A R O M A N C E S T O R Y
𝘽𝙚𝙖𝙩𝙧𝙞𝙘𝙚 𝙈𝙞𝙡𝙩𝙤𝙣 è una diciannovenne che vive nel distretto più popolato di New York, Manhattan.
Determinata, solare ma stronza al punto giusto, affronta ogni avversità che le si pone contro, sebbene qualc...
Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
Ci sono momenti della tua vita in cui sai bene come affrontarli, come interagire alle controversie del destino.
Altri invece riesci solo a scappare via da tutte quelle condizioni che ti conducono al passato, che ti rendono fragile, quasi impotente.
Per me ci sono significati che vanno oltre ogni ricordo, sebbene ciò che vivo nel mio presente è riuscito a togliere ogni peso, lasciando spazio ad un nuovo inizio.
Mi sto preparando per il set in vista degli ultimi aggiornamenti per la campagna operata dall'ambasciatore insieme a Gustavo, che per essere un tipo dalle tasche piene, preferisce optare soluzioni semplici come rinunciare a Dubai per restare qui a Los Angeles ed ammirare tutte le tue bellezze.
Per me è stato un punto a mio favore, perché partire per un'altra città e lasciare Beatrice in mano a questo ritorno di Greta non mi lascia in pace e avverto un sentimento troppo forte che m'impedisce di pensare ad altro.
So fino a che punto possa spingersi e non posso permettere che ciò accada nuovamente.
Lei è stata un tasto dolente, un qualcosa che mi ha spinto sempre nell'odiare qualsiasi sentimento legato all'amore e proprio per questo devo la mia vita a Beatrice. Non mi ha costretto a farlo, ma portato alla conoscenza di me stesso e di ciò che tenevo nascosto tra le macerie del mio cuore.
Mi avvio nel mio garage per recuperare la mia Mercedes che aspetta solo di sfrecciare sotto i raggi del sole di questo silenzioso mattino. Una volta arrivato parcheggio la macchina e mi dirigo verso il mio ufficio.
Non appena entro, noto la figura di tre persone vestite come camerieri di un hotel lussuoso e la signora Allison con dei fascicoli in mano e l'aria del tutto interessata all'argomento.
《Oh guardate chi è arrivato! Il nostro più grande orgoglio. Vieni Ed, ti presento Maurice, Patrick e William, collaboratori della campagna dell'ambasciatore.》
Mi avvicino alla loro presenza, non lasciando trasparire nessuna emozione se non un mezzo sorriso tirato.
《A cosa devo il piacere?》domando portando entrambe le mani in tasca.
《Vedi, loro saranno i nuovi progettatori dei luoghi in cui avverranno gli scatti, ovviamente sotto permesso di Gustavo. Sono molto felice della vostra presenza.》 asserisce con fierezza e mostrando un sorriso a trentadue denti.
《Il piacere è nostro.》afferma uno dei tre moschettieri con fin troppa galanteria.
Giuro che vomito.
《Adesso devo andare a prepararmi, è stato piacevole incontrarvi.》 e senza preoccuparmene troppo, ritorno nel mio camerino, seguito da alcune informazioni che detta precisamente Maria.
Mi fermo un attimo dietro la porta, a pensare se tutto questo fosse davvero uno scherzo o che stia impazzendo del tutto. Mi conduco dentro la stanza, buttando la mia giacca di jeans sopra la poltrona nera in pelle e non appena mi volto, due labbra sfiorano le mie cogliendomi di sorpresa.
