2. E TU CHI SARESTI?

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Ad un certo punto percepisco la sua presenza farsi sempre più vicina.
Poggia le mani calde sui miei fianchi e mi spinge contro il suo petto.
Il suo odore di vaniglia invade le mie narici facendomi provare delle sensazioni indescrivibili.
Ad un certo punto si avvicina sempre di più e...

Il mattino scorge attraverso il suono della sveglia che avverte il mio rigoroso ritardo per il primo giorno di college.
Dopo essermi stiracchiata per bene, balzo dal letto ancora caldo e mi reco in bagno attraversando il parquet chiaro a piedi scalzi.
Faccio una doccia volante e avvolgo un asciugamano color lavanda attorno al mio corpo a forma di pera che ho imparato ad apprezzare.
Per l'abbigliamento scelgo di indossare un jeans in denim chiaro, una maglia nera e ovviamente non mancheranno le mie adorate Vans.

Lego i miei lunghi capelli dorati in uno chignon non troppo preciso e poi passo al trucco.
Metto solo un filo di mascara e del blush rosato.

《Tesoro, tuo padre ti sta aspettando!》mi informa mia madre dal piano inferiore.

《Arrivo!》la avviso e recuperato lo zaino, scendo giù in salotto.

《Non dimenticare la tua colazione, l'ho preparata per te.》dice mia madre porgendomi una ciambella.

《Grazie mamma.》e dopo averla salutata, mi dirigo verso la macchina.

-

Una volta arrivata al college seguendo l'indirizzo riportato sul sito web, mio padre si ferma proprio davanti il cancello di entrata, dove si concentra la maggior parte dei ragazzi accanto alle loro moto.

Solo adesso ho la possibilità d'intravedere la sua struttura.
Possiede almeno quattro piani e si presenta con enormi vetrate e un giardino ben curato.
Nella parte centrale si presentano alberi in quercia e panchine in marmo bianco, mentre sul retro scorgono numerosi campi sportivi ben organizzati e la palestra che si trova proprio sul lato sinistro.

《Eccoci arrivati, vuoi che ti accompagni in segreteria?》chiede poi mio padre guardandomi.

Questo attimo mi regala la possibilità di osservare ogni suo particolare.

La prima cosa che più si nota in lui sono quei occhi nocciola che spiccano attraverso la sua carnagione chiara e i capelli dallo stesso colore, riportati in un taglio corto e sistemato.
I suoi lineamenti sono marcati da alcune piccole rughe sotto gli occhi e da una barba corta e garbata.
La sua esteriorità si distacca molto dalla mia, ma abbiamo altro che ci lega.
Come l'amore per le piccole cose.

《Oh non c'è bisogno, vado da sola. Grazie mille per il passaggio, ci vediamo stasera.》 dopodiché scendo dalla macchina e mi incammino verso l'entrata stringendo la spalliera del mio zaino per l'intrepida ansia.

Mentre cammino non posso fare a meno di notare tutti gli occhi puntati addosso.

Ma che hanno da guardare in un modo così impertinente?
Non hanno mai visto gente nuova in un college?

Caccio via questi pensieri e una volta entrata mi accorgo che vista dall'interno è davvero enorme.
Numerosi corridoi si affacciano da due lati con le rispettive aule, ma fra tutte non riesco a vedere la segreteria.

"Perfetto, ora mi perdo" penso fra me e me.
Non ho nemmeno una mappa!

Quando sto per fare dietrofront, una figura maschile va per scontrarsi contro il mio corpo facendomi sobbalzare dalla paura.

Ci mancava solo questa!
Brava Bea.

《C-ciao scusa, ero totalmente distr...》non ho il tempo di finire quando la sua voce mi interrompe.

《E tu chi saresti? Guarda dove metti i piedi la prossima volta.》sbotta improvvisamente guardandomi dritto negli occhi con aria arrogante.

È un ragazzo biondo che si presenta con una statura molto alta e muscolosa.
Indossa una maglia nera aderente che gli fascia perfettamente gli addominali e un paio di jeans con degli strappi sul davanti.
La prima cosa che si nota in lui sono quei occhi color cielo tenuti quasi nascosti dal ciuffo biondo letteralmente scompigliato.

Tanto che non sai cosa pensare tra lo stile o l'immancabile voglia di pettinarsi.

《Potresti farlo anche tu invece di guardare altrove.》rispondo senza sapere con quale coraggio e attirando la sua attenzione.

《Stai dicendo che sono io quello sbadato ragazzina?》domanda lui con un sorriso beffardo guardandomi con disprezzo dalla testa ai piedi.

《Chi io? Assolutamente no. Adesso perdonami, ma non ho tempo da perdere.》e subito mi allontano sotto le sue occhiate di fuoco.

La sua presenza che stava per mandare a diavolo la mia gentilezza.
Non riesco ancora a crederci a ciò che ho appena assistito.

Credeva di avere ragione?

Beh, si sbaglia di grosso.

Fortunatamente dopo aver perso tutta la speranza nel trovare la segreteria, riesco a raggiungerla.

Busso alla porta in legno d'acero che mostra una targhetta d'oro con inciso "Sede segreteria".

La persona che subito mi accoglie calorosamente è una giovane donna con un paio di capelli rossi fuoco, due occhi neri come la pece e lo sguardo di chi ne ha affrontate tante.
Il suo corpo è fasciato da un completo nero elegante con delle scarpe beige.

《Salve, il mio nome è Nadia Jordan. Sono la segretaria del Los Angeles City College. Come posso aiutarti?》
domanda con un sorriso spontaneo e incrociando le mani.

《Beatrice Milton. Sono nuova e vorrei iscrivermi per poter iniziare le mie lezioni.》 le comunico giocherellando con la punta della mia maglia.

《Vedi, per iscriverti devi seguire alcune semplicissime lezioni di recupero e compilare questi moduli, per il resto ci penseremo noi.》mi informa con tono gentile.

Dopo aver firmato vari moduli e preso appunti per gli orari, la signora Jordan propone di farmi conoscere meglio il college.

《Per aiutarti in questo primo giorno ti facciamo conoscere una nostra alunna che ti guiderà nelle varie aule.》e subito vedo arrivare una ragazza non molto più alta di me e dal suo abbigliamento noto che almeno non è una delle solite oche di silicone.

《Ciao, io sono Elise.》si presenta porgendomi la mano e con un sorriso sulle labbra.

È una ragazza davvero semplice.
I suoi capelli sono di un biondo chiaro in contrasto con le iridi azzurre.
Ha un corpo regolare ma slanciato e al primo impatto sembra davvero una ragazza per bene.

《Beatrice Milton.》rispondo cortesemente stringendola.
E una volta aver visto le diverse aule d'informatica, scienze e biologia ci dirigiamo verso la palestra.

《Sai, ti sembrerà strano ma qui trovi sempre gente... Come dire... Esuberante! Ma oltre questo, è un bellissimo college. Comunque, da dove vieni?》domanda mentre camminiamo verso un punto a me sconosciuto.

Siamo dietro la scuola, precisamente vicine ad un campetto da pallavolo.

《Manhattan. Sono arrivata qui da poco e ho pensato di iscrivermi subito per non perdere le lezioni.》rispondo guardando un punto basso.

《Hai fatto senz'altro la scelta giusta.》afferma tirando un mega sorriso.

Vorrei tanto che fosse così.

《Allora. ti va di unirti con me nella pausa pranzo?》ammonisce seguita da un'occhiata sorprendente.

《Oh sì, certo!》rispondo con fermezza.

E dopo esserci salutate, ci dividiamo nelle nostre aule.

𝘗𝘌𝘙 𝘚𝘌𝘔𝘗𝘙𝘌 𝘊𝘖𝘕 𝘔𝘌Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora