver preso da mangiare, ci raggiunsero. Le panche erano troppo piccole per tenere due persone e Korg. Ora era il mio momento per divertirmi. "Puoi venire qui Korg se vuoi." Dissi con un sorriso amichevole e divertito. "Oh, certo, grazie. Ma tu dove ti siederai?" Voltai lo sguardo da Loki al gigante di rocce. "Non preoccuparti" Mi alzai in piedi. "Posso sedermi qui." Con delicatezza e precisione mi sedetti sulle gambe di Loki, parecchio vicino al suo pacco. Lo sentii digrignare leggermente i denti e tendere i muscoli. Mi rivolse un sorriso falso e poi tornammo a guardare e parlare con gli altri. Si piegò in avanti appoggiando le braccia sul tavolo, Teneva i pugni stretti. Ascoltai per un po' i discorsi di quei tre e poi decisi di accavallare le gambe. Sentii Loki sussultare leggermente mentre mi muovevo. Per distrarsi spostò le posate sul tavolo nel piatto e bevve un po' di quello che sembrava vino. "Credimi, Midgard è il luogo perfetto. La ci sono lande desolate che ricordano Asgard, e poi, immagina: migliaia di mortali che ci venerano! Sarà fantastico. E inoltre dovremmo pur portare a casa Hulk." Valchiria era ancora dubbiosa riguardo il mio pianeta natale. "Hey, anche io vengo da Midgard! Quanto mai potrà essere tremenda?" Lei in risposta appoggiò il suo bicchiere sul tavolo ed esclamò "Speriamo non siano tutti matti come te allora!". La guardai male e mi mossi un po'. "Sulla Terra ci sono molti posti da visitare." Lentamente mi voltai verso Loki. "Londra, Roma, Parigi..." la mia voce era molto bassa e sciolta. Guardavo Loki negli occhi facendo piccoli movimenti con il bacino. "Credo che tu adoreresti Parigi." Afferrai il suo volto e lo baciai lentamente. Sentivo lo sguardo degli altri su di me. I suoi muscoli erano tesi e il suo battito accelerato. Mi staccai lentamente da lui guardandolo negli occhi. Sembrava perso nelle mie iridi chiare. "Non potete tornare nella vostra camera?" Chiese Valchiria ridendo e strattonando Thor. Mi distolsi da quel momento di trance e mi voltai di scatto appoggiando i gomiti sul tavolo, facendo sussultare nuovamente Loki che stavolta picchiò delicatamente una mano sul tavolo. "Sei sempre così simpatica o è il vino?" La mia risata venne interroga da Korg. "Hey Heather, guarda, ti sei sporcata con il vino anche tu." Indicò la mia maglia grigia all'altezza del taglio. Confusa abbassai il capo per guardare meglio. Effettivamente ero sporca di rosso, un rosso però diverso da quello del vino. Anche Loki stava guardando. Alzai la maglia per infilarci sotto una mano. "Oh." La mano era sporca di rosso. Sentii Loki fremere per un secondo prima di essere sollevata di peso e portata nel centro della sala. Mi sentivo strana però. L'ultima volta che era successo avevo iniziato a sentirmi stanca e priva di forze mentre in quel momento mi sentivo normale, come il giorno prima. Con agilità scesi dalle sue braccia e mi rimisi in piedi. Due donne si avvicinarono correndo. Sollevai la maglia e una di loro si abbassò per osservare meglio la ferita. "È come immaginavamo." Si rivolse alla compagna. "Sta rimarginando in fretta, come avevamo previsto." "Ma che vuol dire? Aiutatela, sta sanguinando!" Urlò Loki. La donna si alzò lentamente. "Non c'è ne bisogno. La sua capacità di rigenerarsi più in fretta è incrementata grazie alla richiesta del corpo dopo i danni riportati. Possiamo tamponare la ferita ma non servirà ricucirla. In qualche ora tornerà esattamente come prima." "E io continuerò a sanguinare?" Chiesi in preda al panico-euforia. "No cara, il sangue si fermerà tra circa 20 minuti e, dato che il tuo flusso non è pericolosamente abbondante, possiamo semplicemente rimettere il bendaggio." Presa dalla curiosità afferrai un coltello dal tavolo a fianco e mi provocai un piccolo taglio sull'avambraccio, vicino alla piega del gomito. Loki scattò e mi strappò la lama dalle mani, poi mi strattonò per il braccio sano fino alla camera. Una volevo arrivati mi spinse dentro rischiando di farmi cadere. "Sei impazzita?" Disse mentre afferrava due rotoli di bende. "Non sei immortale, non sei eterna. Cosa credevi di fare con quello?" Mi spinse sul letto facendomi cadere di schiena e poi sollevò la maglia con rabbia. Buttai la testa indietro per guardare il soffitto. "Volevo vedere quanto ci avrei messo a guarire, tutto lì." Loki si alzò di nuovo, notando di aver scordato l'ampolla con dentro quella specie di disinfettante. "E quindi credevi di poterti ferire il quel modo? Stringi i denti, brucerà." Poi passò un panno bagnato di quel liquido sul mio fianco. Aveva ragione. Per evitare di gridare strinsi il lenzuolo fra le mani. Le due donne avevano predetto bene la mia prognosi. Erano passati poco più di 20 minuti e la ferita non sanguinava più. Dopo essermi seduta ed essere stata fasciata mi sdraiai nuovamente e fu la volta del braccio. Sollevai la manica lentamente. La ferita era ridotta in larghezza e profondità. Non sanguinava più da parecchio, tanto che il sangue si era seccato. Loki pulì anche essa soltanto per scrupolo, poiché era ormai chiusa, e poi la fasciò. Riordinava mentre ero seduta sul letto con le gambe a penzoloni. "Che cosa ti è successo Heather?" Lo guardai confusa attraverso lo specchio. "Di che cosa stai parlando?" "Non sei più tu. Dopo ciò che è successo su Sakaar tra noi, non sei più tu." Non avevo mai notato questo aspetto di me. Ero veramente cambiata pensandoci bene. Più sicura, più scatenata, più attenta e agile. Ma ciò che era peggio era che non sapevo cosa lo avesse provocato. Era stato il litigio con Loki? La mia trasformazione in divoratrice di ombre? Forse il mio sacrificio? "Intendi dire che non mi ami più?" La mia voce era spezzata. Lui si voltò di scatto e si avvicinò a me, sedendosi sul letto. "No... Heather come puoi pensare una cosa del genere?" Prese entrambe le mie mani e cercò di guardarmi negli occhi inclinando la testa. Alla fine afferrò il mio viso e lo sollevò delicatamente. "Non potrei mai smettere di amarti, lo capisci questo?" Annuii delicatamente e poi lo baciai lentamente. "Io non so che cosa mi è successo. Forse è tutto ciò che è capitato in questo periodo, forse la mia nuova forza..." guardai le mie mani e le vidi illuminarsi leggermente di viola. "Mi piace la nuova me. Forse ciò che mi è successo era necessario per un nuovo inizio. Forse posso sfruttare questa nuova forza per fare del bene oppure semplicemente ignorarla e concedermi una vita normale con te." Lo guardai negli occhi. Aveva un piccolo sorriso sulle labbra. "La Terra eh?" Chiese dopo un lungo silenzio. "Credo che nessuno si ricorderà più di ciò che è successo a New York." Lo vidi storcere il naso. "Come possono essersi già dimenticati di me?" Risi per l'ilarità della cosa. Come poteva essere arrabbiato per una cosa per cui tutti sarebbero stati felici? "Lo trovi divertente?" Continuai a ridere "Assolutamente sì."
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Ciao a tutti! Scusate per il capitolo un po' in ritardo. Ho un annuncio per voi: le pubblicazioni si fermeranno per due settimane. Mi dispiace molto darvi questa notizia ma purtroppo dovrò andare in vacanza in un luogo dove non prenderà molto e poi finire tutti i compiti estivi. Continuate comunque a tenere questa storia nella vostra biblioteca e alla prossima! <333
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The apartment // Loki Laufeyson
FanfictionÈ il 2012 e, dopo gli eventi di New York, uno dei chitauri riesce a prendere il Tesseract. Solo Loki sa quali sono i piani di quelle bestie e tu, agente Heather White, sei incaricata di gestire i suoi interrogatori. Capisci che per far sì che riusci...