Durante il tragitto il ricordo della scogliera e delle sue labbra fanno spazio nella mia mente.
Ho baciato Beatrice Milton.
Non so come cazzo sia potuto succedere, cosa mi sia passato per la mente.
I miei neuroni sono andati letteralmente a farsi fottere.A volte alcuni sentimenti sono più grandi di noi, compromettendo ogni percezione, fino a diventare estranei alle proprie azioni.
Non sono riuscito a trattenermi, sebbene sappia quanto tutto ciò fa del male ad entrambi.
Senza differenze.Dopo essermi accorto che sono arrivato a casa non guardo nemmeno cosa mi circonda, vado dritto in camera mia.
Non ho la voglia e il piacere di incontrare nessuno.
Noto una notifica sul mio cellulare.
Ignoro il mittente aprendolo soltanto.
Vedo una foto di Carol mezza nuda con su scritto:"So che ti mancano le nostre notti, non puoi certo sbavare dietro quella Milton."
Queste parole non mi provocano nessun sentimento.
Dovrei essere eccitato, risponderle e andare da lei, ma sono sicuro che non riuscirebbe a soddisfarmi.È vero che l'ho portata a letto, ma quelle poche volte che succedeva era solo per puro sfogo, mentre ero ubriaco e di certo pensavo solo a me stesso e al mio piacere.
Non a lei, non ai sentimenti.
Niente di tutte queste stronzate.
Non era quello che volevo realmente, ma non avevo altra scelta.
-
È un nuovo giorno.
Il sole inizia pian piano a raggiungere parte della stanza che adesso non è più buia, ma costernata da raggi di sole che si posano sulla mia pelle fredda.
I mobili scuri riemergono sempre di più e il caos che prima sembrava essere svanito nell'oblio, adesso ritrova la sua totale posizione.Dopo essermi stiracchiato più volte, mi alzo a passi lenti e mi affaccio per pochi minuti al balcone, che mostra l'orizzonte più bello di sempre.
Una linea marcata, sfumature diverse,
i miei muscoli che si contraggono ad ogni respiro.Dopo pochi minuti rientro in stanza e inizio a vestirmi di quello che trovo sparso per la camera.
Noto che qualcuno bussa alla porta.《È aperto》sbuffo mentre cerco di vestirmi.
《Buongiorno.》intravedo mia sorella già pronta per la scuola, ma con un broncio che lo noterebbe anche un cieco.
《Che hai? Per caso sei ingrassata?》sbotto divertito data la sua faccia.
《Dove hai portato Beatrice?》 domanda con tono interrogatorio incrociando le braccia al petto.
《L'ho riaccompagnata a casa. Cosa credi che abbia fatto? Rapirla?》le dico mentre finisco di prepararmi.
《La devi lasciare in pace, non voglio che soffra per colpa tua.》
Soffrire? Per colpa mia?
Che cazzata è mai questa.《Non vedo di cosa ti preoccupi.》 intervengo di nuovo già stufo della conversazione.
《Io ti ho avvertito.》 dice con tono minaccioso per poi sparire.
-
Arrivato al college mi dirigo verso il mio armadietto.
Improvvisamente un'ombra del tutto conoscente si posa dietro la mia presenza.《Hai visto la foto che ti ho mandato ieri? L'ho scattata per te.》 dice mentre poggia la mano sopra il mio braccio sinistro.
《Potevi fare di meglio.》sbotto nervoso cercando di scollarmela di dosso.
《Ma che diamine! Ho provato a farlo andando a letto con quasi la metà dei ragazzi di questo fottuto college, ma nessuno è come te Edward.》ammette quasi fiera tutto ad un tratto.
Non posso credere che l'abbia detto davvero, mi sta facendo perdere la pazienza.
E indovinate chi ho visto passare in questo preciso momento.
Beatrice.
A quanto pare anche Carol si è accorta della sua presenza e senza rendermene conto, fa scontrare le sue labbra piene di lucidalabbra contro le mie.
La prima cosa che faccio è staccarla di dosso per poi guardare verso la direzione di Beatrice.
Corro verso la sua direzione e con un passo più lungo riesco a fermarla.
La prendo per il polso e il suo corpo si scontra con il mio.La guardo dritto negli occhi e mi accorgo subito che non sono come quelli di ieri sera.
《Lasciami subito il polso.》 sbotta mentre cerca di allontanarsi.
Mi guarda profondamente, come se in questo momento non vorrebbe altro che scappare via.
《Come vuoi, ma non è come pensi.》affermo semplicemente guardando altrove.
Lei mi guarda scioccata, senza parole, piena di amarezza, dopodiché va via, senza degnarmi più uno sguardo.
Ed io non posso fare altro che lasciarla andare.
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𝘗𝘌𝘙 𝘚𝘌𝘔𝘗𝘙𝘌 𝘊𝘖𝘕 𝘔𝘌
ChickLitA R O M A N C E S T O R Y 𝘽𝙚𝙖𝙩𝙧𝙞𝙘𝙚 𝙈𝙞𝙡𝙩𝙤𝙣 è una diciannovenne che vive nel distretto più popolato di New York, Manhattan. Determinata, solare ma stronza al punto giusto, affronta ogni avversità che le si pone contro, sebbene qualc...