Trenta.

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Sono passati due giorni da quella cena, due giorni non completamente vissuti, dato che sono stata tutto il tempo in pigiama sul divano, a guardare video uno dopo l’altro.

Quando Anne era alla porta intenta ad andarsene, mi disse che le farebbe molto piacere se andassi a trovarla a casa sua uno di questi giorni e ripeté che sono una bellissima ragazza.

Ripensando alle sue parole, decido di farmi dare l’indirizzo della casa da mia madre e di digitarlo sul navigatore del telefono.

Mentre cammino, compongo il numero di Taylor sulla tastiera e premo il tasto di chiamata.

“Fel!” risponde.

“Tay! Ti disturbo?” le chiedo.

“Assolutamente no, è sempre un piacere sentirti, in questi giorni.”

“Oh, grazie.” Rido, facendole fare lo stesso. Non so perché, ma ultimamente, mi sento più allegra.

“Si nota già il cambiamento, Fel. Ridi spesso, ora.”

“Lo so.” Sorrido, anche se so che lei non può vedermi. “Che fai?”

“Uhm… stavo studiando. Tu?”

“Sto andando a casa di Anne. Scusa, ti lascio tornare allo studio.”

“Oh, no, tranquilla. Anne? Non mi hai detto di Anne. Chi è?” solo dopo che chiede mi rendo conto di non averle più inviato messaggi.

“Oh… è… lei è la mamma di Harry,” balbetto.

Sussulta. “Continuo a non capirci niente.”

“Lo so, mi dispi-” mi blocco quando vedo Jake davanti a me. “T-Tay, mi s-sto avvicinando. Ci sentiamo più tardi. Buono studio.” Chiudo la chiamata senza darle il tempo di ricambiare il saluto.

I suoi occhi si alzano e abbassano lungo il mio corpo, impaurendomi.

“Chi è il fottuto stronzo, Diana?” chiede, afferrando il mio polso e trascinandomi nella traversa più stretta vicino a noi, prima di spingermi contro il muro.

“Lasciami,” gli ordino, ma non mi dà ascolto. Il mio respiro è pesante.

“Oh, non credo. Stavolta non c’è nessuno che possa fermarmi. In realtà neanche ai tempi poteva farlo qualcuno, ma entrambi mi facevate pena,” dice. “Dio, sei ancora più bella e, soprattutto, molto più sexy.” Posa una mano sul muro dietro di me e l’altra sul mio sedere, incoraggiandomi a spingerlo via con tutta la forza che possiedo nel corpo.

Poggio le mani sul suo petto violentemente e lo allontano da me, riuscendo poi a correre via.

“Non credere che sia finita qui!” urla lui.

Corro ancora per un po’, anche se so che non mi sta inseguendo. Ho bisogno di correre, mi serve per scaricare la tensione.

Sembrava andare tutto così bene, e invece lui ha rovinato tutto, ancora una volta.

Solo dopo poco, mi rendo conto di essere davanti la casa di Anne: i miei piedi sapevano dove andare ancor prima che lo sapesse la mia testa.

Mi avvicino velocemente alla porta e busso, aspettando che apra.

La donna apre la porta sorridendo di un sorriso gioioso che scompare subito dopo aver visto il mio stato. Devo sembrare terrorizzata. Mi fa entrare e sedere sul divano del suo salotto.

“Cos’è successo, Diana?” è preoccupata.

“M-mentre v-ven-venivo qui…”

“Aspetta, cara,” mi dice. “Prendi fiato e riordina i pensieri, mentre io ti porto dell’acqua.”

End Up Again - DIANA || H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora