Dopo esserci cambiate negli spogliatoi della palestra, usciamo da scuola.
“Allora, più tardi vieni da me?” mi chiede Taylor, la mia migliore amica.
“Sì, credo di sì.” Le dico in risposta, prima di separarmi da lei per prendere una strada diversa.
Mentre cammino, la mia spalla sbatte contro quella di qualcun altro facendomi cadere il dizionario a terra da cui escono dei foglietti. È un ragazzo della mia scuola.
“Scusa, non stavo guardando...” inizia a dirmi il tipo dagli occhi verdi.
“Beh, lo vedo.” Rispondo, acida.
Riprendo a camminare, dopo aver preso il dizionario e raccolto i foglietti, per poi rimetterli dentro.
Dopo circa due ore dal mio ritorno in stanza, invio un messaggio a Taylor per avvisarla che sono pronta e che sto andando da lei.
Suono alla sua porta e, quando apre, l’abbraccio. Mi fa entrare e andiamo nella sua stanza, dove poso il mio zaino.
Dopo aver preso i libri e i quaderni che ci servono, le dico di quel ragazzo con cui mi sono scontrata oggi.
“Era carino?” mi chiede, con la sua voce bassa.
“Mm, sì, un po’…” dico una mezza verità. Quegli occhi erano bellissimi.
“Ma è della nostra scuola?”
“Credo di averlo visto qualche volta, ma non ne sono sicura. Adesso iniziamo a studiare. Ho seriamente bisogno di aiuto con la matematica, dato che domani abbiamo compito.”
Annuisce semplicemente e ci sediamo davanti alla scrivania. Mi spiega le ultime cose che abbiamo fatto: ne capisco la maggior parte, ma non tutte. Ho ancora dei dubbi e delle difficoltà, mi confondo su cose che potrebbero essere inutili.
La sveglia suona con la piena intenzione di svegliarmi e, dopo qualche trillo, ha la sua vittoria. Mi alzo controvoglia dal letto, con l’ansia che mi manda una fitta allo stomaco. Preparo i vestiti da mettermi e vado a fare una veloce doccia.
Quando sono pronta, esco dal dormitorio e vado verso l’aula di letteratura.
È suonata la campana della terza ora, il che significa che sta per arrivare la professoressa di matematica. Nell’attesa, mi esercito con Taylor.
Quando arriva, l’ansia si impossessa del mio corpo, soprattutto del mio stomaco, mandandomi una fitta uguale, se non peggio, a quella di stamattina.
Eseguo i primi sei esercizi facilmente, ma al settimo mi blocco e ho bisogno dell’aiuto della mia amica. La chiamo sottovoce, ma non mi sente. Riprovo un po’ più forte e si gira. Le indico l’esercizio e lo svolge velocemente sul banco con la matita.
Lo copio nel mio foglio e faccio gli altri prendendo l’esempio da quello svolto poco prima dalla mia compagna.
Finalmente abbiamo la pausa e usciamo dalla classe, dopo aver consegnato quel fottuto compito.
Mi blocco sui miei passi e, quando Taylor lo nota, mi guarda con un’espressione interrogativa.
“Che succede?” mi chiede.
“Uhm... nulla.” Mento. Guardo lui mentre lei segue il mio sguardo, accorgendosi di lui, insieme ad altri due ragazzi, uno biondo e l’altro moro con la carnagione scura.
Lui mi nota e un cipiglio spunta sul suo volto, che cancella subito, sorridendomi.
Quando si avvicina inizia a parlare, “Ciao.”
“C-ciao.” Balbetto. Perché sono insicura? Ieri ero acida e dovrei continuare ad esserlo. Non voglio nessuno tra i piedi.
“Sono Harry.” Dice con una certa enfasi, alzando le braccia e sorridendo. Il mio sguardo è adesso interrogativo. Perché lo ha detto in questo modo?
“Auguri.” Riprendo la mia sicurezza buttata via per qualche attimo per non so quale motivo e mi rivolgo a Tay, “Andiamo, dobbiamo andare a studiare.”
Mi guarda scioccata, mentre lui alza gli occhi al cielo.
“Sì, vai a studiare, altrimenti un brutto voto ti farà scoppiare in lacrime e potresti dover scappare dalla mammina.” Mi stuzzica lui.
Lo fulmino con lo sguardo, ma subito dopo muovo i miei piedi, essendo consapevole di Taylor dietro me che mi segue.
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End Up Again - DIANA || H.S.
Fanfiction"Felicity" è una persona fredda e distaccata, ha solo una persona al suo fianco, l'unica che conosce i 'pochi' dettagli della sua vita; qualcuno la sconvolgerà con uno sguardo casuale per strada, continuando a farlo nei giorni con dei gesti molto pa...