End Up Again - DIANA || H.S.

Ventisei.

Apro i miei occhi e qualche secondo dopo ricordo di essere nella mia vecchia stanza della casa in cui ho passato i migliori anni della mia vita.

Aspetto che mia madre venga ad invogliarmi ad alzarmi dal letto, proprio come tempo fa, ma non so se lo farà. Beh, ci spero.

Allungo il braccio verso il comodino per prendere il telefono da sopra di esso. Quando lo accendo, mi arrivano alcuni messaggi e, inaspettatamente, spero ce ne sia almeno uno da parte di Harry. Per mia sfortuna, non ce ne sono.

Da:Taylor

Com’è andata? Non mi hai più chiamata, ma spero tu lo faccia presto. Mandami anche solo un messaggio, per favore. Sono in pensiero.

Dice le stesse cose in ogni messaggio, solo in modo diverso.

Da:Emma

Ciao, tesorino. Taylor mi ha raccontato del viaggio, sono molto dispiaciuta per ciò che hai dovuto passare, ma contenta del fatto che ti sia ripresa. Come va adesso? Rispondimi, siamo entrambe preoccupate.

Oh, lei mi ha raggiunto in stanza stanotte quando è arrivata, quindi ha dormito con me. Ci siamo fatte entrambe compagnia.

Se vuoi qualche notizia su Harry, non risponde ancora né alle chiamate né ai messaggi.

Hanno dormito insieme? Non è di certo la prima volta, ma spero che Tay non si affezioni più a lei che a me durante la mia assenza.

Perché dovrebbe interessarmi di Harry, poi? Mi interessa sicuramente, ma perché me ne parla proprio lei?

A:Emma

Buon giorno! Grazie per il pensiero, Em. Sono contenta che abbiate dormito insieme, anzi, grazie per averla fatta restare con te. Mi dispiace per Harry. Spero che risponderà presto.

Beh, non mi dispiace davvero, ma spero che risponda. Voglio anch’io sue notizie.

Decido di non rispondere con un messaggio a Taylor, ma di chiamarla direttamente, quindi compongo il suo numero sulla tastiera.

“Pronto?” risponde una voce impastata di sonno. Mi diverte, non so perché.

“Buon giorno!” esclamo allegramente.

Si schiarisce la voce, “Uhm… noto che sei di buon umore?”

“Forse,” dico. “Dai, svegliati, ho voglia di parlare!”

“Tu sei davvero strana, ragazza. Ieri eri un cumulo di ansia e lacrime e adesso sprizzi felicità.”

“Uh, dai, non farmici pensare.” Quasi mi offendo. “Scusa se non ti ho chiamata, ma ho parlato un po’ con mia madre – niente di molto importante, per adesso – e ho visto anche mio padre. Mia mamma ha preparato molte cose da mangiare e abbiamo avuto una grande cena, solo noi tre,” le racconto tutto d’un fiato.

“Aspetta, aspetta, aspetta,” richiede. “Fammi alzare.” Aspetto un po’ prima che continui a parlare, “Mi fa davvero piacere che tu abbia passato una bella serata con la tua famiglia. E… come ti senti al riguardo?”

“Non lo noti? Mi sento già meglio, più allegra. Anche se non so cosa aspettarmi da questa ‘gita’,” dico facendo le virgolette, realizzando solo dopo che lei non può vedermi. “È il mio viaggio dei ricordi, quindi è tutto inaspettato.”

“Come l’hai chiamato?” Ride.

“Viaggio dei ricordi. Ogni cosa che vedo o sento, mi porta a ricordare qualcosa.