Capitolo 31

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Bianca's Pov
Passarono altri cinque giorni in cui continuavo a fingere con tutti gli altri che andasse tutto bene, ma la mia mente si divide in due parti, continuare a torturarmi pensando che io potevo fare qualcosa oppure lasciare tutto andare, smettere di pensare a cosa avrei potuto fare e concentrarmi sul futuro.

Cosa vorrebbe lei?

Sospirai guardando Johnny Deep sullo schermo. Perché non sono nata negli anni 90? Sarebbe stato tutto più bello e avrei avuto la possibilità di incontrare Johnny Deep in persona.

"Sai chi mi sembri in questo momento?" mi girai verso di Matt, affianco a me, che si stava abbuffando con dei pop corn.

"Una ragazza che sta contemplando la bellezza di Jack Sparrow?" gli rubai alcuni pop corn dalla ciottola.

"Una ragazza in astinenza" non mi sorpresi della sua finezza che probabilmente ha buttato nel cesso quando aveva tredici anni

"Andiamo! È Johnny Deep! È ovvio che io li sbavo dietro!" lo indicai quando apparve sullo schermo.

"Non c'entra niente" scosse la testa.

"Ammettilo che li sbavi anche tu dietro" li diedi un colpetto con la spalla con fare malizioso.

"Se fosse una ragazza e se non fosse almeno quarant'anni più vecchio di me, sì li sbaverei dietro" rispose schiettamente.

"Johnny Deep non è vecchio, ha un fascino anche quando ha molti più anni di te" risposi difendendolo.

Dire che non ti piace Johnny, è come dire che non ti piace il cioccolato. È un biglietto che ti mandata dritto all'inferno.

"E poi è milionario, potresti fare il mantenuto senza fare niente per il resto nella tua vita, avere tutto quello che vuoi senza spendere un centesimo" aggiunsi.

"Sappiamo entrambi che tu non riesci a fare la mantenuta" scosse la testa.

Ed è vero, credo che appena avrò finito gli studi mi trasferirò in Spagna a vivere senza che io non debba dipendere da nessuno. Ma penso che questo sia più un sogno anziché la realtà.

"Ma io stavo parlando di te" mi fulminò con lo sguardo strappandomi la ciottola dalle mani.

Continuammo a guardare il film in silenzio finché non sentimmo bussare alla porta, "Bianca, ci sono delle persone di sotto per te" disse Sara che si era affacciata alla porta, corrugai la fronte girandomi verso di Matt, vedendolo scrollare le spalle.

"Zia Petunia, Zia Lucrezia , cosa ci fate qui?" scesi gli ultimi due gradini delle scale raggiungendo le mie due zie.

"Siamo venute ad augurarti buon compleanno, anche se con un po' di ritardo" guardai i loro volti sorridermi dolcemente, mentre zia Petunia mi porse un pacco che prima aveva fra le mani.

"Non dovevate" guardai il piccolo pacco fra le mie mani e immaginai subito qualcosa di inguardabile che ti regalano le zie per il tuo compleanno.

"Dovevamo eccome, tuo padre ci ha detto quello che è successo, ci dispiace tanto" sorrise con conforto.

"Non dovevate dispiacervi, non è colpa vostra" mi strinsi nelle spalle.

"Tuo padre è preoccupato" chiusi per un momento gli occhi cercando di mantenere la calma.

"Non dovrebbe, io sto bene" risposi freddamente.

"Non stai bene Bianca, hai quell'aria spenta e rassegnata" mi guardò con tenerezza.

"L'ho sempre avuta" evitai i loro sguardi.

"In questo periodo più del solito" zia Petunia non disse nient'altro e si diresse verso il salotto lasciando me e zia Lucrezia sole.

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