Capitolo 30

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Bianca's Pov
Ho sempre pensato alla morte come una cosa orribile. Non essere più in vita e abbandonare tutto quello che si ha mi ha sempre spaventato, ma allo stesso tempo affascinato, partire per un viaggio che non ha ritorno è orribile in certi punti di vista, ma anche meraviglioso in certi altri, dipende tutto da cosa o da chi lasci. E mentre leggevo la sua lettera d'addio e le lacrime scorrevano sulle mie guance impedendomi di vedere il mare di fronte a me, mi ripetevo che lassù sarebbe stata bene. Ma forse per me è troppo difficile lasciare andare le persone quando queste faranno parte solo dei miei ricordi.

I ricordi possono fare tanto male quanto bene, dipende da quali ricordi scegliamo di lasciare impressi nella nostra mente. Vorrei tanto eliminare tutti i momenti brutti vissuti con lei e ricordare per sempre quelli belli, ma c'è una piccola parte di me che guarderà sempre il lato negativo e non vedrà mai quello positivo, e nella mia storia ci sono così tanti lati negativi dal non ricordarmi più quelli positivi.

Come in quella di mia madre, ha sempre vissuto una vita piena di negatività, ma è sempre riuscita a pensare al lato positivo. Invece io riuscirò a vedere sempre il lato negativo delle cose e mai quello positivo.

E nel mio corpo provavo rabbia e nostalgia, non solo per aver perso la mia occasione di andare a darli un ultimo saluto, ma anche perché l'unica persona che sapeva realmente come stava mi ha mentito.

"Tu lo sapevi?!" spinsi contro di lui la lettera con rabbia.

"Sapere cosa?" mi guardò confuso.

"Lei è morta!" vidi sul suo viso della paura mista a della compassione.

"Tu lo sapevi e non hai detto una parola!" lo guardai con disgusto.

"Bianca asc-" cercò di afferrarmi il polso, ma mi scansai.

"Non mi toccare" gli ringhiai contro.

"Calmati" si avvicinò di più a me.

"Come faccio a calmarmi?! Mia madre è morta ed è colpa mia" sussurrai l'ultima frase per paura che sia realmente così.

"Non è colpa tua" cercò di consolarmi inutilmente.

"Continuate a ripetermelo tutti solo per farmi stare meglio, ma peggiorate soltanto la situazione" tutti partendo da mio padre mi ripetono che non è colpa mia aumentando la mia rabbia.

"Cosa dovrei dirti che è colpa tua quando non lo è?" il suo sguardo si addolcì.

"Certo che lo dici Manuel!" gli urlai contro.

"Bianca ascoltami, tua madre è morta per colpa della leucemia, e non perché l'hai uccisa tu. Okay?" mi prese i lati del viso nelle sue mani.

"Tu non ti devi dare nessuna colpa" ci guardammo negli occhi e rividi lo stesso ragazzo di cui mi ero innamorata tre anni fa.

"Come ti ho già ripetuto una volta, tu hai fatto quello che era giusto da fare" vidi sul suo viso un sorriso dolce che la mia mente si ricordava a stento.

"Ma io pot-" cercai di ribattere, ma inutilmente.

"Devi solo capire che non tu non sei egoista, o se no non saresti qui, ma non devi darti colpe che non hai" lo abbracciai improvvisamente senza pensarci e ci mise qualche secondo per ricambiare.

"Mi dispiace così tanto" mi sussurrò all'orecchio.

"Non te lo meritavi" scoppiai a piangere senza nemmeno accorgermene.

Quando si è troppo egoisti sembra che sia tu il cattivo, mentre se sei generoso ti distruggono, non c'è una via di mezzo.

📍📍📍
Sono passate due settimane da quando mia madre è morta, e quasi otto giorni da quando l'hanno messa in una bara e portata via da me. Per tutto questo tempo ho continuato a fare tutto quello che facevo di solito, ma c'ero solo con il corpo e la mia mente restava sempre lì, quando ho visto il suo corpo privo di vita, i suoi occhi pieni di speranza chiusi.  Mio padre voleva che mi prendessi qualche giorno, per me, senza scuola né nient'altro, ma ho deciso di continuare le mie giornate come sempre e non ha voluto insistere.

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