Venti.

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“Mi disp-” inizia a dire, ma lo interrompo.

“Lascia stare, Harry.”

Passa le mani tra i capelli, portandoli indietro. Il suo sguardo è perso, vuoto, ma sarà così anche il mio.

“So che non sarei dovuto andarmene-”

“So che non avrei dovuto dirlo,” ribadisco, senza lasciargli occasione di finire di parlare.

“No, non avresti dovuto, ma lo capisco. Lo sapevo nello stesso momento in cui l’hai detto, ma non so perché me ne sono andato. Mi hai ferito nel profondo del cuore e sono andato via e me ne sono pentito. È che-”

“Basta, per favore,” lo interrompo ancora.

So che pensa ciò che dice, so che capisce, ma io penso al mio errore insieme a tutti gli altri e penso di non meritare il perdono per ogni singola cosa, ogni singola parola, ogni singola bugia.

“Posso parlare?” chiede dolcemente.

“No,” dico, con la voce che si smorza all’ultimo.

Sospira. “Va bene. Non entri?”

“Non penso, quelle due sono ubriache e non voglio stare con loro. Non ho neanche voglia di dormire, non ho sonno. Non voglio rischiare incubi,” ammetto, pentendomene subito dopo.

“Incubi?” chiede, mostrando la sorpresa nei suoi occhi, sgranandoli. “Che incubi?”

“Non… non… Lascia stare, okay? Non preoccuparti.”

“Diana…” mi supplica.

“Harry, sono Felicity, non Diana. Non te ne accorgi?” la mia voce è calma e lenta.

“No, per me sei sempre Diana. Sei sempre Diana ai miei occhi. Io so che lei è nascosta lì, dentro di te, da qualche parte.”

Mi alzo da terra per avvicinarmi a lui, ma lo sorpasso velocemente e sono davanti alla porta della mia stanza. Si gira verso di me e entrambi fissiamo l’uno gli occhi dell’altra.

Il suo sguardo è intenso, così intenso che potrebbe entrare nella mia mente e vedere tutto ciò che contiene, tutti i sentimenti da cui è attraversata, tutte le lotte interiori che cerco di sconfiggere da giorni, ormai.

Il mio, invece, lo sento spento e debole, incapace di leggere qualsiasi cosa stia pensando, provando.

“Spero solo che la mia vecchia Diana torni presto…” i suoi occhi sono lucidi e la voce esce strozzata.

Tolgo i miei occhi dai suoi e taglio un po’ della tensione, lasciando che lui se ne vada, ancora.

Mentre entro nella mia stanza, le sue parole risuonano nella mia testa più e più volte, portandomi ad analizzarle profondamente. Sento il mio cuore battere velocemente, come se volesse uscire dal petto. Se avesse una voce, urlerebbe per il dolore che sta provando.

La mia vecchia Diana.

L’ha detto lui stesso, vecchia. Non può tornare, ma lo vorrei così tanto. Vorrei poter dimenticare tutti questi anni e tornare ad essere la vecchia me, vorrei poter essere me stessa. Invece, costruisco muri su muri difficili da scalare per le persone. Non capisco perché, ma non riesco davvero a fare avvicinare qualcuno a me.

Vorrei potermi perdonare, per poter accettare il perdono di tutti. Vorrei potermi perdonare e cercare di essere migliore di così.

Vorrei essere quella ragazza da volere sempre al proprio fianco perché trasmette gioia e felicità, ma sono solo un’ombra al lato delle persone. Vorrei poter fare felice me stessa e gli altri.

Non trasmetto ciò che il mio nome, Felicity, intende. Non so perché lo scelsi con mia madre, sapendo che non può rappresentarmi. Forse lo scelsi proprio perché era il contrario di me, forse era quello che volevo. Sicuramente è quello che voglio, ma che non posso ottenere.

Adesso, rimane solo una cosa: parlare con colei che mi ha messo al mondo e, che lo voglia o meno, devo andare io da lei. Sono un’adulta.

*****

Ciao babies! Tornata qui con un altro capitolo per voi!

E' più corto del solito, ma vabbè.

Vi è piaciuto? A me piacciono le riflessioni di Fel, ma non è una cosa che conta molto il mio parere, quindi...

Bye babes!

Baci,

powerfulinpeace. xx

End Up Again - DIANA || H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora