Capitolo 10

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Bianca's Pov
Quell'amore che dura abbastanza tempo da chiamarsi per sempre. Ne avete mai sentito parlare? Io sì, mi sono sempre chiesta se è veramente così bello trascorrere il per sempre con la persona che si ama. Ma il per sempre esiste? Alcune volte guardo fuori dalla finestra e vedo coppie felici ormai insieme da anni, oppure quando esco vedo delle coppie di anziani ormai sposati da un tempo indefinito, ma come hanno fatto a stare insieme per tutto questo tempo? Alcune volte penso che sia stata colpa mia. La rottura del matrimonio con i miei genitori è stata in parte colpa mia, anzi è colpa mia, se magari mi fossi comportata diversamente per tutti quei tre anni loro ora starebbero ancora insieme e sarei in Italia a godermi la felicità, invece ora sono qui davanti alla finestra accompagnata dalla mia tazza di cioccolata calda, a guardare le coppie di anziani passeggiare per il parco di fronte a casa mia. Presi un sorso assaporando la mia cioccolata, che tristezza, mi faccio pena da sola. Passare la domenica mattina ancora sbronza e con un mal di testa allucinante anziché stare a dormire nel mio amato letto. Dopo che Logan se né andato sono tornata dentro la casa, in cui si teneva la festa, e ho iniziato a bere, non so nemmeno perché sono tornata là dentro anziché andarmene, non so neanche come sono tornata a casa o come mi ritrovi col pigiama addosso e con il vestito e le scarpe di Madeline appoggiati sopra la mia sedia. Mi sono svegliata con il mal di testa e con la voglia di vomitare, sono stata sopra il letto a pensare come abbia fatto a ridurmi così per quasi tutta la mattinata. Ubriacarmi ha fatto riaffiorare dei ricordi che volevo dimenticarmi e anche una terribile voglia di mangiare qualsiasi cosa presente in questa casa.

"Così mi sembri depressa" Matthew seduto sopra il mio letto mi guarda con disapprovazione.

"Perché non la smetti di rompere?" lo uccisi con lo sguardo.

È da stamattina che fa battute sul mio stato d'animo.

"Forse perché stai facendo venire la depressione anche ai nostri vicini?" indicò la loro casa e vidi la nostra vicina, la signora Foster, guardarci dalla sua finestra.

Se potessi descrivere con una parola quella donna userei la parola inquietante, oltre che andare in chiesa ogni giorno fissa la mia finestra come se tra poco decidesse di lanciare un coltello verso di me.

"Più che depressa mi sembra una serial killer pronta ad attaccarci" aggrottai le sopracciglia.

"Siamo sicuri che non lo sia?" sgranai gli occhi per la sua domanda e deglutì pesantemente.

"No, non lo è sicuramente" ci scambiammo uno sguardo di paura.

"Come fai a dirlo? Quella ci fissa dalla mattina alla sera e sono sicuro di averla vista una volta fare riti satanici!" si alzò dal letto venendo verso di me.

"E che altro? L'hai vista con delle bambole vudù?" per poco non scoppiai a ridere.

"No, ma sono sicuro che terrà le nostre bambole in casa sua" guardai la sua faccia seria.

"Matt è inquietante. Capisco che tutti avrebbero paura se li fissasse in quel modo, ma non puoi pensare che le bambole vudù funzionino d'avvero" chiusi la tenda non permettendo più alla signora Foster di continuare a guardarci.

"Perché no?" domandò confuso.

"È stato dimostrato varie volte che i riti con le bombole vudù non funzionano" scossi la testa.

"Ne sei sicura?" inarcò un sopracciglio.

"Sicura. Ora vai fuori dalla mia stanza" lo spinsi fuori dalla mia camera.

"E se in-" non li lasciai il tempo di finire la frase che li chiusi la porta in faccia.

Sbuffai, pensando a cosa potessi mangiare, ma prima che potessi deciderlo il campanello suonò interrompendo quell'unico momento di tranquillità che ho avuto oggi. Pochi attimi dopo sentì dei colpi provenire dall'altra parte della porta.

A UN PASSO DAL FINALE PERFETTO Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora