Capitolo 15

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Bianca's Pov
Vorrei dire di aver avuto un risveglio tranquillo, di aver dormito tutta la notte, di non aver fatto almeno cinque incubi in una sola notte, di non star fissando il soffitto da almeno mezz'ora, eppure è tutto vero. Quando Manuel mi ha chiamato ho cercato di ignorarlo, ma dopo dieci chiamate decisi di rispondere ed è stata una perdita di tempo. Anche se non avrei dovuto passare una notte in bianco per una persona che mi ha tradito e dopo mesi mi chiama di tornare insieme eppure l'ho fatto, ma non ho pensato solo a quello, c'è qualcosa che mi disturba, qualcosa dentro di me sta cambiando e ho paura, paura che stia succedendo come due anni fa, di aggrapparmi alla persona sbagliata per poi annegare lentamente.

"Non hai altro da fare, che buttarti addosso a me?" strillai appena un Matthew ancora in pigiama si buttò addosso a me.

"No, sai nel mondo c'è noia" disse con finta innocenza.

"Allora se io faccio così, mi posso giustificare con: "nel mondo c'è noia"?" mi guardò confuso e così lo spinsi fino a farlo cadere a terra, lui sorpreso si aggrappò a me e cademmo entrambi sul pavimento.

"Vuoi spostarti?" sbatté la schiena sul pavimento mentre io caddi addosso a lui.

"Sai così è morbido" dissi ciò che ha detto sempre a me e mi fulminò con lo sguardo.

"Certo, perché non ti sei beccata tu un colpo alla schiena."

"Non sono io che mi sono buttata addosso a te."

"Touché."

"Cosa state facendo lì a terra?" ci girammo entrambi verso la porta vedendo Liam appoggiato sullo stipite, fissandoci come se fossimo dei pazzi.

"Stiamo facendo finta che questo pavimento sia erba e che Heidi stia saltellando davanti a noi. Secondo te cosa stiamo facendo?" chiese retorico.

"Vuoi davvero che ti dica cosa penso cosa che state facendo?" inarcò un sopracciglio.

"Meglio di no" presi parola.

"Ora ti puoi alzare mi stai schiacciando" mi alzai permettendoli finalmente di liberarsi.

"Giusto, come faremmo stare senza di te" io e Liam scoppiamo a ridere mentre Matt ci fulminò con lo sguardo.

"Non potete. Io sono indispensabile" si rialzò andando verso di Liam.

"Sì, indispensabile quanto Spugna con Capitan uncino" entrambi mi guadano confusi.

Credo stiano seriamente pensando di interrarmi in un manicomio.

"Da dove vengono queste battute?" aggrottò la fronte.

"È una dote naturale" mi vantai.

"Ora andate fuori, mi devo preparare" cercai di spingerli verso la porta.

"Lo sai che ore sono vero?" mi girai veramente verso la sveglia vedendo che mancavano meno di dieci minuti all'inizio della scuola.

"Un motivo in più per andarvene" chiusi la porta e iniziai a correre da una parte all'altra in cerca di qualcosa da indossare.

Presi dei jeans neri strappati sulle ginocchia, una felpa bianca con la scritta: fuck the boys food is better e delle vans. Corsi in bagno e uscì dopo cinque minuti per poi fare le scale di corsa, "c'è la farai mai ad arrivare in tempo a scuola?" prese parola mio padre, una volta entrata nella stanza che era seduto sulla sedia e stava leggendo il suo solito giornale, mentre addentava un pancake.

"Forse, il prossimo secolo" dissi con ironia.

"Allora sarai felice di sapere che sei in punizione" parlò con calma, come se mi stesse dicendo di aver bevuto un bicchiere d'acqua.

A UN PASSO DAL FINALE PERFETTO Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora