Da piccola ero sempre attratta dalle emozionanti favole che mi raccontava mia madre prima di andare a dormire.
Ricordo che sedeva sempre alla mia sinistra, tenendomi per mano e stringendola forte al suo petto ed io mi sentivo al sicuro.Tenevo con me il mio peluche a forma di ciambella zuccherata che mi regalò mio padre al mio primo compleanno e mi sentivo come se niente al mondo potesse farmi del male.
Le storie narravano di cavalieri valenti che difendevano la dolce principessa da ogni brutto cattivo, da tutto quello che per lei poteva essere nocivo e letale.
Era di fondamentale importanza la presenza di un grandissimo castello reale, reso possente da colonne, archi d'oro, cavalli bianchi e il profondo amore dei suoi genitori.
Io vivevo nella mia piccola casa a Manhattan, insieme alla mia famiglia.
Mi reputavo una bambina molto fortunata, perché sapevo che al mondo non tutti avevano la possibilità di avere mamma e papà accanto.
Vi era un pezzo del mio cuore, ovvero Megan, colei che credevo fosse la mia migliore amica.
Eravamo complici, legate da una sintonia spontanea e mai rude.
È stata la prima persona di cui mi sono fidata, l'unica che pensavo riuscisse a comprendere ogni mio stato d'animo.Peccato però che le distanze mettono alla prova i rapporti, selezionando quelli veri da quelli costruiti o mai realmente importanti.
Porto ancora con me questo dolore, ma ho imparato che nella vita vale molto di più la reciprocità.
Ripenso molto ai miei nonni, che con la loro naturalezza e spontaneità mi hanno imparato tante cose, soprattutto la volontà nel credere alla vera essenza della vita.
Riconosco molto la loro umiltà, tutte quelle visite che abbiamo fatto ai giardini fioriti, imparando che tutte quelle incredibili cose che reputiamo importanti bisogna tutelarle e proteggerle.
Porterò sempre nel mio cuore ogni vissuto, nel profondo dell'anima, come un marchio indelebile che segnerà le mie esperienze.Purtroppo nella nostra esistenza ci sono battaglie più grandi di noi, gente pronta a divorarci dentro come se fossero dipendenti dalle nostre stesse carni, dalle nostre ossa.
Vi sono guerre invincibili, mai dimenticate o represse dentro una debole scatola di cartone che viene distrutta dal tormento e dalla paura.
Avrei preferito volare lontano, come una farfalla in piena primavera, come un delfino in mezzo all'orizzonte che mostra dinanzi al cielo, le sue incredibili sfumature rosee e celesti.
Poter assaggiare quelle deliziose ciambelle che avrebbe sfornato mia madre con il suo amato grembiule rosso fuoco, con il sorriso complice di mio padre che si fonde insieme al mio.Poter abbracciare Elise, dirle quanto sia importante la sua presenza nella mia vita, portando tanta dolcezza e purezza e ridere del fatto che quel cappellino azzurro che tanto si abbinava ai suoi occhi non era poi così male come pensassimo.
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𝘗𝘌𝘙 𝘚𝘌𝘔𝘗𝘙𝘌 𝘊𝘖𝘕 𝘔𝘌
ChickLitA R O M A N C E S T O R Y 𝘽𝙚𝙖𝙩𝙧𝙞𝙘𝙚 𝙈𝙞𝙡𝙩𝙤𝙣 è una diciannovenne che vive nel distretto più popolato di New York, Manhattan. Determinata, solare ma stronza al punto giusto, affronta ogni avversità che le si pone contro, sebbene qualc...