Epilogo.

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Il resto della settimana lo passammo lì: dopo la nostra prima volta, Harry tornò in città a comprare qualcosa da mangiare e dei vestiti dalle nostre case, e non so cosa avesse detto ai miei genitori.

Quando tornò fui io a cucinare, nonostante non lo facessi da molto tempo: mi disse che ai tempi lo facevo sempre e che mi piaceva molto. Il cibo, a differenza di ciò che mi aspettavo, era buono.

Più tardi, stemmo nella camera da letto dei suoi genitori, facendoci le coccole finché non ci addormentammo. Mi piacque dormire tra le sue braccia, mi sentivo amata e protetta.

Qualche sera dormimmo anche nella nostra vecchia stanza, e mentirei se dicessi che ciò non mi causò ricordi o emozioni.

Anne aveva ragione riguardo al fatto che Harry avrebbe aiutato in questa ricostruzione del passato. Sto ritrovando me stessa, la vera me, una ragazza con cui si può parlare e… ridere.

Ridere! Harry è simpaticissimo, mi ha raccontato molte delle nostre avventure, sia malinconiche che divertenti, le quali facevano davvero gioire la mia anima. Ogni tanto fece qualche battuta simpatica, alcune erano davvero squallide, ma le amai comunque, perché erano uscite dalla sua bellissima bocca rosea.

Al risveglio, sentivo ancora un leggero dolore nella mia zona intima e, pensando a tutta la giornata precedente, mi ricordai della chiamata di Taylor chiusa bruscamente.

Quando lo dissi ad Harry, fu abbastanza comprensivo e mi disse di chiamarla. È bello avere un ragazzo così, pensai. Un ragazzo che ti consola, un ragazzo che ti comprende, un ragazzo che, in poche parole, non è solo il tuo fidanzato, ma anche il tuo migliore amico.

Taylor rispose subito alla chiamata con tono, ovviamente, preoccupato. Agitata, mi chiese perché non l’avessi richiamata e cosa fosse successo.

Le risposi nascondendo tutto ciò che successe dopo il pranzo con Harry. Non ero ancora pronta a parlarne e, comunque, non sarebbe stato giusto dirglielo per telefono. Le chiesi cosa avesse detto ad Emma dopo che ebbe sentito il nome di Harry al telefono: mentì, dicendo che aveva sentito male. Per fortuna le credette.

Nei giorni a seguire, Harry mi fece provare nuove cose: si vedeva che è ormai un esperto.

“Come potevi avere il coraggio di entrare in casa con ragazze diverse ogni sera?” gli chiesi.

“Non mi interessavo di niente e nessuno. Non mi fregava di ciò che pensavano le persone.”

Andammo a fare molte passeggiate nel parco, ricordandomi di quanto adorassi farlo da piccola. Il mio legame con la natura è sempre stato speciale.

Ogni volta che mi incantavo mentre guardavo qualcosa di stupefacente, Harry era lì, a guardarmi sorridendo. Mi rivelò che gli piaceva quella visione, gli piaceva vedermi felice e sorridente come una volta. Spensierata, gioiosa.

Il sole e l’aria aperta sono la mia gioia, da sempre: ecco perché Harry si sorprese del fatto che stia in un dormitorio, invece di una casa mia.

Aldilà di tutte queste cose positive, come sempre, arriva il negativo: il ritorno. Al solo pensiero di tornare alla solita, monotona vita, mi viene l’angoscia.

Come lo diremo ad Emma? Come reagirà lei?

Sarò più che contenta di raccontare tutto a Taylor, come lei lo sarà sicuramente di ascoltarmi; ma se penso ad Emma, l’ansia si impossessa di me.

Ad Harry non frega niente di lei, ovviamente, ma io... È la mia coinquilina, non potrei farle questo. Lui continua a ripetere di non preoccuparmene, ma non posso farne a meno.

Comunque, c’è un’altra cosa positiva: tra due settimane, per le vacanze natalizie, torneremo qui.

È l’ultimo giorno qui, e mia madre ha deciso di invitare la famiglia Styles a pranzo, prima che io e il mio ragazzo andiamo via.

“Beh, a differenza dell’altra sera, adesso siamo tutti. Solo, più cresciuti,” Robin ripete le stesse parole di quella sera con un sorriso contagioso e nostalgico sulle labbra.

Questo è il senso: riunirci in un’unica tavolata tutti insieme.

Gli abbracci durano un’eternità e sono tutti molto forti e stretti, quasi da far mancare il fiato. È una bella sensazione, ma anche triste, sapendo che c’è la distanza di mezzo.

Dopo aver salutato tutti e quattro i nostri genitori con la mano mentre scendiamo le scale dell’ingresso, ci voltiamo di nuovo in direzione della macchina di Gemma: sarà lei ad accompagnarci all’aeroporto, mentre io ed Harry ci prepariamo al nostro viaggio, o meglio, alle difficoltà che troverò io nell’affrontare Emma.

*****

Adesso è ufficialmente FINITA. T_T

Posso andare a cliccare su "Completa". Woah. *.*

Harry ha insegnato nuove cose a Diana... Diana non me la racconta giusta. AHAHAH.

Grazie ancora a tutti quelli che hanno letto, votato e commentato. Anche ai lettori-fantasma.

Baci,

powerfulinpeace. xx

End Up Again - DIANA || H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora