Capitolo 48

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Logan's Pov
"Nipote, era da un po' che non venivi qui" vidi Frederick uscire fuori dal suo monolocale e venire verso di me. Nel suo viso c'era un sorriso allegro, i suoi capelli neri erano del tutto scompigliati e indossava dei pantaloni neri con una maglia del tutto fuori luogo.

"Ciao Frederick" lo salutai con un abbraccio.

"A cosa devo l'onore?" chiese una volta che mi sedetti sullo sgabello posto davanti al bancone, mentre lui prese dei bicchieri iniziando a pulirli.

"Lo sai che amo venire qui" dissi guardandomi attorno per un attimo.

"Lo so. Ma nel tuo sguardo c'è qualcosa di diverso dal solito" indicò il mio viso.

"Non è che centri una ragazza di nome Bianca?" dedusse.

"Anzi, sono sicuro che si tratti di lei" disse con convinzione vendendo che non li avevo risposto.

"Sì, diciamo che è merito suo se sto così" gli risposi indicando la mia faccia.

"Cos'è successo?" chiese incuriosito.

"Ho paura che lei stia avendo in me qualcosa che nessuna persona ha mai provato" sorrise alle mie parole e mi incitò a continuare.

"Con lei non sono più sicuro di niente. Tutte le mie incertezze sono crollate, prima sapevo che nessun'altra persona poteva farmi provare tutto questo, e invece ora, nelle mia testa c'è solo il caos" mi sfogai dicendo tutto quello che mi passava per la testa in quel momento.

"Io sono sicuro di cosa ti serve" disse con convinzione.

"Cosa mi serve?" chiesi confuso.

"Chiarire i tuoi sentimenti con Bianca e un bel bicchiere di vodka" mi servì il liquido dorato su un bicchiere.

"Non credo sia il caso di bere" spinsi il bicchiere verso di lui.

"Almeno so che Bianca non ti ha fuso completamente il cervello" sorrise con un filo di leggerezza.

"Logan, se vuoi un consiglio serio, non fare il deficiente, non incazzarti per una minima bugia che ti dice provocando solo caos nella sua e nella tua mente" il suo viso ritornò serio.

"Lei non dovrebbe raccontarmi bugie" parlai in tono amaro.

"Se te le racconta ci sarà un motivo" cercò di convincermi inutilmente.

"Se mi dicesse la verità io non mi incazzerei" sputai fuori con una nota di ironia.

"Davvero? Se ti dicesse che ha parlato con un amico che ci prova palesemente con lei non ti incazzeresti?" mi provocò cercando una reazione da parte mia.

"Quello è un'altro discorso" risposi burbero.

"Logan, metti da parte la gelosia e il perenne bisogno di incazzarsi per una minima bugia" ritornò serio.

"La gelosia è solo la paura di perdere la persona che si ama" ripetei quasi roboticamente la definizione di quello che pensavo fosse la gelosia.

"Quindi tu la ami?" sganciò la domanda che tanto temo.

"E hai paura di perderla" affermò stavolta.

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