Capitolo XLIII

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"Fermati Thor!" "Che c'è?" "Non posso venire a combattere così. Indicai il mio lungo abito. Thor piegò la testa di lato. "Effettivamente non credo riusciresti a combattere." Mi portò in una specie di negozio con abiti di tutti i tipi. C'erano un paio di pantaloni neri fatti come se fossero una tuta quindi optai per quelli e la maglia che avevo portato dalla Terra. Arrivammo alle prigioni. Prima di entrare Thor fece un breve giro per controllare che non ci fosse nessuno. Avanzammo molto lentamente. I nostri passi facevano eco e qualsiasi rumore era amplificato dalla grandezza della sala. Arrivammo davanti alla sua cella. Non riuscii a sollevare lo sguardo. Thor iniziò a salutare il fratello mentre l'altro lo scherniva di rimando, come suo solito. Solo quando la luce verde delle sue illusioni abbagliò la stanza alzai gli occhi. La stanza era completamente devastata: le pareti erano sporche di sangue e fuliggine, i mobili erano distrutti così come le coperte, i mobili e il pavimento era pieno di schegge di legno e quella che sembrava brace. Loki stava seduto in un angolo. Sotto un piede aveva un taglio che ormai quasi rimarginato, i capelli erano completamente arruffati e scompigliati e i suoi abiti sgualciti. Da essi si potevano intravedere altre ferite. Sembrava distrutto. Gli occhi e le guance erano ancora rossi per il pianto. Tutto ciò che avrei voluto fare era correre da lui e abbracciarlo, trasmettergli la mia energia per farlo sentire meglio. Abbassai nuovamente lo sguardo quando lui cercò la mia attenzione. Thor gli fece tutte quelle belle proposte che avevamo raccomandato noi e alla fine lui fu d'accordo. "Va bene. Heather tu sorveglia Loki intanto che si prepara io cercherò un passaggio sicuro nel palazzo." Annuii e mi appoggiai alla colonna mentre Loki si cambiava. Non mi andava di guardare. Pensai che magari ieri non mi voleva vedere perché era già in quelle condizioni. Avrei potuto accorgermene ma non lo ho fatto. Di nuovo. Stavo giocando con un sassolino sul pavimento quando qualcuno mi strattonò per il braccio rischiando di farmi cadere. Sapevo già che quel qualcuno era Loki. Aveva indosso solo i pantaloni e il suo fisico asciutto e scolpito da dio nordico mi faceva venire l'acquolina in bocca. Avrei voluto baciarlo. Ci penso lui ad esaudire i miei desideri. Mi piegai per raccogliere una maglia e porgergliela ma quando provai a muovermi Loki mi afferrò il volto e mi baciò. Sciolse la mia coda e affondò le dita tra i miei capelli scuri. Scese lentamente cercando di togliermi il giubbotto di pelle quindi lo aiutai. Afferrò il bordo della mia maglia e la strattonò verso l'alto. Dopodiché mi prese in braccio e mi fece sdraiare sul letto. Passò le dita sulla fasciatura intorno alla spalla che io avevo prolungato su tutto il torace per evitare problemi dovuti all'assenza di un reggiseno. Infilò i pollici sotto l'elastico dei pantaloni e scese lentamente come per abbassarli. Lo spostai delicatamente e mi alzai. "Che c'è? Qualcosa non va?" "No... cioè, sì. Dobbiamo andare non abbiamo tempo per questo." Anche lui si alzò dal letto. "È solo questo che ti affligge? Nient'altro?" Sembrava sapere tutto. "E tu non stai bene." Indicai con un cenno della mano l'angolo dove era seduto fino ad un momento prima. "Io sto bene." Rispose lui. "Sono perfettamente in salute sia fisica che mentale. Non devi preoccuparti di me." Prese le mie mani nelle sue e ne appoggiò una sul suo petto, sopra il cuore. Sorrisi debolmente. A quel punto Loki mi tirò nuovamente verso di lui e riprese a baciarmi. Mi tolse i pantaloni lanciandoli dall'altra parte della stanza. Entrò in me velocemente e prese a pompare energicamente fin da subito. Quella sensazione era mancata parecchio a entrambi. Mi aggrappai alle lenzuola per evitare di ferirlo ulteriormente. Loki prese le mie mani e le bloccò sopra la mia testa. Allacciai le gambe intorno al suo bacino e lui buttò la testa indietro. Sì abbassò per baciarmi e in quel preciso istante giungemmo al culmine. Cazzo quanto mi era mancato. Osservai il soffitto mentre Loki finiva di sistemarsi. Era l'unica parte della cella rimasta intatta. Uscimmo dalla cella in fretta, sapevamo di essere in ritardo. Thor ci aspettava nel lungo corridoio che portava alla sala del trono. "Finalmente!" Iniziammo a camminare. Loki iniziò a fare una marea di battute e a trasformare prima lui poi Thor in persone diverse. Si trasformò anche in Steve. Faceva veramente tanto rumore. Gli tirai una pacca sulla schiena per farlo smettere ma lui rise ancora di più. Questa scenetta andò avanti per alcuni minuti finché delle guardie non entrarono. Thor afferrò Loki per la giacca e lo attacco al muro chiudendogli la bocca. Mi nascosi dietro di loro. Loki non la finiva più di chiedere un'arma. Vidi Thor afferrare qualcosa dai pantaloni e metterla alle mani di Loki. Ero incredula. Si stava fidando di lui? No. Infatti era solo un trucchetto. Invece che dargli un pugnale gli legò le mani con quelle manette stranissime. Thor aveva appena imbrogliato Loki? Cosa mi ero persa? Cercai invano di soffocare una risatina. Loki mi fulminò con lo sguardo. Alla fine del corridoio Sif ci attendeva con Jane. Quando Loki la vide sorrise per schernirla. Jane di tutta risposta si avvicinò e gli tirò un sonoro schiaffo. "Questo era per New York." Loki abbassò lo sguardo per tastarsi la guancia arrossata. Per un secondo vidi il corpo di Jane steso a terra in una pozza di sangue. si voltò verso il fratello e disse "Mi piace lei." Jane seguì Thor e lo stesso cercai di fare io, ma Loki mi afferrò stringendomi a se per il bacino. "Loki finiscila di fare l'idiota." Mi staccai da lui e andai avanti di qualche passo per tenerlo a distanza di sicurezza. Lungo il tragitto i due amici di Thor minacciarono Loki di morte e lui rispose come sempre in modo sarcastico. Salimmo sulla navicella che aveva distrutto tutto il giorno precedente. Thor e Loki iniziarono subito a bisticciare per chi dovesse pilotare ma, siccome Loki aveva le mani legate, Thor ebbe la meglio. Quando finalmente ci alzammo in volo Loki iniziò con la sua telecronaca. Dopo il secondo edificio che mandavamo in frantumi Jane svenne. Mi abbassai subito per vedere se era viva. Fortunatamente mi rispose. Devo ammettere che anche io non mi sentivo al massimo su quella cosa. Dopo essere arrivati lungo il ponte arcobaleno vidi Loki perdere la pazienza. "Sai è meraviglioso. È un'idea veramente eccezionale. Derubiamo l'aeronave più grande e appariscente dell'universo e ci diamo alla fuga. Passiamo sulla città, fracassiamo ogni cosa in modo che tutti possano vederci. È geniale Thor, davvero geniale." Mentre parlava si era spostato verso l'uscita della navicella. Non riuscii nemmeno ad aprire bocca per dirgli di finirla che Thor lo aveva già lanciato di sotto. Trattenni il fiato per qualche secondo. "Ma che cosa hai fatto? Come facciamo ora?" Thor si avvicinò e prese in braccio Jane. "Andiamo." Afferrò anche un mio polso e si lanciò di sotto. Strinsi gli occhi per la paura. Atterrai con un tonfo su qualcosa di abbastanza morbido. Aprii gli occhi lentamente. Ero seduta sopra Loki. Avevo un piede sulla sua spalla ed ero seduta proprio sopra il suo pacco. Mi alzai subito evitando il suo sguardo malizioso. Nonostante gli sforzi diventai rossa come un pomodoro.

The apartment  // Loki LaufeysonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora