Mi sono appena svegliata e ho un forte mal di testa, sono nel bosco di Mystic Falls.
Quando ritorno in me mi alzo di scatto, mi pulisco dal terreno che avevo addosso e inizio a guardarmi intorno.
Ascoltando attentamente sento delle voci e inizio a camminare incessantemente per capire se era davvero successo ciò che penso.Nel frattempo sono immersa in un mix di emozioni: rabbia per ciò che mi era stato fatto, felicità nell'udire quelle voci sempre più chiare, confusione perché ho paura di essere diventata pazza dopo cinquant'anni in solitudine e che quelle voci siano frutto della mia immaginazione.
Sobbalzo quando vedo il cortile della scuola della mia città e tanti gruppi di ragazzi all'uscita.
Mi avvicino a loro guardandoli attentamente.
"Ci sono riuscita?" dico girando su me stessa.
Non riuscivo a credere ai miei occhi, non ero più sola..."Scusa? Tu! Puoi darmi un pizzicotto?" dico avvicinandomi a una ragazza con i capelli biondi e mossi, di statura media e sicuramente con un gran stile.
"Ehm scusami?" mi chiede lei.
"Fallo e basta!"
Lei alza le mani al cielo in segno di resa e mi pizzica il braccio.
"Oh mio dio!" dico io rendendomi conto che tutto è reale e posandomi una mano sulla bocca. Sono emozionantissima!
"Certo che quella è strana!" afferma la bionda una volta che mi sono girata, pensando che non io non la senta.
"Non immagini quanto, bionda" le urlo
Sarà sicuramente rimasta sconvolta dal fatto che io l'abbia sentita.Sono troppo felice di poter finalmente rincontrare i miei adorati fratelli ma, mentre mi sto dirigendo verso casa una forte paura ha la meglio su di me.
E se non volessero vedermi? E se si sono dimenticati di me? E se pensassero che io sia come la mamma?Sommersa dai miei pensieri mi fermo.
Penso che sia meglio schiarirmi le idee prima di incontrarli, non voglio arrivare lì come un idiota.
Mi dirigo al Grill. Ovviamente conosco bene tutta la città perché il mondo prigione era a Mystic Falls quindi ho vissuto qui tutta la mia vita.Mi fermo sull'uscio della porta e dal vetro fisso l'interno. È pieno di gente...solitamente ci sono solo io ma adesso è diverso, adesso inizio a vivere.
Mi faccio coraggio, apro la porta e entro dirigendomi spedita al bancone.
"Un bourbon grazie" chiedo.
"Donovan, offro io alla ragazza" afferma un ragazzo che era seduto al mio fianco. È molto attraente....è molto alto e dalla maglietta si possono intravedere gli addominali...è sicuramente ben allenato. È biondo, dai capelli ricci e color grano. I suoi occhi azzurri sono come ghiaccio, eppure tanto profondi da sembrare il mare, due pozze infinite di acqua chiara e gelida.
"Grazie ma...io non ti conosco" gli dico allora.
"Sono Klaus Mikaelson, e tu?"
Stavo per rispondergli ma poi penso che lui potrebbe conoscere i miei fratelli...insomma, Mystic Falls non è così grande, e io non voglio che vengano a sapere di me da altri.
"Io sono Hannah...Johnson" rispondo esitando perché non mi veniva un cognome in mente.
Si, l'ho inventato...non voglio rischiare.
Infondo non lo saprà mai!"Allora Hannah...non ti ho mai visto da queste parti, sei nuova?"
"Si in realtà, mi sono appena trasferita" rispondo.
"Ah bene, quindi ti vedrò spesso?" chiede lui sorridendomi.
"Potresti, ma non ci contare troppo" gli rispondo girandomi verso il mio bicchiere e sorseggiando il mio amato bourbon.
Lui ride e si gira a sua volta.
"Tu sei di qui?" gli chiedo. Si, mi ero pentita di aver troncato la discussione. Non sono più abituata ai contatti umani.
Lui sorride, probabilmente capendo che io volessi parlare con lui. "Vivo qui ma vengo da New Orleans" mi risponde.
"E com'è New Orleans? Ho sempre voluto andarci" gli rispondo entusiasta.
"È bellissima, è la mia casa"
Io gli sorrido e sorseggio altro bourbon.
"Quindi sei qui da sola?" mi chiede.
"In realtà sono venuta a trovare i miei fratelli, sperando che mi facciano restare"
"Beh, se non lo facessero..." inizia a parlare estraendo una penna dal suo taschino e prendendo un tovagliolino. "...puoi sempre chiamare me" scrive il suo numero e mi porge il fazzoletto.
Io lo prendo e nel mentre le nostre mani si sfiorano e sento un brivido che mi percorre tutto il corpo.
Allontano la mia mano con la bocca semiaperta per le strane sensazioni che sto provando, dopo aver preso il pezzo di carta.Mi accorgo che lui ha la mia stessa espressione quindi immagino che abbia provato lo stesso...ma non posso farmi troppi film, nemmeno sa come mi chiamo! E comunque io sono qui per ricongiungermi con la mia famiglia, questa è la mia priorità.
Klaus Mikaelson sarà una perdita di tempo.
Sembra proprio quel tipo di ragazzo che si diverte a prendere in giro le giovani ingenue per poi lasciarle disperate e innamorate di lui. Ma io non sono una di quelle ragazze e lui non mi avrà mai.Finito di bere mi alzo.
"Grazie ancora Klaus, io vado" gli dico avviandomi all'uscita.
"È un arrivederci?" mi urla lui dal bancone.
"Chi vivrà vedrà" gli urlo a mia volta e poi lo sentii sussurrare "Oh stai certa che io vivrò".
Davvero strano questo ragazzo!Mentre cammino per le strade della città mi guardo intorno per poter iniziare ad immaginare tutti quei posti ricchi di persone. Nei miei ricordi sono tutti isolati...ne voglio creare di nuovi.
Arrivo fuori casa Salvatore.
Guardo dalle finestre e noto le luci accese quindi immagino che siano dentro.
L'ansia aumenta man mano che passa il tempo, finché non mi decido a bussare.È il mio gemello Stefan ad aprirmi la porta e mi guarda con gli occhi spalancati e la bocca aperta.
Si, lo so...faccio questo effetto!"Ciao fratello" gli dico.
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FAMILY FIRST || Klaus Mikaelson
VampireT/n Salvatore fu rinchiusa in un mondo prigione con la sola colpa di essere figlia di Lily Salvatore, una squartatrice che fu uccisa. I suoi fratelli riuscirono a scappare e per cinquant'anni hanno pensato che la loro sorella, gemella di Stefan, fos...