24. IL BALLO SCOLASTICO

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Dopo aver sistemato i miei libri nell'armadietto, una figura maschile si presenta davanti di esso

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Dopo aver sistemato i miei libri nell'armadietto, una figura maschile si presenta davanti di esso.
Riconosco subito chi fosse.

《Buongiorno Beatrice, come stai??》mi saluta Joy sorridendo.

《Buongiorno, tutto bene. A te come va?》dico ricambiando il sorriso.

《Non ci si può lamentare.》dice toccandosi il ciuffo per spostarlo leggermente.

《Ah visto che ci penso, riguardo la tua lettera, che ne dici se ci vediamo giovedì allo Starbucks?》gli propongo mentre chiudo il mio armadietto.

《Va bene, ci sarò.》mi risponde cortesemente.

《Perfetto.》affermo guardando un punto altrove del corridoio.

C'è una sorta di imbarazzo nell'aria, non mi piace per niente.

《Bene, allora a giovedì.》dice per poi salutarmi e sparire nei corridoi.

Faccio un grande sospiro di sollievo per liberarmi da tutta pressione che mi sento ogni volta che parlo con Joy e quando sto per fare dietrofronte vado a sbattere contro il corpo di una persona.

《Ma guarda dove metti i piedi! Mi hai rovinato le scarpe nuove!!》Carol sta già gridando affinché attiri l'attenzione di tutti.

Cerco di mantenere la calma prima che possa strapparle quei capelli finti che si trova.

《Le ho soltanto sfiorate, tranquilla. Se vuoi posso comprartene un paio decisamente più guardabili.》le suggerisco guardandola dritta negli occhi.

Non appena sente queste parole, il suo volto diventa paonazzo.
Sta per esplodere ma si limita a guardami furiosa per poi andarsene.

Non riesco a trattenere le risate.
Giuro.

《L'hai sotterrata amica!!》
Elise si è accorta di tutto e mi raggiunge mentre camminiamo verso la mensa.

《Le sta bene, non sa chi è Beatrice Milton.》affermo con tono altezzoso.

Elise scoppia in una fragorosa risata.

《Bene bene, cambiando argomento, adesso tu mi dici cosa vi siete detti tu e Joy poco fa.》mi avverte assottigliando gli occhi puntandomi un dito.

Solo adesso mi accorgo che ha cambiato stato d'animo in un secondo.
Anche suo fratello è così.
"Qualcosa dovrà pure legarli" mi informa la mia mente.

《Adesso io ti racconto tutto, ma tu promettimi che non dirai nulla di più.》
Lei mette una mano sul petto come segno di giuramento.

Dopo averle raccontato tutto lei rimane scioccata, per poco credevo che stesse per svenire.

《Quindi tu giovedì ti vedrai con lui solo per dirgli che non provi più niente e che se vorrà, potrà esserci solo una semplice amicizia.》ripete perfettamente il discorso che le ho fatto.

𝘗𝘌𝘙 𝘚𝘌𝘔𝘗𝘙𝘌 𝘊𝘖𝘕 𝘔𝘌Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora